Cristiani glbt da Gabriel ad Assisi. La gioia di ritrovarsi
Riflessioni di Roberto di Gabriel, Forum per cristiani glbt
L’idea di poterci incontrare sulle tracce di S. Francesco, da subito mi ha affascinato. “Gabriel Forum”, come costola di Gionata.org, è stato visto, almeno per me, come preziosa occasione, e di questo ringrazio coloro che hanno creduto in questo progetto, per mettere in comune le nostre esperienze, le domande, le attese. Offrire la possibilità di conoscere quanto avviene nella società, nella Chiesa e nelle nostre stesse vite, tutto questo diventa ricchezza, possibilità di aiuto per tutti.
Io stesso ne ho ricavato grande giovamento, come il poter leggere un articolo, una riflessione, sapere delle varie iniziative pastorali che esistono.
E’ come se mi si fosse spalancato un mondo che, altrimenti, non avrei conosciuto. In più ognuno di noi ha potuto raccontarsi, dire come vive la propria condizione in rapporto al mondo, come vive l’affettività.
Pensiamo solamente ai più giovani, avere la possibilità di confrontarsi con chi è più grande, per affrontare la vita con coraggio e serenità, avere esempi, tracce da seguire.
Ogni persona è singola – grazie a Dio – ognuno la sua formazione, il punto di riferimento da cui trarne giudizi e modi di vivere. Esiste, però, il molto che abbiamo in comune. Ed è questo “molto”, il punto su cui poterci incontrare, dialogare, capirci. A volte, basta un semplice gesto, una stretta di mano, uno sguardo umano anche con chi la pensa, su alcuni punti, in modo diverso o distante.
La vita è fatta di percorsi, ricerca, ognuno ha il suo; ciò che è importante è quella voglia di capire, approfondire, dialogare in sincerità.
Ed è stato per me confortante, in occasione del pellegrinaggio-appuntamento ad Assisi poter incontrare di persona volti che, continuando solamente a scambiarci giudizi e riflessioni su Gabriel Forum, non avrei mai visto, ma solamente immaginati.
Gesù ai suoi discepoli, che erano andati ad incontrare il Battista, disse: “chi siete andati a vedere”? Mi sono ricordato di questa domanda e io me la sono posta, sia rispetto agli amici incontrati, sia rispetto a S. Francesco. Già il presentarci iniziale, anche in modo scherzoso, per quel poco tempo, è stato come una introduzione ad un concerto, ma sufficiente a creare un clima più disteso per il successivo sviluppo, ha favorito una certa familiarità.
Adesso, dovendo scrivere qualcosa, conosco quei volti, prima solo immaginati, ora non più estranei. Ho visto gente assetata di vivere, gente che prega, persone sincere che vivono la mia stessa realtà, si pongono domande, sollecitano risposte.
Sono contento anche di aver potuto condividere col mio compagno questo momento in un clima di amicizia e gioia.
Sono andato anche a vedere un Santo, sul quale il Signore aveva un disegno tutto speciale e gli disse: “và, ripara la mia casa”. Noi adesso sappiamo cosa ne è scaturito da quell’invito; Francesco lo ha capito, ma non subito. “Chi è più grande il servo o il Padrone”?
Le stesse domande che Gesù rivolge a Francesco le rivolge ogni giorno a noi. Noi cosa cerchiamo, io, Roberto, cosa cerco? Francesco stette tutta una notte prostrato a chiedere: “Chi sei Tu, chi sono io”?
Quale immagine di Francesco noi abbiamo? Quello che amava gli uccelli, il lupo ammansito, colui che amava il creato, l’uomo di pace? Tutte queste cose, ma molto di più. Egli si è spogliato, non solo degli abiti, per uniformarsi totalmente a Cristo.La vita di un cristiano è dentro questa coscienza, rapporto con Cristo.
Noi dipendiamo, apparteniamo a Cristo, non per essere schiavi. Gesù è venuto proprio per liberarci dalla schiavitù. Francesco, nella sua vita, è stato “semplicemente” obbediente ad un disegno prima inimmaginabile e ha messo nelle mani della Chiesa tutta la sua opera. Francesco, ha obbedito, e l’ha riparata.
> Testo della preghiera itinerante tenuta “Ad Assisi, sulle orme di Francesco”. Sabato 7 e Domenica 8 giugno 2014 (File PDF)