Francia, primo sì a nozze e adozioni gay: l’Assemblea nazionale approva la legge
Articolo del 12 febbraio 2013 pubblicato su repubblica.it
I deputati hanno approvato la legge dopo una maratona parlamentare durata 110 ore e che si è conclusa soltanto sabato sera. In prima lettura, i voti a favore sono stati 329, i contrari 229. In Senato la discussione comincerà il 2 aprile. Una manifestazione a Parigi contro i matrimoni omosessuali è fissata per il 24 marzo.
PARIGI – L’Assemblea nazionale francese, cioè la Camera bassa del Parlamento, ha adottato con 100 voti di scarto la legge sulle nozze e l’adozione di figli da parte di coppie gay. E’ la prima grande riforma di società della presidenza di François Hollande. I deputati hanno approvato la legge dopo una maratona parlamentare durata 110 ore e che si è conclusa soltanto sabato sera. In prima lettura, i voti a favore sono stati 329, i contrari 229.
La legge sulle nozze gay passa al Senato, dove la discussione comincerà il 2 aprile e dove le difficoltà saranno superiori essendo molto più stretta la maggioranza di sinistra. Gli oppositori al “matrimonio per tutti” restano mobilitati, in particolare con una manifestazione a Parigi fissata il 24 marzo.
Con il voto francese i matrimoni omosessuali sono legali in 10 paesi: Paesi bassi, il primo nell’aprile 2001, ad aprire ai matrimoni civili per le coppie dello stesso sesso. Dall’entrata in vigore della legge al 2005 sono stati registrati 6 mila matrimoni. Belgio, dove sono legali dal gennaio 2003 e possono adottare dal 2006. Spagna, dal 2005. Canada, dal luglio del 2005, primo paese nel continente americano a riconoscere questo diritto. Sudafrica, che dal novembre 2006 è il primo paese africano a legalizzare le unioni tra due persone dello stesso sesso tramite “nozze” o “partenariato civile”.
La Norvegia mette dal gennaio 2009 sullo stesso piano le coppie omosessuali ed eterosessuali, sia in merito alle nozze che all’adozione di bambini e ai benefici legati alla fecondazione assistita. In Svezia dallo stesso anno le coppie gay possono sposarsi civilmente o tramite rito religioso, con il sostegno della chiesa svedese. Dal 1995 erano autorizzate le unioni di fatto, dal 2003 le adozioni. In Portogallo è possibile sposarsi dal 2010 ma per le coppie gay è escluso il diritto all’adozione. In Islanda il primo ministro Johanna Sigurdardottir ha sposato la sua compagna il 27 giugno 2010, giorno in cui è entrata in vigore la legge che legalizza le nozze gay. Dal 1996 gli omosessuali potevano stipulare delle unioni civili, diverse tuttavia dai matrimoni.
E’ possibile sposarsi anche in Argentina, dal 15 luglio 2010. Negli Stati uniti: i matrimoni omosessuali sono proibiti a livello federale ma legali in Iowa, Connecticut, Massachusetts, Vermont, New Hampshire, New York, Maine, Maryland e la capitale Washington. In Messico sono matrimoni legali solo nella capitale federale. Gran bretagna il 5 febbraio scorso i deputati britannici si sono pronunciati a favore del progetto di legge che autorizza il matrimonio omosessuale, voto di primaria importanza nell’attesa dell’adozione definitiva della riforma che divide il partito conservatore. Il progetto di legge varato dall’esecutivo guidato da Cameron prevede la possibilità per le coppie omosessuali di sposarsi civilmente, lasciando alle diverse confessioni la scelta di autorizzare o meno i matrimoni religiosi.
Altri paesi hanno adottato una legislazione sulle unioni civili che concedono dei diritti più o meno estesi agli omosessuali, tra cui la Danimarca, che ha aperto la strada nel 1989 creando un “registro di partenariato”, la Germania (2001), la Finlandia (2002), la Nuova Zelanda (2004), la Repubblica Ceca (2006), la Svizzera (2007), l’Uruguay e la Colombia.
L’Italia non ha attualmente una legislazione effettiva né per i matrimoni gay, né per le unioni civili. Alcune regioni italiane hanno tuttavia approvato degli statuti favorevoli a una legge sulle unioni civili, anche omosessuali, tra cui la Calabria, la Toscana, l’Umbria e l’Emilia Romagna.