Ho un figlio bisessuale: “è colpa dei suoi nuovi amici?”
Risposta a una lettera di Suzanne Brockmann* pubblicata sul sito My Kid is Gay (Stati Uniti), liberamente tradotta da Maria B.
“Mio figlio ha iniziato a passare del tempo con degli amici diversi, e adesso si definisce bisessuale. A me sembra che i suoi nuovi amici gli abbiano provocato questo cambio di identità, e che questa non sia la sua vera identità. Come faccio a spiegargli questa mia preoccupazione?”.
Risponde Suzanne*
Prima di tutto, ho una premessa da farle: la sessualità di suo figlio non è una scelta, né una fase, né qualcosa di suscettibile a qualsiasi influenza esterna, inclusa la sua. Lui è com’è. La sua unica scelta è voler parlare di se stesso oppure no. E questa scelta dipende dal fatto di sentirsi sicuro oppure no.
Nonostante il nostro mondo sia molto, ma molto più aperto di un tempo verso i giovani LGBT, fare coming out fa ancora paura a molti. Anche quei giovani LGBT che crescono in un ambiente progressista devono avere molto coraggio per essere sinceri a proposito di se stessi, perché si trovano di fronte la possibilità del rifiuto.
Qui parlo del rifiuto orribile – il rifiuto completo – da parte di tutte quelle persone che il giovane ha sempre amato.
Ogni ragazzo conosce qualcuno, o ha sentito una storia vera di qualcuno che è stato mandato via dalla propria casa a causa del suo essere omosessuale. Ogni ragazzo conosce qualcuno che è stato abbandonato dai suoi amici semplicemente per il fatto di essere stato sincero sulla sua sessualità.
Pensi a questo per un momento. Immagini come sarebbe perdere tutto nella sua vita. Immagini il coraggio incredibile che richiederebbe mettere a rischio la sua vita intera.
Adesso immagini di essere un ragazzo omosessuale. Molte volte, i giovani riconoscono la propria sessualità fin dall’infanzia. Osservano l’abuso che la società impone ai ragazzi “diversi”, e devono decidere se vogliono nascondersi da tutti o essere sinceri sulla loro vera identità. Molte volte, mantengono il segreto perfino con i propri migliori amici.
Si immagini come un giovane omosessuale che ha degli amici che non la conoscono per davvero, perché deve mantenere questo segreto. Immagini come si sentirebbe se i suoi amici ridicolizzassero gli omosessuali.
Adesso immagini che, continuando a crescere e ad osservare il mondo in modo più chiaro, scopre un gruppo di ragazzi che l’accettano, che magari sono LGBT a loro volta. Immagini di sentirsi talmente sicura con questi nuovi amici, da essere finalmente sincera. Poi, dal momento che sa che i suoi amici non la abbandoneranno, può essere finalmente sincera anche con i suoi genitori.
Immagini la delusione che sperimenterebbe se i suoi genitori credessero che la sua coraggiosa sincerità era soltanto il risultato di un’influenza esterna e cattiva.
Adesso immagini come si sentirebbe se fosse accettata dai suoi genitori e riconosciuta per il suo coraggio. Immagini come si sentirebbe se i suoi genitori riconoscessero che gli amici possono essere una buona influenza, e che i veri amici creano uno spazio sicuro per tutti.
Io mi aspetto che riconosca che la comunicazione principale con suo figlio, prezioso e coraggioso, debba essere: “Omosessuale, eterosessuale, bisessuale, transgender, queer, sei mio figlio e ti voglio bene. Ti voglio bene e ti sosterrò per sempre, e spero che tu abbia tanta felicità e tanto amore nella tua vita. Ma anche: pratica sesso sicuro, sempre”.
Dopo, inviti i suoi nuovi amici a casa sua per conoscerli. È possibile che abbiano una buona influenza anche su di lei.
* Suzanne Brockmann è una madre orgogliosamente membro di PFLAG (Parents and Friends of Lesbians and Gays, Genitori e amici di lesbiche e gay) e un’autrice di bestseller che ha pubblicato 55 romanzi sul New York Times. Il suo romanzo preferito racconta la storia di un agente dell’FBI omosessuale, Jules Cassidy, che si sposa con l’uomo dei suoi sogni. Si intitola “All Through the Night” e ed è stato il suo primo romanzo romantico con due eroi/amanti nella lista dei bestsellers di fiction del New York Times. Nel 2007, Suz ha donato l’intero ricavato di questo romanzo a MassEquality per contribuire a stabilire il matrimonio omosessuale nel Massachusetts. Suz ha scritto anche “When Tony Met Adam”, un romanzo romantico che è stato pubblicato per celebrare la revoca di DADT [Don’t Ask, Don’t Tell, il regolamento in vigore nelle forze armate statunitensi che proibivano di indagare sull’orientamento sessuale dei commiltoni e di rivelare il proprio, n.d.r.]. Suz ha anche scritto e prodotto “Il matrimonio perfetto”, un film comico e romantico su un matrimonio omosessuale. Questo film è disponibile in DVD o su Netflix.
Testo originale: ¿Sus amigos nuevos causaron su identidad nueva?