Per un cristiano omosessuale fare coming out è come rinascere di nuovo
Testimonianza di Darren McDonald tratta da Whosoever del settembre/ottobre 1997, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Fare coming out, per me, è corrisposto al “nascere di nuovo” come Cristiano. Candace Chellew, nel saggio “Losing God” (Perdere Dio) ha sottolineato cosa l’esperienza ha significato, per me, perdere Dio.
Fu soltanto dopo avere vissuto l’esperienza di chiamare urlando Dio di notte, con le lacrime che fluivano da un cuore che sanguinava davvero, perché si portasse via il fardello della mia omosessualità, che potei finalmente essere liberato da anni di segreta tortura.
Poiché Dio non si era portato via l’omosessualità, rinunciai alla mia fede in Dio. Rinunciare a ciò che era stata la base della mia vita fu l’esperienza più straziante che avessi mai affrontato.
Ma dopo averlo fatto percepii un beato silenzio. Non c’erano le conversazioni con Dio che risuonavano in testa. Non dovevo pregare prima di iniziare una nuova battaglia.
Tutto veniva portato avanti contando sulle mie forze, ogni successo era il mio successo. Ma in mezzo a tutto questo Dio mi stava chiamando; con dolcezza, pacatamente, con amore.
Dopo un anno di accettazione serena della mia identità gay incontrai un gay Cristiano Giapponese (vivo in Giappone) che mi introdusse agli scritti di John Boswell. Consideravo cinicamente chiunque proclamasse che la Bibbia non condanna (per usare un eufemismo) l’omosessualità.
Per me, dopo anni di studi biblici, l’argomento non presentava problemi, l’omosessualità è sbagliata, il peccato del desiderio carnale. In questa disposizione mentale, lessi.
Lessi la Bibbia per conto mio per la primissima volta; non c’era nessuno che stabiliva il significato dietro ogni versetto. Così sentii Dio che mi parlava così chiaramente sulla Sua parola e su ciò che significava nella mia vita. Abbastanza stranamente, i versetti che lessi non erano quelli che apparentemente si riferivano all’omosessualità.
Erano le storie che imparai da bambino, come quella del Buon Samaritano. Prima che io capissi, Dio sembrava molto più reale. Poi sentii la rabbia montare dentro di me. Ero arrabbiato con una cultura Cristiana che mi aveva derubato per tanto tempo della persona che ero destinato ad essere.
Una cultura che mi aveva nascosto la verità di Dio a forza di menzogne. Questa rabbia mi diede nuova forza per pormi domande su domande su cosa significasse essere un Cristiano e così avvenne una trasformazione; la mia sessualità e la mia identità Cristiana si unirono per diventare una cosa sola.
Sentii quella forza interiore che viene dall’essere totalmente accettati e dalla volontà di essere amati da Gesù. Non dovevo più provare a giustificare a me stesso e agli altri la mia identità, chi ero.
Quello che dicono altri sedicenti Cristiani ardenti d’amore non mi scuote più. In effetti provo autentica compassione per loro, sapendo che gli argomenti con cui mi attaccano sono essenzialmente un riflesso delle insicurezze che hanno dentro se stessi.
Mi ci sono trovato anch’io. “Perdendo Dio” avevo buttato a mare ciò che posso solo definire come cultura Cristiana, il piccolo ambiente sicuro che mi aveva protetto dalla realtà, la realtà del mondo e la realtà di me stesso.
Essendo rimasto totalmente nudo di fronte a Dio continuo a imparare ogni giorno cos’è e cosa significa il Suo amore. Questo amore non è ricoperto di zucchero, esso trasforma, cambia radicalmente ciò che siamo.
Testo originale: Coming out = Born Again