Come pastori gay siamo chiamati da Dio ad essere ministri, non sagrestani
Testimonianza* dello studente Karmen Smith dell’Union Theological Seminary di New York (Stati Uniti) pubblicata dal progetto Queer Faith il 12 marzo 2019, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Chiunque sia stato “chiamato da Dio” comprende il potere di questa divina vocazione. Siamo chiamati ad essere ministri, non sagrestani. La nostra vocazione consiste nell’“annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore” (Luca 4:18-19).
È una vocazione comune a tutti noi. Come il cieco del capitolo 9 di Giovanni, che era cieco dalla nascita perché si manifestassero in lui le opere di Dio, anche noi pastori queer siamo nati in questo modo per rivelare in noi la gloria di Dio. Siamo un test dell’amore, che purtroppo alcune denominazioni non superano.
Ricevere la vocazione è una benedizione, ed essere gay è un dono di Dio. A volte verremo rifiutati, come Cristo stesso è stato rifiutato. In quei casi mi viene in aiuto il Salmo 117 [118]:22: “La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo”. Credo che quei rifiuti siano voluti da Dio per indicare la strada, e Dio ha diretto i miei passi fino all’Union Theological Seminary.
Questo istituto ha convalidato la mia chiamata, mi ha offerto uno spazio in cui essere me stesso e gli strumenti per mettere in pratica la vocazione, dandomi poi la forza di andare all’esterno e diventare una testata d’angolo nei luoghi in cui vivo. Non mi è stato chiesto “chi ha peccato”, sono stato accolto, e ora gioisco assieme ai colleghi e alle colleghe.
Come Paolo ha risposto ai Filippesi “Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene” (Filippesi 1:18).
Perciò vorrei raccomandarvi, quando venite rifiutati, di ricordare la vocazione, di utilizzare il suo potere, e di continuare a proclamare la buona novella di Cristo, a tempo e fuori tempo. Uscite fuori e diventate testate d’angolo del luogo in cui vivete, perché in questo modo darete gloria a Dio.
* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
Testo originale: KARMEN SMITH | M.A. STUDENT