Cosa accadde nel 1954? L’inizio del cammino per i diritti delle persone LGBT
Articolo di Darren Marples pubblicato sul blog “SmartGayLife” (USA) il 22 giugno 2016, libera traduzione di Marta Pettinelli.
L’anno 1954 influenzò quelli che sarebbero stati i futuri diritti LGBT nel Regno Unito e nel resto del mondo. Nel gennaio di quell’anno, Peter Wildeblood fu arrestato perché omosessuale. La sua casa a Canonbury (Islinghton), fu perquisita per trovare prove di atti omosessuali. In seguito fu accusato di “atti osceni”, che portarono alla condanna a due anni di prigionia. Gli scioccanti eventi del 1954 furono una parte importante nella costruzione dei diritti gay nel ventesimo secolo.
UNA PIETRA MILIARE DEI DIRITTI GAY: L’INVASIONE DELLA PRIVACY
La polizia fece trapelare delle informazioni sulle accuse contro Peter Wildeblood. Il giorno seguente lo scandalo era riportato nei titoli di testa dei giornali. Quindi l’intero processo divenne notizia da prima pagina. Anche se questo tipo di processo non era l’unico del suo genere, la storia attraeva le attenzioni del pubblico come poche altre. Nel marzo dello stesso anno Wildeblood apparì davanti alla corte con gli altri pregiudicati: Lord Edward Montagu e suo cugino Michael Pitt-Rivers.
ARRESTATI PER AVER AMATO
Wildeblood era un veterano della Royal Air Force. Dopo aver prestato servizio nella Seconda Guerra Mondiale, fece carriera nel giornalismo. Nel 1953 seguì l’incoronazione della regina Elisabetta II per il Daily Mail. Al momento del suo arresto era un corrispondente reale.
Wildeblood aveva avuto una relazione con Edward McNelly, un ufficiale in servizio alla RAF. Durante il processo la corrispondenza d’amore di Wildeblood fu usata come prova contro di lui. Durante il drammatico processo, il veterano confessò di essere omosessuale. Lui, insieme a Lord Edward Montagu e a suo cugino Michael Pitt-Rivers furono condannati alla prigione.
UNA RELAZIONE CON UN MILITARE
Per proteggersi lord Edward McNelly, che ebbe una relazione con Wildeblood, testimoniò contro di lui. L’ufficiale McNelly ed il suo amico John Reynolds diventarono anche testimoni dell’accusa. Sappiamo molto poco di McNelly dopo gli eventi del 1954. Per anni, gli storici hanno provato a raccogliere più informazioni su di lui. Lavorò in un ospedale a Cambridge e diventò caporale nella RAF. Comunque alla fine del processo McNelly sembrò essere scomparso.
A Wildeblood fu data una sentenza di diciotto mesi a Wormwood Scrub. Scrisse un libro sulla sua esperienza, mettendo in evidenza le condizioni fatiscenti della prigione. Il suo libro migliorò le condizioni delle prigioni e delle leggi sugli omosessuali nei futuri processi.
IRRUZIONI DI PRIMA MATTINA
Negli anni cinquanta, la polizia applicava strettamente le leggi che proibivano il sesso tra uomini. I sospettati di omosessualità erano perseguiti attraverso irruzioni al sorgere del sole nelle case, per cogliere sul fatto gli uomini che condividevano il loro letto. Dal 1955 c’erano più di mille detenuti per atti omosessuali nel Regno Unito e nel Galles. La loro età media era di 37 anni. Nel 1938 era iniziata la leva obbligatoria, i condannati erano quindi giovani uomini che avevano combattuto per la loro regina e la loro terra nella Seconda Guerra Mondiale. Solo un pugno di questi avrebbero ricevuto la grazia dal Governo.
PRIGIONE O CASTRAZIONE
Un altro episodio ben documentato di questo periodo è quello di Alan Turing. Anche lui servì bene il suo paese durante la Seconda Guerra Mondiale, I suoi eroici sforzi, che salvarono molte vite, non dovrebbero essere mai dimenticati. Piuttosto che fargli scontare la sua condanna in prigione per il suo orientamento omosessuale, Turing fu castrato chimicamente con iniezioni di estrogeni. Di recedente, un film ha raccontato in maniera brillante gli sforzi di Turing: The Imitation Game, con Benedict Cumberbatch che interpreta Turing. Solo dopo una campagna su Internet, nel 2009, il Primo ministro inglese si è scusato pubblicamente. Nel 2013 a Turing è stato dato il perdono postumo, che era davvero meritato. Questo diritto deve comunque essere garantito anche ad altri uomini gay vittime di maltrattamenti durante gli anni Cinquanta.
IL RAPPORTO WOLFENDEN
Nel 1954 il Segretario per gli Affari Interni inglese, Sir David Maxwell Fyfe, diede pubblicò il Rapporto Wolfenden al fine di analizzare le leggi riguardanti contro gli omosessuali e contro la prostituzione. Tutto questo era scaturito dalla pressione da parte dei media e dei cittadini. I 15 membri del comitato che stilò il rapporto avevano a capo John Wolfeden, il quale è considerato ai giorni nostri un eroe dalla comunità LGBT e per i diritti egualitari.
All’inizio dei lavori Wolfeden suggerì, per il bene delle signore in aula, di utilizzare i termini “Huntley” e “Palmers”, mutuandoli dalla celebre ditta inglese produttrice di biscotti, dove il primo termine indicava gli omosessuali ed il secondo le prostitute. Il comitato ascoltò i testimoni nell’arco di tre anni. Anche se era difficile che gli omosessuali si facessero avanti per testimoniare, tre di loro lo fecero. Tra questi tre, interrogati dal comitato, c’era Peter Woldeblood, oramai ex galeotto.
LA DEPENALIZZAZIONE
Nel 1957 il resoconto finale del Rapporto Wolfenden raccomandava la depenalizzazione dell’omosessualità. Una decina di anni dopo il processo fu finalmente portato a termine nel Regno Unito e nel Galles, ma in Scozia non accadde niente fino al 1980. Ci vollero altri due anni invece per l’Irlanda del Nord e molto più tempo per le isole costiere.
Storicamente il 1954 è stato un anno importante perle persone LGBT e la parità dei diritti. Anche se il periodo storico era difficile, bisogna ricordarsi di questi eroi emergenti e ormai sconosciuti. Le persone che hanno vissuto l’esperienza della prigione a causa della sua sessualità non dovrebbe mai essere dimenticato. Bisogna ricordare che tra loro c’era Turing che ha salvato milioni di vite, ma anche militari meno conosciuti di lui che hanno combattuto con coraggio per il loro paese.
Testo originale: What happened in 1954? Gay rights milestones