Cari Vescovi perchè non sapete ascoltare le persone omosessuali?
Lettera aperta di John J. McNeill alla Conferenza dei Vescovi Americana del 19 Novembre 2000, tradotta da Stefano Ventura
Nel 1974, i delegati della prima convention nazionale di Dignity chiesero, con una lettera, che si aprisse un dialogo tra i vescovi americani e i membri della comunità dei gay e lesbiche cattolici. Con poche eccezioni la lettera fu ignorata. Ora quasi trent’anni dopo, ancora una volta chiedo ai vescovi americani di aprirsi a quel dialogo.
Per oltre trent’anni, ho esercitato il ministero sacerdotale e la professione di psicoterapeuta per gay e lesbiche. Ho contribuito a fondare Dignity nella città di New York e a costruire una comunità di amore e sicurezza all’interno della Chiesa Cattolica per le persone gay. A giugno di quest’anno segnerò il venticinquesimo anno di conduzione di ritiri per gay e lesbiche, a Kirkridge, un centro ecumenico per ritiri.
Ho scritto tre libri sulla spiritualità gay: The Church and the Homosexual1, Taking a Chance on God2, and Freedom, Glorious Freedom3. Ho pubblicato anche una mia autobiografia sul mio percorso spirituale come prete gay.
Come risultato della mia esperienza, sono giunto alla conclusione che quello che è in gioco a questo punto non è soltanto la salute spirituale e psicologica di tanti gay e lesbiche cattolici e di altrettanti gay e lesbiche cristiani. Quello che è in gioco è la vostra autorità morale di insegnare su questo punto.
Nel passato, quando avete intrapreso un processo di ascolto a cosa lo Spirito Santo stava dicendo attraverso il Popolo di Dio, guadagnaste rispetto. Vi rispettammo quando rilasciaste le vostre dichiarazioni sull’economia, sulla guerra nucleare e, in special modo, per il vostro tentativo, poi fallito, di pubblicare una lettera sul ruolo della donna nella chiesa.
Ascoltaste attentamente ciò che avevano da dire le donne e definiste le vostre dichiarazioni come risposta a quello che udiste da quelle donne. Queste azioni diedero a noi, gay e lesbiche, motivo di sperare che lo Spirito Santo vi avrebbe guidato alla volontà di ascoltare anche noi, lesbiche e gay cattolici.
Quello che è in gioco ora è la vostra stessa autorità morale! Finché noi gay e lesbiche cattolici non riceveremo il messaggio che ci prendete sul serio e siete intenzionati ad ascoltare attentamente ciò che lo Spirito Santo vi sta dicendo attraverso le nostre vite e le nostre esperienze, i vostri giudizi sull’omosessualità saranno, in gran parte, ignorati e perderete l’autorità di essere ascoltati su quest’argomento.
Non ho mai sentito lo stesso livello di coraggio da parte dei vescovi americani nel trattare con il Vaticano come quello che hanno mostrato i Superiori Generali dei consacrati in risposta all’egregio documento pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede intitolato “Alcune considerazioni circa le persone omosessuali” come segue:
“Consideriamo (questo documento) come un ostacolo per i capi della Chiesa degli Stati Uniti in quest’area così difficile e delicata della vita umana. Siamo scioccati dal richiamo alla discriminazione contro i gay e le lesbiche.
Troviamo il ragionamento che supporta tale discriminazione sia fragile, non convincente e controproducente per le nostre dichiarazioni ed azioni a supporto dei bisogni pastorali e della dignità umana di queste persone. Lungi dall’essere un aiuto per i vescovi e gli altri capi religiosi nella chiesa cattolica degli Stati Uniti, la dichiarazione complica il nostro già complesso ministero verso tutte le persone.
“Inoltre riteniamo che gli argomenti utilizzati per giustificare la discriminazione siano basati su stereotipi e falsità che non tengono conto della moderna comprensione psicologia e sociologica della sessualità umana. Ci rattristano tali azioni da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede e riaffermiamo il nostro supporto ai diritti umani di tutti i nostri fratelli e sorelle.”
Come teologo cattolico gay e psicoterapeuta, sono completamente consapevole della enorme distruzione che i recenti documenti vaticani hanno causato nella vita psichica dei giovani cattolici gay, e della violenza che provocheranno contro tutte le persone gay. Mi trovo nel dilemma circa quale fede e quale fiducia posso porre nell’insegnamento di una autorità che vedo chiaramente agire senza amore, piena d’odio e di distruttività contro la mia famiglia gay e che si mostra più interessata a difendere i suoi interessi istituzionali che la verità e la giustizia?
In nome dei migliaia di gay e lesbiche cattolici e di altri cristiani, per i quali ho ricevuto da dio il dono del mio ministero, affermo:
A questo punto, l’ignoranza e la distorsione dell’omosessualità, l’uso di stereotipi e falsità nei documenti ufficiali della Chiesa, obbliga i gay cattolici a dare un serio avvertimento alla chiesa istituzionale. La vostra ignoranza sull’omosessualità non può più essere scusata come incolpevole; è divenuta necessariamente una deliberata e malevola ignoranza. In nome dei cattolici gay e lesbiche ovunque, gridiamo “Basta!” Basta!
Basta delle vostre distorsioni della Scrittura. Continuate a pretendere che un atto d’amore omosessuale in una relazione di impegno reciproco è condannata nella Scrittura, quando studiosi competenti sono quasi del tutto unanimi nel riconoscere che in nessun punto nella Scrittura si tratta come problema gli atti sessuali tra due uomini gay o due donne lesbiche che si amino reciprocamente, ne abbiano anche solo parlato o li abbiano condannati. Dovete ascoltare i biblisti per scoprire cosa davvero dice la Scrittura circa le relazioni omosessuali.
Basta! Basta dei vostri tentativi di ridurre l’omosessualità ad atti di lussuria, ed il vostro rifiuto di vederli come possibili espressioni di un amore umano profondo e genuino. Il secondo gruppo che dovete ascoltare sono gli psichiatri e gli psicoterapeuti, professionisti competenti da cui potrete imparare circa la salute e la maturità delle relazioni gay e lesbiche. Vi assicureranno che l’orientamento omosessuale non è una scelta e non è modificabile e che qualsiasi ministro che prometta di cambiare tale orientamento è un imbroglione.
Basta! Basta dei vostri tentativi, attraverso gruppi come “Courage” ed altri ministri ex-gay, di condurre i giovani gay ad internalizzare l’auto-disprezzo con il risultato che essi sono in grado di collegare Dio solo ad un Dio della paura, della vergogna e della colpa, perdendo ogni speranza nel Dio della misericordia e dell’amore. Ciò che è cattiva psicologia diventa cattiva teologia!
Basta! Basta ancora, dei vostri tentativi di coltivare il disprezzo, la violenza, la discriminazione e il rifiuto nella comunità umana. Noi gay e lesbiche cattolici preghiamo ogni giorno che lo Spirito Sano vi conduca al pentimento. Dovete pubblicamente accettare la vostra parte di responsabilità per gli omicidi e i pestaggi di gay e di così tanti suicidi di giovani gay e chiedere il perdono di Dio e della comunità gay.
Basta, inoltre, di portarci fuori dalla casa di nostra madre, la Chiesa, e tentare di negarci la pienezza dell’intimità umana e dell’amore sessuale. Basate frequentemente il vostro diniego con un appello alla lettera morta della “legge naturale”. Un altro gruppo a cui dovete prestare ascolto sono i teologi morali che, in maggioranza, argomentano che la legge naturale non è una base adeguata per trattare le questioni di etica sessuale. Esse devono essere considerate nel contesto delle relazioni interpersonali.
Soprattutto, dovete entrare in dialogo con i membri gay e lesbiche della comunità cattolica. Noi siamo quelli che vivono l’esperienza dell’orientamento omosessuale, così noi soli possiamo discernere direttamente nella nostra esperienza ciò che lo Spirito di Dio ci sta dicendo.
E, per la prima volta nella storia, avete comunità gay e lesbiche di credenti che stanno cercando di ascoltare individualmente e collettivamente che cosa lo Spirito sta dicendo loro nella loro esperienza di omosessuali — quali esperienze conducono alla pace e alla gioia dell’unità con lo Spirito di Dio e quali esperienze conducono lontano dalla pace e dalla gioia!
Dio vi ha dato il compito di discernere la verità. Ma non c’è alcun mandato di Gesù Cristo di “creare” la verità. Preghiamo ogni giorno che lo Spirito Santo vi conduca all’umile ricerca della verità sull’omosessualità, attraverso il dialogo con le vostre sorelle lesbiche e i vostri fratelli gay.
L’unica consolazione che posso offrire ai gay e alle lesbiche cattolici è al contempo la profonda speranza che la chiara assurdità dello spirito d’odio dei recenti documenti vaticani condurrà i gay cattolici a rifiutarli e riconoscere la contraddizione del loro messaggio, e che Gesù non ha mai avuto una sola parola di condanna dell’omosessualità.
Io lavoro, spero e prego che le lesbiche e i gay cattolici e gli altri gay cristiani esercitino la loro legittima libertà di coscienza, discernendo ciò che Dio sta dicendo loro direttamente attraverso la loro esperienza di gay. Spero, anche, che saranno in grado di neutralizzare i veleni di una religione patologicamente omofoba, accettando la buona notizia che Dio li ama e li accetta come gay e lesbiche e rifiutando di farsi catturare nel vortice del Dio della paura.
I credo che siamo in un momento speciale, un “kairos”. Lo Spirito Santo sta “facendo qualcosa di nuovo”. Sono stato recentemente ospite di una comunità gay ecumenica che ha creato una casa per persone adulte ritardate a Basel in Svizzera. Lo straordinario spirito di amore e compassione che permeava quella comunità era una primizia di quello che ci attende in futuro. Credo che ci sia una vasta riserva di amore divino e umano che è rimasto finora inutilizzato a causa del pregiudizio e dell’omofobia. Lo Spirito vi sta chiamando proprio in questo momento perché voi liberiate questo vasto potenziale di amore umano e divino attraverso le vostre azioni in questa conferenza nazionale.
Vi prego di rassicuravi sul fatto che le azioni di Soulforce e Dignity alla vostra conferenza nazionale sono basate su un profondo amore e rispetto. Preghiamo e speriamo che lo stesso Spirito Santo che ha generosamente liberato noi che siamo gay all’auto-stima e all’amor proprio, liberi in voi, i nostri leader cattolici, un profondo amore per i vostri fratelli gay e le vostre sorelle lesbiche e sciolga ogni pregiudizio e moralismo nei vostri cuori. Che possiate accoglierci come membri a pieno titolo della vostra famiglia in Cristo.
Possa Dio benedire i vostri sforzi! Sinceramente in Cristo.
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1 “La Chiesa e l’omosessualità” è uno storico libro di John J. McNeill, tradotto e pubblicato nel 1979 da Mondatori, ora non più in distribuzione [N.d.T.]
2 John J. McNeill , Scommettere su Dio. Teologia della liberazione omosessuale, Sonda, 1994
3 John J. McNeill, Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti , EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1996
* Era il 2000 quando il sacerdote americano John McNeill scriveva ai suoi Vescovi che “come teologo cattolico gay e psicoterapeuta, sono completamente consapevole della enorme distruzione che i recenti documenti vaticani hanno causato nella vita psichica dei giovani cattolici gay, e della violenza che provocheranno contro tutte le persone gay. … quale fede e quale fiducia posso porre nell’insegnamento di una autorità che vedo chiaramente agire senza amore, piena d’odio e di distruttività contro la mia famiglia gay e che si mostra più interessata a difendere i suoi interessi istituzionali che la verità e la giustizia?”. Rileggiamo le suo parole di ieri guardando all’oggi.
John J. McNeill è un sacerdote e teologo cattolico americano. Ha pubblicato in Italia “La chiesa e l’omosessualità” (Mondadori, 1979), “Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti” (ed. EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1996) e “Scommettere su Dio. Teologia della liberazione omosessuale” (ed. Sonda, 1994)
Testo originale: Open Letter to the American Bishops on the Issue of Homosexuality (File pdf)