Il mio Kairos contro l’omofobia

Ho appreso della notizia dell’attentato omofobo di Roma mentre ero a tavola. Stavo parlato con i miei genitori della convivenza che sto iniziando con il mio ragazzo e dei tanti piccoli e grandi cambiamenti che porterà nelle nostre vite.
Poi il telegiornale ha dato la notizia dell’ennesimo attacco omofobo a Roma. Mia madre mi ha guardato negli occhi spaventata e mi ha detto “state attenti ragazzi, il mondo è pieno di gente cattiva”.
Del nostro cammino di fede comunitario che ci porta a confrontarci con sacerdoti e vescovi, a dar vita ad incontri nelle parrocchie cattoliche o nelle chiese evangeliche fiorentine dove, ognuno di noi finisce (forse senza rendersene conto), per aiutare tante persone a buttare giù i propri pregiudizi sulle persone omosessuali.
I miei hanno ascoltato con calma, erano incuriositi… Possibile, mi ha chiesto mio padre, che ci sono persone nelle chiese che sanno accogliervi senza condannarvi?
Così gli ho raccontato dei tanti sacerdoti e pastori che ci hanno guidato nel nostro cammino e dei tanti credenti che ci hanno incoraggiato, sfidando le tante ipocrisie che non mancano nelle nostre chiese.
Alla fine di questa chiacchierata mi hanno guardato negli occhi e mi invitato ad andare avanti.
Sono giorni confusi questi, ma dico a tutti non smarritevi, non cedete alla rabbia o all’impotenza, ricordiamoci che il mondo forse non riusciremo a cambiarlo ora e subito, ma ogni volta che INSIEME saremo testimoni della nostra fede; ogni volta che sapremo costruire qualcosa di bello intorno a noi o sapremo aiutare gli altri a trovare il proprio cammino ecco che avremo combattuto e vinto un’altra battaglia contro la paura, che spesso è la scintilla di ogni discriminazione e violenza.
Come scriveva Martin Luther King, in tempi molto più bui di questi, “un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c’era nessuno”.
Ora è il tempo del coraggio, fortunatamente non del martirio 🙂
Ecco perchè mercoledì 9 settembre 2009 sarò a Firenze con gli altri amici del gruppo Kairos, e con tanti altri amici, al presidio-fiaccolata sui ponti fiorentini per dire no all’omofobia per essere segno, semplice e concreto, contro ogni “forma di discriminazione”.