Cosa significa essere genitori di una figlia lesbica?
Testimonianza di Hector Mendéz pubblicata sul sito MíraLES, rivista delle donne lesbiche e bisessuali di Spagna e America del sud, il 19 Marzo 2015, liberamente tradotta da Anna Iaderosa
Com’è avere una figlia lesbica o un figlio gay? Come lo affrontano i genitori? Oggi, in occasione della Festa del Papà, pubblichiamo una toccante lettera scritta dal padre di una donna lesbica:
“Mia figlia mi ha chiesto un parere sul significato dell’essere genitore di una figlia lesbica. Ho ascoltato il mio cuore e poi la mia mente; la risposta è arrivata subito: nessuno… cerco di farmi venire in mente qualcos’altro ma la risposta è sempre la stessa, nessuno. Nessun significato diverso da quello che avrebbe potuto avere per le mie figlie eterosessuali.
Ma non è stato sempre così. Dieci anni fa (lo ricordo perché era il giorno del mio matrimonio con la mia seconda moglie), in un momento di conversazione intima, mia figlia mi parlò nervosamente, e aiutata un po’ dal mio intuito, della sua omosessualità. Forse era un buon momento per comunicarlo, approfittando dell’entusiasmo della mia condizione di sposo e della solennità dell’occasione. In quel momento, il risultato della conversazione fu un forte abbraccio e parole di sostegno e appoggio incondizionato.
Più tardi iniziai ad elaborare e a vedere più da vicino “le mie paure” e la mia scarsa conoscenza reale del mondo omosessuale, un approccio che nasce dall’ignoranza e dai pregiudizi memorizzati nel mio hard disk fin dall’infanzia e che modellano il mio modo di pensare e i miei comportamenti futuri.
Vennero a galla le mie paure e apprensioni: Cosa dirà la famiglia? Gli amici? I colleghi? Avrò un difetto, è genetico? Potrei essere un omosessuale represso, “nell’armadio”? Sono sempre stato molto mascolino… Diventerò nonno o avrò come nipoti solo animali domestici, piccoli barboncini?
Erano tanti anche i timori su mia figlia. Come sarà la sua vita adesso? Vivrà per sempre una vita di lussuria e sfrenatezza, alcol e droghe? Verrà accettata dalla società? Sarà una brava professionista?
Solo dopo aver capito che l’ignoranza, l’egoismo e i timori stavano condizionando la mia visione, riuscii a passare ad un’altra fase, una fase di visione diversa, di accettazione del fatto che sono padre e non padrone della vita delle mie figlie, che loro hanno la capacità di sentire e di scegliere la vita che sembra loro migliore, dove ci sia anche lo spazio per sbagliare e correggere il loro percorso per cercare di essere felici. Che il modo migliore di aiutare i nostri figli ha una base forte, che è l’amore e la capacità di esprimerlo costantemente. Grazie a questa esperienza ho imparato che le parole non significano niente se non sono accompagnate da fatti, da azioni quotidiane.
Quando mia figlia fece coming out, le diedi parole. Ma non azioni. Una volta superate le mie paure, i miei comportamenti sono stati reali, onesti. Ho conosciuto le sue compagne e la appoggio in tutto. Sono orgoglioso di lei.
Storicamente, i principali scontri con mia figlia non sono dipesi dal fatto che è omosessuale ma da un’incompatibilità di carattere. E dal fatto che per la Festa del Papà mi regala sempre dei calzini…
Ti amo, figlia mia, per me sei eccezionale. Papà”
Testo originale: Emotiva carta: “así es ser padre de una mujer lesbiana”