Gay e pentecostale. Così ho gettato la maschera
Testimonianza di Danni (Indianapolis, Usa) tratta dal blog GayCristian101 (Usa), 17 Novembre 2007, liberamente tradotta da Massimo M.
Anzitutto voglio dirvi che ho combattuto. Ho combattuto la mia omosessualità con ogni fibra del mio essere. Speravo che se ne andasse. Pregavo che se ne andasse.
Notte dopo notte, inginocchiato, con le mani sul volto pregavo un Dio che, in cambio di aiuto, chiedeva la perfezione. Sono il primo ad ammettere che non sono mai stato un grande guerriero, ma questa volta ho combattuto e come. E ho perso – ho perso una volta dopo l’altra!
So che molti dei miei amici e parenti non accetteranno mai il fatto che sono fatto così, che sono esattamente come Dio voleva. Lo posso capire, visto che anche io lo sto accettando solo ora, a 33 anni, 25 dei quali trascorsi con la consapevolezza di essere gay.
Sono un Cristiano, battezzato all’età di 5 anni, accettato da un Dio che, in segreto, sapeva chi ero e quello che sarei stato. Un Gay! Cresciuto in un ambiente pentecostale in cui praticamente qualsiasi cosa che non fosse respirare o mangiare era peccato e mi avrebbe spedito all’inferno. Eppure, eccomi qui, gay. Gay – l’abominio, l’imperdonabile.
Oh mio Dio ma che ho fatto per meritare questo? Non capisco. Tu sei un padre. Un padre non vorrebbe mai far del male o tormentare i suoi figli, eppure eccomi qua – gay! Credetemi, non c’è mai stato un momento in cui non abbia implorato Dio di darmi un po’ di pace. Sapevo quello che mi era stato insegnato. Sapevo quale disonore sarebbe stato.
Pregando Dio di allontanare da me tutto ciò, gli chiesi una donna, credendo che la cura fosse il matrimonio. Se solo mi fossi sposato e fossi stato a letto con una donna, tutto si sarebbe sistemato. Mi rispose, ma solo in parte. Dio mi ha dato una donna, che non è stata però solo una moglie. Dio mi ha mandato un angelo.
Mi ha dato quello che pensavo di volere. Lei è per me in assoluto la persona più meravigliosa al mondo, sia fisicamente che interiormente. Dio ha fatto intrecciare i nostri cuori fino a farli diventare inseparabili. Eppure siamo qui, ci stiamo separando perché, nonostante lei sia una donna stupenda, non riesco ad essere per lei un vero marito.
Non riesco ad essere all’altezza di ciò che merita, e quest’angelo continua a ripetermi che quel poco che le ho dato finora è stato e continuerà ad essere più che sufficiente. Lei è stata la donna che mi ha seguito tra sbalzi d’umore, irritabilità, infedeltà affettiva e fisica, tormenti emozionali e paure di essere scoperto.
Mi ha seguito di città in città, di stato in stato, per inseguire un marito in fuga da se stesso. Continuava a sostenermi, anche quando veniva derisa perché stava con un uomo che non riusciva a tenersi un lavoro per sostenere lei e i suoi due bambini piccoli.
Danny, suo marito che si sentiva in colpa e che mollava un lavoro dopo l’altro non appena qualcuno sospettava o scopriva chi era davvero. Non mi ha mai fatto alcuna domanda, si è soltanto fidata di me e mi ha sostenuto in tutto e per tutto di fronte a chiunque dicesse qualcosa di negativo su di me, compresi sua madre e suo padre.
“E’ un bravo ragazzo”, diceva, “vedrete. E’ un uomo che ha fede in Dio.” Ho osservato questa giovane donna battista crescere nell’amore di Dio. Notte dopo notte, ho sentito il suo angelo a fianco a me nel letto chiamare Gesù a gran voce.
Oh, come l’ammiro. E’ stata per me una fonte di tranquillità e pace interiore. Più di quanto saprà mai. E’ stata per me una spada, uno scudo, un difensore, ma sfortunatamente non è stata la mia liberazione. Tutto ciò che è, che è stata e che ha fatto non è riuscito a cambiare chi sono. Non è riuscito a farmi vivere la vita dell’uomo etero, non importa quanto fortemente lo volessi.
Sono stato chiamato ad essere una persona vera. Devo abbracciare tutto ciò che Dio ha voluto per me, lasciandomi dietro ogni traccia di maschera. Se non posso essere una persona vera, allora non voglio neanche respirare. Non voglio neanche vivere se non posso essere aperto di fronte agli uomini così come lo sono stato per tutta la vita di fronte a Dio.
Sono caduti tutti i nascondigli e tutte le maschere che indossavo. I passi che facevo, le parole che pronunciavo, la vita che cercavo di vivere non hanno mai ingannato Dio. Egli ha guardato attraverso ogni maschera che ho indossato, cercando di essere qualcuno che non avrei mai potuto essere. Eppure Dio mi ha amato al di là di ogni mia aspettativa.
Durante la scorse settimane più volte mi è stata fatta la stessa domanda: “Hai accettato il fatto che sei ciò che Dio ha voluto?”. Stasera sono qui seduto, grondante di lacrime, e posso dirvi, “Si. Si, lo sono!”
Quasi tutti i Cristiani penseranno probabilmente che io sia dannato per il semplice fatto di essere quell’omosessuale che Dio ha voluto, ma io conosco la verità. Il mio padre celeste è qui con me ora, così come lo è sempre stato. Mi sta abbracciando forte, mi sta amando, e mi sta ripetendo, più forte di qualsiasi altro rumore esterno, le parole che ho già sentito da lui,
“Danny, io ti amo, ti conosco. Ti ho sempre conosciuto. Ti ho riempito del mio spirito quando avevi 5 anni per le ragioni che io conosco. Tu appartieni a me e per te ho grosse cose in serbo. Finora hai fatto moltissime domande. Le ho ascoltate tutte e la mia risposta, Danny, è che devi solo essere te stesso. Io ti benedirò, ti consacrerò. Togliti la maschera e sii una persona vera! “