Davanti all’intolleranza verso i nostri figli LGBT la Chiesa Cattolica ha le sue responsabilità
Testimonianza n.11 di Piera, una madre italiana con due figli omosessuali, tratta da Tell it out (Dillo ad alta voce), libro di testimonianze di genitori con figli LGBT+ di tutta Europa realizzato da ENP – European Network of Parents of LGBTI+ Persons (Rete Europea di Genitori di Persone LGBTI+) con il supporto editoriale della Tenda di Gionata ed il contributo del Consiglio d’Europa, pubblicato nel 2020, p.21, liberamente tradotta da Diana, revisione di Giovanna e Giacomo Tessaro
Mi chiamo Piera e sono una volontaria dell’Agedo (Associazione di genitori e amici di persone LGBT in Italia). La mia è una storia serena. Dopo il coming out dei miei due figli, c’è stato un benvenuto amorevole da parte di tutta la famiglia. Tuttavia questa serenità è disturbata dall’ambiente esterno con cui si devono confrontare le persone LGBT a causa dei pregiudizi esistenti.
In questo periodo storico mi riesce ancora più difficile essere tranquilla di fronte all’intolleranza e all’odio nei confronti dei “diversi”. Anche la Chiesa Cattolica ha le sue responsabilità, coi messaggi negativi che trasmette e con iniziative come la proibizione alle persone omosessuali di accedere al sacerdozio, o con dichiarazioni che escludono la possibilità che possano vivere il loro amore.
Accoglienza e inclusione sono valori aggiunti: nulla viene tolto agli altri! Spero che presto i miei figli si innamorino, perché siamo stanchi di aspettare, la vita è breve e noi tutti abbiamo il diritto di viverla pienamente.
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