Come deve nascondersi in Nigeria un omosessuale per sopravvivere
Testimonianza di Hapuya Ononime* pubblicata sul sito Gay Christian Africa nell’ottobre 2019, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
“Il dovere che avete verso voi stessi è quello di essere vivi. Non mancate di adempierlo, mettendovi a rischio inutilmente.”
Qualche giorno fa, durante un incontro letterario a Kaduna [in Nigeria], un uomo barbuto con l’aria da macho disse apertamente, sfoggiando una chiostra di denti bianchissimi e perfetti: “Io sono omofobo, e quindi scrivere questa storia per me è stato molto difficile” e poi fece una pausa, come aspettando un grande applauso dall’assemblea. Volevo sapere se avevo capito bene, così gli chiesi di ripetere, e lui lo fece in termini ancora più espliciti; a quel punto non volli ascoltare il suo racconto, e me ne andai.
Ero molto irritato di aver dovuto abbandonare l’incontro, perché nessuno aveva reagito, nemmeno il moderatore; il silenzio di alcuni, e le risatine di altri, erano una tacita approvazione al bigottismo di quell’uomo. Per l’ennesima volta, mi sono sentito aggredito, perciò ho deciso di scrivere dei consigli per voi su come un gay nigeriano può proteggersi.
Dovete sapere che, nel nostro Paese, un gay può ricevere fino a quattordici anni di carcere, ma questo difficilmente costituisce un problema: non è che la polizia ci stia sempre addosso, cercando di fiutare comportamenti inappropriati per confermare i propri sospetti. Inizialmente, i problemi vengono dalle nostre famiglie: avrete udito i vostri parenti ripetere miliardi di volte quanto sia demoniaca l’omosessualità, ma dovete imparare a perdonarli: loro sono nati con il privilegio di essere etero.
Se siete maschi, molte volte vi verrà chiesto se siete gay perché gesticolate troppo, perché ricordate un po’ troppo Beyoncé, o Taylor Swift, o Adele, o perché state troppo tempo in bagno. Fate attenzione ai gesti che vi fanno sembrare troppo “femminucce”; se possibile, pregate il Signore di “guarirvi” da tutto quel gesticolare.
Se amate l’arte, non fatelo sapere troppo in giro, non parlate estasiati del romanzo che avete appena letto, o di quella mostra che avete visitato. Parlate piuttosto di cose più serie come il calcio, l’ingegneria, la medicina, la giurisprudenza etc.
Ancora, se siete uomini, non cercate di diventare femministi, perché gli uomini etero pensano che solo i gay possono essere femministi radicali. Solo qualcuno che non è attratto dalle donne le può vedere come esseri umani dotati di pari dignità, e non come sfogatoio di desideri perversi. Non provate nemmeno a nominare Chimamanda Adichie [famosa scrittrice nigeriana, n.d.t.]: è un gesto che può rivelarvi.
Se siete bravi in informatica, e avete dei video porno gay nel vostro smartphone, vi suggerisco di nasconderli, o di cancellarli. Google Play ha delle app atte allo scopo, la maggior parte delle quali gratuite e molto facili da usare. Forse avete degli amici che dicono di non essere omofobi, ma quando scoprono che appartenete agli alieni, capite che in realtà lo sono. Non stupitevi se tenteranno di fare marcia indietro, di nascondere la loro omofobia, di mostrarvi quanto ci tengono a voi chiedendovi se “avete cercato aiuto”, come se l’omosessualità fosse una malattia mentale. Un proverbio nigeriano dice: l’amico del ladro è un ladro, e quindi nessuno vuole stare vicino a chi puzza di gaydar.
Cercate di evitare le discussioni sull’omosessualità. In Nigeria la maggior parte delle discussioni finisce in litigio, che può sfuggire al controllo e portare a una rissa, che a volte finisce con uno spargimento di sangue. Non dimenticate che il vostro corpo è prezioso.
Non innervositevi se sentite un amico affermare che i gay dovrebbero essere messi al rogo tutti nudi, come succede a Lagos con i ladri. Fingete di stare dalla sua parte, e se non potete, rimanete in silenzio: non vale la pena litigare. Non parliamo poi della religione, che ha mandato in cortocircuito anche molte menti intelligenti, di gente che una volta rispettavate. Vi consiglio di stare lontani, se possibile, dalle discussioni con credenti etero: anche essere neutrali può essere pericoloso.
Cancellate anche ogni messaggio che scambiate con gli uomini come voi, perché un giorno o l’altro un curiosone verrà a sbirciare nel vostro mondo segreto. I messaggi sono pericolosi anche quando non riguardano il sesso; io non faccio mai conversazioni di quel genere con il telefonino, eppure già due volte mi sono venuti a spiare, e ho dovuto negare fino all’ultimo.
Tutto questo dover negare è molto fastidioso, e non ve ne rendete conto fino al momento in cui siete soli e continuate a proiettarvi la scena nella mente, e capite quanto siete sembrati sciocchi a difendervi da una cosa che, se non fosse stata vera, non avrebbe richiesto tutti quegli sforzi per essere negata.
Mi raccomando di esibire amore per le donne. Potete cominciare dicendo a tutti quanto vi piace tenere tra le mani il seno della vostra fidanzata, anche se non ne avete mai toccato uno in vita vostra. Premuratevi di dire fin da subito che avete baciato moltissime ragazze, anche se, come me, non ne avete mai baciata nemmeno una.
Non soffermatevi però su discorsi volgari. State attenti, o sarete costretti a dare molte precisazioni quando le domande degli altri grandineranno. Dovete essere talmente astuti da fare invidia al serpente della Bibbia. Le affermazioni vaghe vanno bene, ma che non siano troppe, altrimenti i vostri amici cominceranno a sospettare.
Un punto importante da chiarire, però, è che non potrete nasconderlo ai vostri famigliari più stretti. In qualche modo lo sapranno, e non vorranno crederci. Mia sorella, per farmi dispetto, disse ai nostri genitori che sono gay, ma questi non le credettero. Magari invece ci credettero, ma preferirono far finta di no. Avreste dovuto vedere che interrogatorio mi fecero. In qualche modo riuscii a far calare il silenzio, non dicendo la verità, ma senza mentire, anche se sapevo che quel silenzio era una cospirazione.
A volte osservo mia madre e so che quei sospetti continuano a girarle in testa, e la divorano come un tumore: [in lei] il disgusto si mescola con la pietà e il timore in parti uguali. Non vogliamo vivere alla mercé degli etero: so cosa vuol dire, e non c’è nulla di più doloroso. Dopo l’interrogatorio, mi misi a piangere. Fate molta attenzione a tenere per voi la vostra debolezza. Fate sì che nessuno sappia che voi, uomini, avete pianto perché è stata messa in discussione la vostra stessa esistenza.
Un gay bianco, che non sapeva dove vivo, una volta mi disse che rimanere nascosti è un qualcosa di egoista e omofobo. Lo capisco. Un gay nero che vive in Occidente mi raccomandò di non uscire allo scoperto in un Paese omofobo. Penso che sia la scelta più razionale.
Noi gay neri spesso veniamo chiamati eroi, ma per ora accontentiamoci di essere normali cittadini. Se siete sempre costretti a dire quello che non pensate, se no vi ammazzano, fatelo fino a che non riuscite ad arrivare in un Paese queer-friendly. Il dovere che avete verso voi stessi è quello di essere vivi. Non mancate di adempierlo, mettendovi a rischio inutilmente. Confondetevi tra la folla, visto che non avete l’uniforme da gay.
Dovete camuffarvi. Molta gente è morta per molto meno, eppure nulla è cambiato. Di recente, nello Stato [nigeriano] di Imo, due uomini accusati di essere gay hanno dovuto sfilare nudi per la città, poi sono stati picchiati e costretti a fare quel genere di cose che i gay nigeriani fanno in segreto, poi sono stati ammazzati di botte fino a coprirsi di sangue.
Non dimenticate mai la vostra sicurezza, sia sempre in cima ai vostri pensieri. Nella terra dei morti, gli esseri umani e le scimmie sono parenti stretti.
* Hapuya Ononime ha collaborato ai periodici Commonwealth Writers, Threepenny Review, Transition Magazine e nel 2018 ha superato le selezioni per il concorso LGBT Gerald Kraak Award.
Testo originale: How to Be Gay and Safe in Nigeria