Come madre cattolica come concilio la fede e l’omosessualitá di mio figlio?
Riflessioni di Patti McNeil pubblicate sul blog The Gay Catholic (USA) il 18 Settembre 2015, libera traduzione di Iman Hakki
Sono nata in una famiglia cattolica irlandese-scozzese. Crescendo ho frequentato le scuole cattoliche e ci ho anche lavorato per anni. Conosco bene il Vangelo, lo insegno da anni. Rispetto gli insegnamenti della chiesa cattolica; non sarei mai così arrogante da ritenere che la chiesa si sbagli.
L’invito del mio figlio gay alla Casa Bianca è riuscito ad attirare molta attenzione. La maggior parte delle reazioni sono state solidali e affettuose. Mentre alcune persone sembrano preoccupate della comprensione degli insegnamenti della chiesa da parte mia e di Aaron. Mi piacerebbe parlarvene qui.
Di sicuro non sono l’unica madre cattolica ad avere un figlio o un membro della famiglia gay, quindi il mio percorso forse potrà aiutare altre persone.
Sapevo che Aaron fosse gay da quando era all’asilo. A dir la verità, dico alle persone che nessuno “può saperlo” finché non te lo dice la persona stessa, quindi dovrei dire che credevo fosse gay. Io, suo padre e il fratello maggiore lo sapevamo. Ci sono stati momenti, prima che Aaron facesse coming out, in cui io e mio figlio maggiore abbiamo pensato di dirgli che sapevamo che fosse gay. Ma ciò non sembrava giusto. Era LUI a dovere essere pronto a dircelo.
Abbiamo aspettato, e alla fine, lo ha detto a tutti noi. È stato un sollievo enorme, come se ci fosse stato tolto un peso dalle spalle. Ad alcuni cattolici tra di voi potrebbe sembrare sbagliato il fatto che abbiamo “festeggiato” il suo coming out??? Invece così è stato. Dato che da quel momento potevamo parlarci ad un livello più profondo, più personale, non c’erano più segreti o barriere tra noi e potevamo dire ad Aaron quanto gli volessimo bene, indipendentemente dal fatto che fosse gay.
Nonostante fosse un bel periodo per noi, ero spaventata e ferita. Mi sentivo un peso sul cuore. Sapevo che Aaron avrebbe dovuto affrontare dei momenti difficili essendo gay. Conosco gli insegnamenti che da la chiesa cattolica riguardo alle relazioni omosessuali e non è nulla di cui gioire.
Gli insegnamenti della chiesa sono fermi e immutabili. Come dovevamo comportarci io e Aaron riguardo al suo essere gay, di fronte alla chiesa – da noi amata – che considera le sue azioni in grado di compromettere la propria salvezza eterna? Spaventoso, no?
La preghiera
Così pregai. A dire la verità ho pregato per Aaron ogni giorno da quando ho preso coscienza del fatto che fosse gay,sin da quando frequentava l’asilo. All’inizio pregai che non lo fosse, non perché me ne vergognassi, ma visto che sapevo di non dover pregare affinché il suo essere gay passasse: le mie preghiere sono cambiate. Prego per la comprensione, la misericordia, il perdono e la forza. Prego per l’anima di Aaron e la mia. Perché come sapete, non volterò mai e poi mai le spalle a mio figlio, ma lotterò con lui.
La lotta
Come madre cattolica di un figlio gay, lotto. La mia lotta è la stessa di Aaron. C’è un conflitto tra ciò che insegna la mia fede e ciò che mi dice la coscienza, ovvero, di amare incondizionatamente Aaron e di fare il possibile per aiutarlo nel cammino che è la vita sulla terra. Devo assicurarmi che conosca, ami e serva Dio. La mia coscienza mi dice anche che il matrimonio è amore, dedizione e volere costuire una famiglia.
Spesso mi sono chiesta: “Se le coppie dello stesso sesso si amano e vogliono impegnarsi, perché dobbiamo negare loro questo diritto? Riuscite a capire il mio punto di vista? Faccio fatica a concepire il fatto che Aaron non potrà mai sposarsi nella chiesa cattolica col sacramento del matrimonio, allo stesso tempo, mi chiedo ancora perchè i non cattolici non possano prendere parte ad un matrimonio legale tra persone dello stesso sesso. Sì, so che pensarlo sia peccaminoso, secondo la fede cattolica. Sono una peccatrice. Prego sempre per questo conflitto. Dio non ha ancora finito con me”.
La riconciliazione
Sono in molti ad avere dei problemi riguardo a come Aaron descrive il suo desiderio di riconciliazione e di come si impegni a riconciliare i suoi peccati. Penso che alcune persone vogliano sentirsi dire da Aaron che “sono cattolico, gay e casto”. Se non lo dice: è un peccatore destinato ad andare all’inferno. A quelli che credono di conoscere così bene il Vangelo dice che vi sbagliate.
Una persona ha persino scritto che Aaron ha già preso delle decisioni che hanno determinato la sua salvezza. Sul serio??? Quello che vorrei dire a quell’ uomo è di riguardarsi il Vangelo. Come può una persona avere il diritto di giudicare la salvezza di Aaron? Le persone gay possono chiedere salvezza così come qualsiasi altro peccatore.
E se invece?
E se invece Aaron fosse sposato con un altro uomo e decidessero che il loro amore è così profondo da non avere bisogno di fare sesso? Sapete che le coppie eterosessuali sposate da tempo ad un certo punto raggiungono quello stadio di amore? E se invece Aaron avesse un fidanzato e decidessero di non volere proprio una relazione basata sul sesso? E se invece fosse giovane e si stesse impegnando ad avere una relazione casta? E se invece molti fossero così fissati sulla vita sessuale di Aaron da non riuscire ad ampliare i loro orizzonti verso qualcos’altro?
Gli altri figli
A voi genitori cattolici con figli eterosessuali lasciatemi dire questo: cosa fareste se sapeste che vostro figlio fa del sesso prematrimoniale? Cosa fareste se vostro figlio convivesse con una persona senza essere sposato? Cosa fareste se vostro figlio si fosse sposato e poi avesse deciso di usare delle contraccezioni? Cosa fareste se vostro figlio avesse divorziato e si fosse risposato senza aver dichiarato la nullità del matrimonio? Vorreste che la gente dicesse a voi e vostro figlio che andrà all’inferno? Voltereste le spalle a vostro figlio? Vi vergognereste di vostro figlio? Probabilmente fareste ciò che faccio io. Prego.
.
Testo originale: Catholic Mom of a Gay Son: How I reconcile my faith and my support of my son