Curare i gay? Per gli psicologi una minaccia alla salute
Articolo tratto dal sito dell’Organizzazione PanAmericana per la salute (Stati Uniti) del 17 maggio 2012, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
I servizi psicologici che pretendono di “curare” le persone di orientamento non eterosessuale mancano di giustificazioni mediche e rappresentano una seria minaccia alla salute e al benessere delle persone coinvolte, come afferma l’Organizzazione PanAmericana per la salute (PAHO) in una dichiarazione del 17 maggio [2012 n.d.t.] rilasciata in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia.
La dichiarazione invita i governi, le istituzioni accademiche, le associazioni professionali e i media a denunciare tali pratiche e a promuovere il rispetto per la diversità.
Il 17 maggio di ventidue anni fa l’Organizzazione mondiale della sanità rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, contestualmente all’approvazione della nuova versione della sua classificazione delle malattie (ICD-10). “Dato che l’omosessualità non è un disordine né una malattia, non necessita di una cura.
Non esistono indicazioni mediche per cambiare l’orientamento sessuale” dice il direttore della PAHO, la dottoressa Mirta Roses Periago. Le pratiche conosciute come “terapia riparativa” o “terapia di conversione” rappresentano “ una seria minaccia alla salute e al benessere – e persino alla vita – delle persone coinvolte”.
La dichiarazione dell’Organizzazione PanAmericana per la Salute (PAHO) fa notare il consenso dei professionisti sul fatto che l’omosessualità sia una variante naturale della sessualità umana e non può essere considerata come una condizione patologica. Tuttavia, molti enti delle Nazioni Unite hanno confermato l’esistenza di “terapisti” e “cliniche” che propongono delle cure rivolte a cambiare l’orientamento sessuale delle persone non eterosessuali. Il documento rileva che nessuno studio scientifico rigoroso ha dimostrato l’efficacia degli sforzi rivolti a cambiare l’orientamento sessuale.
Al contrario, vi sono molte testimonianze sui gravi danni alla salute mentale e fisica che tali “prestazioni psicologiche” possono causare. La repressione dell’orientamento sessuale può portare al senso di colpa e alla vergogna, fino alla depressione, all’ansia e al suicidio.
Come se non bastasse, vi sono sempre più testimonianze di cure degradanti e di maltrattamenti fisici e sessuali sotto le sembianze di “terapie” spesso illecite. Vi sono casi di adolescenti che hanno subito tali interventi contro la loro volontà e che sono stati privati della libertà, talvolta mantenuti in isolamento per mesi.
“Simili pratiche sono ingiustificabili e dovrebbero essere denunciate e punite secondo la legislazione di ciascun Paese” dice la dottoressa Roses. “Queste sedicenti terapie di conversione costituiscono una violazione dei princìpi etici medici e dei diritti umani protetti dalle convenzioni internazionali e regionali.”
Per affrontare il problema l’Organizzazione PanAmericana per la salute (PAHO) ha elaborato una serie di raccomandazioni ai governi, le istituzioni accademiche, le associazioni professionali, i media e la società civile, tra le quali:
– Le terapie “di conversione” o “riparative” e le cliniche che le offrono devono essere denunciate e soggette a pene adeguate.
– Le istituzioni pubbliche responsabili della formazione dei professionisti della salute devono offrire corsi sulla sessualità umana e la salute sessuale, focalizzandosi sul rispetto della diversità e l’eliminazione degli atteggiamenti di patologizzazione, rifiuto e odio verso le persone non eterosessuali.
– Le associazioni professionali devono indirizzare alle istituzioni e le agenzie nazionali e internazionali documenti e risoluzioni che invitano a non considerare più la diversità sessuale come una patologia psicologica e a prevenire gli interventi rivolti a cambiare l’orientamento sessuale.
– L’omofobia, in tutte le sue manifestazioni e da qualsiasi persona sia espressa, deve essere presentata nei media come un problema di salute pubblica e una minaccia alla dignità e ai diritti umani.
– Le organizzazioni della società civile devono sviluppare dei meccanismi di vigilanza civile per rilevare le violazioni dei diritti umani delle persone non eterosessuali e riferirle alle autorità competenti. Devono anche aiutare ad identificare e denunciare persone e istituzioni coinvolte nelle terapie “riparative” o “di conversione”.
L’Organizzazione PanAmericana per la salute (PAHO), che quest’anno celebra il suo centodecimo anniversario, è la più antica organizzazione al mondo che si occupa di salute pubblica. Lavora con i Paesi membri per migliorare la salute e la qualità della vita nelle Americhe. Serve anche da ufficio regionale panamericano dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Testo originale: “Therapies” to change sexual orientation lack medical justification and threaten health