Don Valentino di Genova: «Sì ai diritti civili»
Articolo di Elisa Mangini del 12 settembre 2012 pubblicato su Il Secolo XIX
Genova – «Non esistono vari tipi di matrimonio ma vari tipi di relazione, che vanno regolamentate a livello di diritti civili, anche tra persone dello stesso sesso». Il parroco di Sturla, Don Valentino Porcile, risponde senza esitazioni sulla questione delle unioni civili, dopo il sì del sindaco di Genova, Marco Doria e l’apertura, nei giorni scorsi, dell’assessore Fiorini sull’ipotesi di istituire un registro per le coppie di fatto.
«La politica ha le sue colpe, visto che non ha fatto abbastanza dal punto di vista dei diritti civili, ma il problema è più che altro culturale – ha proseguito Don Valentino. Sicuramente il punto discriminante, che non riguarda solo la chiesa ma molte persone, è proprio l’identificazione del matrimonio. L’unione familiare è un’unione naturale, non religiosa. Le altre relazioni devono essere in qualche modo “codificate”, ma non equiparate alla famiglia».
Secondo il parroco di Sturla, però, il vero problema, da vincere e superare, non è la confusione che esiste a livello culturale sulle diverse forme di unioni ma la discriminazione: «Bisogna fare una rivoluzione totale, promuovere incontri, parlare, abbattendo i muri della separazione attraverso la conoscenza delle persone. Questi sono gli incontri che vanno moltiplicati, non i Gay Pride».