Essere transgender non è una scelta
Riflessioni di Meggan Sommerville pubblicate sul blog Trans Girl at the Cross (USA) il 14 luglio 2012, liberamente tradotte da Simone Ramacci
Appena iniziai a scrivere blog, già sapevo che sarei arrivata a un punto in cui ci sarebbero state delle controversie. L’idea di essere una cristiana transgender darà fastidio a persone di entrambi gli schieramenti: la chiesa e la comunità di lesbiche, gay, bisessuali, e trans. La parola “cristiano” può accendere un accorato dibattito su come la chiesa ha trattato la comunità LGBT. Dire che sono transgender in chiesa ha causato alcuni contrasti.
Mettendo le due cose insieme, è come napalm. Se non lo si maneggia attentamente e col giusto addestramento, può essere fuori controllo, e danneggiare ogni cosa sul suo cammino.
Ma come gli incendi spontanei, può bruciare il vecchio e lasciare spazio per una nuova vita, sicché un dibattito acceso, ma sano, non è una cattiva cosa. Nel mio primo post, una persona ha commentato con delle affermazioni che credo di dover prendere in considerazione e discutere. Prima di correggere alcuni luoghi comuni sull’essere trans, voglio dirmi d’accordo con una delle sue affermazione.
Sono d’accordo che molti nella società contemporanea credano che la Bibbia, la Parola di Dio, sia piena di bigotteria e pregiudizio. Ci sono molti leader di chiesa nei media che di regente non hanno fatto altro che condannare la comunità LGBT. Charles L. Worley di Maiden (North Carolina) ha predicato un sermone che è diventato virale su YouTube. Ha predicato che secondo lui i gay dovrebbero essere separati dal resto della popolazione per farli “estinguere”.
Con discorsi del genere, com’è possibile che un non-credente possa pensare che Dio sia soprattutto un Dio d’amore?
Come è possibile che qualcuno possa pensare che Dio sia un Dio che punisce, quando in realtà è venuto a morire sulla croce e perdonare i nostri peccati?
Lodo persone come Andrew Marin e The Marin Fpundation per il loro lavoro a Chicago nel relazionarsi con la comunità LGBT e diffondere l’amore di Dio fra quanti si sentono scomunicati dalla chiesa. Abbiamo bisogno di più persone come loro, che lavorino per far crescere il prossimo in Dio, invece di ferirlo.
Ok, ora è il momento di chiarire alcuni errori comuni. E ho dimenticato di dire che questo è un articolo in due parti, quindi allacciate le cinture, si parte. (Spero di non essere troppo tecnica)
Prima cosa. “Dio ha fatto un errore?” No! Dio permette che ci capiti ogni sorta di cose? Sì. Il libro di Giobbe parla proprio di questo. Il problema dei nostri corpi è che dalla caduta (grazie Adamo) i nostri corpi sono difettosi. Bambini nascono ogni giorno con problemi fisici e mentali.
La Bibbia ne da molto esempi. Matteo 9:1-3 è un perfetto esempio, nello specifico di una persona nata cieca, di come a volte Dio lasci che qualcosa accada anche se non non sappiamo perché finché non decide Lui.
«Mentre camminava vide un uomo cieco dalla nascita. I discepoli gli chiesero “Rabbi, chi ha peccato, i suoi genitori o quest’uomo, dacché è nato cieco?” “Né quest’uomo né i suoi genitori”, disse Gesù, “ma è successo così che l’opere di Dio potessero essere manifestate in lui”»
Quindi abbiamo stabilito che ci sono difetti di nascita, cosa che non penso nessuno dubitasse, e abbiamo stabilito che Dio potrebbe essere l’unico a sapere il perché ciò accada. Quanto ai trans, queste persone soffrono di Disforia di Genere, o Disordine da Identità di Genere.
Questa è definita come una differenza fra il genere di nascita e quello con cui il cervello si identifica. In parole povere il cervello non è d’accordo col genere del corpo. Questo causa una sofferenza sempre maggiore durante la vita.
A causa di ciò e della mancanza di comprensione, molti purtroppo pensano che l’unica via d’uscita sia il suicidio. Uno studio del 2010 della National Gay and Lesbian Task Force ha riscontrato che ciò avviene nel 40% dei casi, contro la media generale del 1.6%. Piccola nota, sono quasi stata parte di questo 40%.
Il trattamento riconosciuto al momento segue uno standard molto preciso, protocollato dalla World Professional Association for Transgender Health. Le persone sono seguite psicologicamente, ricevono ormoni, e molti si sottopongono a un intervento di conferma di genere (prima conosciuto come intervento di riassestamento di genere).
Transgender che vanno da uomo a donna si sottopongono a anni di dolorosi trattamenti di depilazione laser o elettrolisi, molti scelgono di operarsi per avere volti femminili e seni, per conciliare corpo con anima e mente.
Se v’è il supporto di gruppo e amici e parenti, solitamente le persone transgender che si sottopongono a questi interventi sono più felici e soddisfatte di quanto non fossero prima di iniziare.
Di recente si sono scoperte varie possibili cause per la Disforia di Genere. La Sindrome da Insensibilità agli Androgeni è una di queste. Senza inalberarci in termini medici, il corpo non è in grado di assimilare testosterone, sicché un corpo geneticamente maschile non può sviluppare caratteristiche secondarie maschili, e similmente il cervello non è in grado di svilupparsi secondo il sesso biologico.
La sindrome di Klinefelter è un’altra. In questo caso si tratta di maschi nati con anormalità nei cromosomi. Nascono XXY invece di XY.
Questo succede all’incirca per un numero compreso fra 1 ogni 500 e 1 ogni 1000 nascite. Le manifestazioni di questa sindrome variano, e non sempre chi nasce con un cromosoma X in più sarà transgender.
Molti uomini vivono per tutta la vita senza sapere che anno un cromosoma in più. Anche se non ci sono studi, si specula che in alcuni casi il cromosoma in più possa influire sullo sviluppo del cervello, facendolo propendere per un’identità più femminile che maschile.
Queste sono solo due delle possibili cause. È necessaria molta più ricerca in questo campo per capire cosa queste sindromi causino a livello di sviluppo fetale, e se ci siano altre cause.
Quindi vi chiedo, se qualcuno nasce con un difetto, non è forse etico da un punto di vista medico e morale fare qualunque cosa sia necessaria a correggere il problema, fors’anche chirurgia? Lasciatemi concludere con un altro esempio.
Quando è nato mio figlio, sembrava in tutto e per tutto normale, ma al primo esame completo il dottore notò un piccolo ma importante difetto di nascita.
Ci fu detto che questo difetto avrebbe necessitato di un’operazione chirurgica nel prossimo futuro, affinché potesse vivere una vita normale. Verso i 18 mesi il pediatra scoprì un altro difetto, più grave questa volta, che avrebbe richiesto un altro intervento chirurgico.
Quindi vi chiedo di pensare a questo: il mio difetto di nascita è forse diverso? Ho forse scelto di essere transgender?
Testo originale: Being Transgender is not a Choice