Il presidente del Forum europeo ai cristiani omosessuali italiani: ‘dopo il deserto arriverà la terra promessa!’

Il prossimo Forum Europeo dei gruppi LGBT cristiani (European Forum of Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Christian Groups) si avvicina ed Enric, uno dei due co-presidenti del Forum, ha risposto ad alcune nostre domande perché: “Il Forum è la testimonianza del fatto che alcuni parlano di ecumenismo in astratto, mentre noi lo rendiamo realtà vera e viva”.
Caro Enric, puoi raccontarci qualcosa di te?
Sono nato nel 1965 a Barcellona in Catalogna (Spagna). Sono volontario dell’Associació Cristiana de Gais i Lesbianes of Catalonia (ACGIL) dalla sua fondazione del 1990. Sono stato presidente di ACGIL dal 1996 al 2001. Sono stato inoltre membro del comitato direttivo di ILGA-Europe (1996-1998). Sono co-presidente del Forum europeo dei gruppi LGBT cristiani dal maggio 2007 quando sono stato eletto alla Conferenza di Strasburgo.
Quali sono i principali progetti o attività che il Forum ha portato avanti negli ultimi anni?
Negli ultimi anni, il Forum ha: 1) organizzato le Conferenze annuali in diverse città e paesi d’Europa con una media di 120 partecipanti. Ci sono stati 27 edizioni fino ad oggi, in 13 paesi e 21 città d’Europa; 2) finanziato il “Fondo Agape” per favorire la partecipazione dei partecipanti da paesi dell’Europa orientale; 3) approvato il Piano Strategico (2009-2014), in corso di realizzazione a partire dall’Assemblea Generale di Helsinki (2009) dopo un processo di discussione fra le associazioni; 5) pubblicato il libro “Lasciate che le nostre voci siano ascoltate” in cui le lesbiche cristiane raccontano le loro storie da 26 paesi con 95 testimonianze da tutta Europa. La prima edizione è stata pubblicata in Germania nel 2004 e la seconda edizione è stata pubblicata nel 2007; 6) approvato diverse dichiarazioni per sensibilizzare le chiese e le società europee contro l’omofobia e la discriminazione delle persone LGBT; 7) incrementato la partecipazione delle donne; 8) dialogato con le Chiese avendo rappresentato i gruppi europei nelle discussioni con organizzazioni ecumeniche, chiese nazionali e altre organizzazioni civili o politiche; 9) avuto contatti di alto livello con la Conferenza delle Chiese Europee (CEC) e con il Concilio Mondiale delle Chiese (WCC); 10) partecipato alle attività di ILGA-Europe, in particolare all’elaborazione del piano strategico di ILGA-Europe (2009-2012) nella conferenza di Budapest (luglio 2007), nella conferenza di Vienna (ottobre 2008) e a Malta (ottobre 2009). Precedentemente era stato osservatore nelle conferenze di Parigi (2005), Ginevra (2006), Sofia (2006) e Vilnius (2007); 11) partecipato alla Conferenza di ILGA-World a Vienna ad ottobre 2009; 12) rafforzato i legami oltreoceano con LCNA Lutherans Concerned North America partecipando all’Assemblea generale di San Francisco nel 2008
Il Forum ha contatti ufficiali con le Chiese in Europa? I gruppi membri hanno contatti con le chiese nazionali o locali?
Ogni organizzazione nei vari paesi ha contatti nazionali o locali con le chiese. Ogni volta che una Conferenza ha luogo, ci sono contatti e presenze di diverse esponenti religiosi, normalmente le chiese luterane e le gerarchie anglicane sono maggiormente presenti alle conferenze del Forum.
Abbiamo contatti con il Concilio mondiale delle Chiese e abbiamo instaurato contatti di alto livello con il Consiglio delle Chiese Europee (CEC) come previsto dal piano strategico 2009-2012. Abbiamo avuto anche contatti ufficiali con il Consiglio mondiale delle Chiese (WCC).
Per esempio, nel 1995 sono state preparate riflessioni da portare alla WCC e nel 1998 c’è stata la partecipazione all’Assemblea della WCC ad Harare (Zimbabwe). Un argomento fu fatto proprio dalla WCC e partì un progetto sulla sessualità umana.
Nel 2006, una delegazione del Forum europeo era presente a Puerto Alegre (Brasil). Nel 2007 il Forum ha partecipato all’Assemblea della WCC in Bolivia.
Il Forum ha anche contatti con altri gruppi LGBT cristiani in altre parti del mondo?
Il Forum europeo ha un accordo permanente con Lutherans Concerned North America (LCNA) in USA e Canada. Questa organizzazione è una importante ong in America.
Il Forum ha partecipato all’Assemblea generale di LCNA nel 2008 a San Francisco. Abbiamo contatti tramite internet e ci sosteniamo reciprocamente. Inoltre sosteniamo altre organizzazioni in giro per il mondo, sempre tramite internet.
Pensi che i cristiani debbano concentrarsi sul miglioramento delle proprie chiese o debbano giocare un ruolo per i diritti LGBT nell’intera società europea?
Entrambe le cose sono importanti. E’ molto importante l’azione dentro le nostre chiese, a tutti i livelli, dall’alto al basso. Anche l’altro ruolo è importante. I cristiani possono contribuire a migliorare i diritti umani: siamo membri di ILGA-Europe e siamo presenti alle assemblee annuali, siamo attivisti contro l’omofobia e transfobia. Sosteniamo il diritto delle persone LGBT al riconoscimento legale e contro le violazioni di diritti umani, come la patologizzazione, la sterilizzazione o interventi medici.
Promuoviamo un cambiamento sociale contro l’omofobia, attraverso il riconoscimento di diritti nelle organizzazioni culturali, sociali, religiose e politiche. Condanniamo le violazioni di diritti umani basate sull’identità di genere e sull’espressione di genere.
La nostra analisi considera le interconnessioni tra transfobia e etnicità, immigrazione, sieropositività, religione, povertà, disabilità fisiche e mentali, età, ecc.
Questo quadro include anche la criminalizzazione e la patologizzazione come minaccia per la vita dei transessuali in tutto il mondo e sostiene campagne governative e civili contro l’omofobia e la transfobia.
Il Forum europeo è una organizzazione ecumenica internazionale. Quali sono le caratteristiche dell’ecumenismo LGBT cristiano? Può essere un modello anche per gli altri cristiani?
Noi condividiamo essenzialmente una fede comune che ci unisce spiritualmente a Gesù Cristo. Lo Spirito Santo ci unisce attraverso il dialogo, la conoscenza reciproca, l’impegno a un lavoro comune.
Le celebrazioni ecumeniche alle conferenze annuali sono una pratica espressione di fede ecumenica che noi condividiamo, pregando insieme e rispettando le differenze. I membri delle associazioni del Forum rappresentano diverse confessioni cristiane: anglicani, cattolici, luterani, riformati, evangelici, ortodossi, MCC, gruppi ecumenici.
L’approfondimento della dimensione teologica LGBT è stato un tema importante negli ultimi anni. Relatori famosi ci aiutano ogni anno ad allargare la teologia LGBT e alcuni membri del Forum stanno contribuendo.
Il Forum è la testimonianza del fatto che alcuni parlano di ecumenismo in astratto, mentre noi lo rendiamo realtà vera e viva. E questo è accaduto costantemente negli ultimi trent’anni. Non è magnifico? Sì, noi crediamo che questo può essere un modello per gli altri cristiani, per gli altri in generale.
Parlando di Chiesa cattolica, ci sono differenze fra le diverse Conferenze episcopali europee sui temi LGBT? Quali Conferenze episcopali sono più attive nell’inclusione e nella partecipazione delle persone LGBT, ammesso che ci siano differenze?
La struttura della Chiesa cattolica romana è piramidale. In generale, c’è un messaggio coerente con le istruzioni del Vaticano. Ogni Conferenza episcopale cerca di avere buone relazioni con Roma. Quindi, in generale, tutte le Conferenze episcopali seguono le stesse regole vaticane.
Tuttavia, ogni vescovo può modulare la voce e le forme in base alla realtà del paese. Nelle società in cui c’è separazione tra Stato e Chiesa, quest’ultima adatta il messaggio in base alla laicità della società. Alcuni sono più tolleranti con le diversità (donne, LGTBI, laici, …).
Possiamo riferirci ad esperienze recenti: ci sono vescovi in realtà concrete che sono favorevoli al dialogo e sono calorosi con le persone LGBT. Ma dobbiamo considerare che la mancanza di comunicazione e di inclusione c’è ed è diffusa.
E’ importante tenere conto anche dei recenti scandali che hanno coinvolto preti pedofili ad esempio in USA e in Irlanda e che hanno aumentato la tensione sulle tematiche omosessuali nella chiesa cattolica. Nella gerarchia cattolico-romana, c’è una sottile strategia che confonde le due realtà, complicando il dialogo e provocando incomprensioni.
L’Italia soffre un ritardo nei diritti LGBT rispetto agli altri paesi dell’Europa occidentale. Hai qualche suggerimento per la comunità LGBT cristiana italiana?
Continuate a manifestare nelle strade, continuate a mobilitarvi in tutte le forme organizzative, portate avanti l’attivismo in favore dei diritti umani e dei diritti LGBT, denunciandone e condannandone le violazioni, l’omofobia e la transfobia. La visibilità è un punto chiave. Ciascuno dichiarandosi nella chiesa e nella società è vitale per “normalizzare” la situazione. Il racconto dell’esperienza personale testimoniata dappertutto è di estremo aiuto.
L’esperienza insegna anche che l’alleanza strategica con gli organi di informazione è vitale per il cambiamento sociale.
Create collaborazioni con organi di informazione, politici, organizzazioni educative, enti di volontariato e anche con le istituzioni della chiesa cattolica attraverso l’associazionismo e le reti. Essere ragionevoli, flessibili e modulare il messaggio di liberazione secondo le circostanze è cruciale.
Il cambiamento richiede tempo e sostenitori. Dopo l’esodo e il deserto arriverà la terra promessa!
Il 17 Maggio, avrà luogo la quarta Veglia di Preghiera per le vittime dell’omofobia in molte città italiane. L’anno scorso gruppi di altri paesi si sono uniti all’iniziativa e anche quest’anno ci saranno adesioni. Cosa pensi di questo evento?
Tutti i mezzi di sensibilizzazione della società sono necessari. Non tutti sono consapevoli di cosa succede a causa dell’omofobia in Europa e nel mondo. Basterebbe leggere il rapporto annuale di Amnesty International. L’opera del Forum è sostenere la libertà, la giustizia e i diritti umani. Eventi come la veglia amplificano la voce contro l’omofobia da parte dei cristiani LGBT.
Come Forum europeo lavoriamo localmente e sosteniamo a livello mondiale con dichiarazioni l’IDAHO – la Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia.
Alla fine di giugno ci sarà la Conferenza annuale del Forum europeo a Barcellona. Quali temi affronteranno quest’anno i delegati?
Ricordo che secondo il nostro piano strategico 2009-2014, lavoreremo sulle linee strategiche approvate: 1) migliorare l’operato organizzativo del Forum; 2) approfondire la dimensione teologica LGBT nel Forum; 3) sostenere l’operato del Forum per la libertà, la giustizia e i diritti umani; 4) incrementare la partecipazione nelle organizzazioni e nelle chiese cristiane; 5) incrementare l’accettazione del Forum nella società come voce dei cristiani LGBT.
Come detto, il prossimo Forum si terrà a Barcellona dal 23 al 27 giugno 2010. I prossimi saranno a Berlino (2011) e Malta (2012).
Nello specifico, quest’anno, i delegati all’Assemblea generale discuteranno di: 1) incremento dei membri e sostegno ai nuovi gruppi; 2) assegnazione di 2500 euro ai gruppi dell’Europa orientale; 3) partecipazione ad eventi internazionali come gli Out Games 2010 a Colonia, il Pride e l’Europride di Varsavia; 4) miglioramento del sito internet del Forum; 5) dichiarazioni di sostegno specialmente per l’Uganda, la Lituania, la Russia, la Serbia, la Polonia, l’Italia e altri paesi; 6) rafforzare i legami con ILGA Europe e partecipazione alla prossima conferenza dell’Aia, 28-31 ottobre 2010; 7) creazione di un libro di testimonianze di cattolici LGBT in Europa; 8) sviluppo di un progetto di sostegno all’avviamento di una organizzazione LGBT cristiana; 9) richiesta di adesione alle ONG accreditate presso il Consiglio d’Europa (Strasburgo); 10) rafforzamento della cooperazione con l’IDAHO; 11) pianificazione delle celebrazioni per il trentesimo anniversario del Forum nel 2012; 12) partecipazione all’Assemblea del WCC in Sud Corea nel 2013.
Articolo originale: The EF Co-President says ‘after the exodus and desert comes the promised land’