Donne che amano le donne
Testimonianze tratte dal mensile Psychologies, settembre 2007, pp.9-95
Sono madri, sorelle, figlie, sono donne come tante, sono donne che amano altre donne. Di loro si parla davvero poco, non a caso la parola lesbica comunemente è pronunciata raramente.
Ma non sono certo meno investite da giudizi negativi. Ecco alcune delle loro storie piene d’amore, di sogni, di difficoltà e speranze.
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Princes, 47 anni, gestisce un albergo a Roma
“L’ho conosciuta a scuola, a 16 anni. Prima solo amicizia, poi consapevolezza di qualcosa di particolare! Lei aveva un ragazzo, amicizie e flirt. Poi lei si sposa, figli, gli anni passano senza contatti!
Dopo 23 anni, mi cerchiamo siamo donne mature, ma i sentimenti non sono cambiati. Adesso niente e nessuno ci ferma, anzi proprio lei, docile, indecisa, insicura, per il nostro rapporto si mostra così determinata!
Sette anni di lotte con la sua famiglia, che non accetta la sua ostentata gioia! Lei vuole me, pur con tante difficoltà: ore di macchina per pochi momenti insieme! Diceva: ‘Ho perso troppo, devo rifarmi e non ho tempo’… Infatti è morta, aveva 45 anni! Una parte di me è morta con lei”.
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Cheryl, 32 anni, insegna musica a Pistoia
“Non so quando sarebbe arrivata la consapevolezza, se non ci fosse stata Daniela… Fin da piccola preferivo le bambine e non i maschietti… Ero sempre attaccata a mia madre e non sopportavo mio padre. Anche mia sorella mi somigliava, lei invece ha avuto una vita diversa. Nell’adolescenza ho avuto qualche storia con dei ragazzi: ero timidissima, credevo che fosse per questo che nessuna decollava.
Poi a 22 anni mi sono innamorata della mia maestra di tennis: passavo ore a guardare il suo corpo muscoloso, sodo, il guizzo nervoso delle sue gambe. Non vedevo nessun’altra. Un giorno una ragazza che frequentava anche lei i corsi di tennis mi consegna una lettera: le piacevo, ma non voleva sconvolgermi. E stata una rivelazione. Ho lasciato perdere la maestra, sono corsa da lei, le ho detto: “Proviamo”.
Ricordo il primo bacio con Daniela, l’euforia intensa, lo stupore, lo spavento. Questo amore mi ha riconsegnata a me stessa, mi fatto capire finalmente chi ero. Oggi, dopo 10 anni, siamo ancora insieme”.
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Granny, 45 anni, funzionario nella pubblica amministrazione a Matera
“Mi sono sposata più per dovere che per amore a 23 anni, ho una figlia di 18. All’università ho capito la mia tendenza verso le donne. Sono stata corteggiata, ho avuto avventure, ma amato solo due volte.
Con mio marito i rapporti si sono raffreddati: viviamo da separati in casa, per le famiglie. Un anno e mezzo fa conosco sul lavoro lei, eterosessuale. L’ho corteggiata con lo sguardo per circa un mese.
Il 14 giugno siamo entrate in un bar: ero folle di lei, ma avevo paura che mi dicesse no. Dopo circa un’ora mi chiede un bacio! Non era mai stata con una donna. Dopo il bacio è arrivato il resto. Lei mi ha fatto conoscere l’amore vero, la passione. Vorremmo stare insieme di più…
Il mio futuro lo vedo in una casa da sola con lei. L’amore tra donne è qualcosa di diverso, speciale, ci si conosce più intimamente. Questa testimonianza è il mio regalo per il nostro primo anno di amore”.
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Nina, 25 anni, lavora in un’associazione ambientalista a Firenze
“Lei l’ho incontrata all’università. Bellissima e appassionata. Una no global. Ho lavorato con lei nel movimento, amando ogni suo gesto, in silenzio. Poi una sera sole insieme: era il momento di rivelarsi, lei pareva quasi aspettare qualcosa, ma ho avuto paura, paura del rifiuto, da parte di lei così bella, per me che mi ritengo insignificante…
Ma chissà, forse avrebbe potuto nascere qualcosa di importante… E ora che l’università è finita, che ci vediamo molto meno, non faccio altro che sperare di avere un’altra occasione. Non la perderò, lo giuro”.
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Annarita, 31 anni, commessa a Caserta
“Si è comportata peggio di un uomo, andando via dall’oggi al domani, senza voltarsi. E io qui a chiedermi cosa sono stata, solo un corpo, o una persona, un’anima, un cuore? Forse sono stata solo una parentesi.
Non voglio pensare a lei con rabbia, vorrei augurarle di essere felice con la donna per cui mi ha lasciato, però so che non lo è, e una gioia maligna mi riempie. Non ho il coraggio di sperare che torni, però sarebbe la felicità più grande!
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Tiziana, 39 anni, avvocato a Ravenna
“Cinque anni fa… Una sera come tante. E la mia esistenza è cambiata. Ha preso colore, significato, gioia intensa, come se qualcuno avesse acceso tutte le luci, Lei oggi è la mia vita. Romantica, fragile, tenerissima: una rosa da proteggere con ogni cura.
I suoi occhi sono pieni di luce e di amore. Li contemplo, mi ci perdo. Voglio vivere con lei per sempre, in una casa nostra. Ma ho un cruccio: lei vorrebbe dei figli. Un uomo la ama, potrebbe darglieli. So che lei ama me, che rinuncerà, ma mi chiedo se sia giusto. E qualche volta ho paura…