Il vescovo di Tenerife straparla su omosessualità e pedofilia
L'intervista rilasciata dal vescovo di Tenerife, mons. Bernardo Alvarez, ha giustamente sollevato un polverone nell'opinione pubblica spagnola, le sue parole hanno messo in luce, ancora una volta, la confusione esistente nella gerarchia cattolica su temi estremamente complessi come "l'omosessualità" e la "pedofilia". Al di là del caso dispiace ammettere che tra gli alti prelati cattolici simili affermazioni siano più diffuse di quanto si creda, perchè spesso si accostano a questi temi complessi senza conoscerli davvero. A tal proposito scriveva giustamente don Milani «cattolico è chi si ricorda che i vescovi sono creature fallibili. Eretico chi mostra per loro un rispetto che travalica i confini del nostro Credo».
"Il vescovo di Tenerife, Bernardo Alvarez, taglia corto: alcuni ragazzini desiderano essere abusati sessualmente e all'occasione incitano i propri violentatori. E per quanto riguarda la pederastia, si tratta di un vizio come l'omosessualità. Tra le due inclinazioni, insomma, non ci sarebbe alcuna differenza.
Sic et simpliciter. In una intervista pubblicata giovedì da La opiniòn de Tenerife, il monsignore si dice certo che «soltanto il 6% degli omosessuali ha una base biologica. Non bisogna confondere l'omosessualità come necessità esistenziale di una persona, con quella praticata come vizio. La persona la mette in pratica, come potrebbe praticare l'abuso sui minori. Lo fa perché attratto dalla novità, una forma diversa di sessualità».
Incalzato dalla giornalista che tenta di porre delle obiezioni, Alvarez prosegue imperterrito dicendo che «ci possono essere dei minori che acconsentono» all'abuso. Meglio: «Ci sono degli adolescenti di 13 anni che sono minori ma sono perfettamente d'accordo e, per di più, lo desiderano. E se non stai attento, arrivano a provocarti». Dopo l'intervista, il diluvio. Di critiche, naturalmente.
All'opinione pubblica spagnola le parole del vescovo sono parse una volgare giustificazione degli abusi compiuti dai sacerdoti sui bambini, un tema portato alla ribalta dal film di Pedro Almodovar La mala educaciòn. Alvarez non ha voluto commentare né smentire, e la stessa conferenza episcopale spagnola ha preferito il silenzio stampa. (…)", cit. tratta dall'articolo di Laura Eduati pubblicato su Liberazione del 29 dicembre 2007.
Ma leggiamo la parte dell'intervista, rilasciata dal vescovo di Tenerife, che ha sollevto tanto sdegno nell'opinione pubblica spagnola e che proponiamo in uina nostra traduzione*.
D. Cosa pensa dell'omosessualità?
R. Credo che in primo luogo bisogna distinguere le persone del fenomeno. Le persone sono sempre degne del più grande rispetto. Se una persona, per un motivo fisiologico sceglie questa forma di vita, merita il mio massimo rispetto.
Diverso invece è domandarsi se l'omosessualità sia o no una virtù. Bisogna fare attenzione oggi perché non si può più dire che l'omosessualità si patisce o si soffre. Non è politicamente corretto dire che è una malattia, una mancanza, una deformazione della natura propria dell'essere umano. Ciò che affermava qualsiasi dizionario di psichiatria dieci anni fa, oggi non può più essere detto. È assai chiaro che, in questo senso, il mio pensiero è quello della chiesa: rispetto massimo alle persone.
Ma, come è logico, credo che il fenomeno dell’ omosessualità sia qualcosa che nuoce alle persone e alla società. A lungo termine [ne] pagheremo le conseguenze così come altre Civiltà le hanno pagate. Non dico che debba essere represso, ma la non-repressione e la promozione non coincidono.
Credo [invece] che ci sia bisogno di promuovere l'educazione. Dobbiamo inculcare nei bambini i valori della femminilità e della mascolinità. Forse ci diranno che questi valori sono retrogradi, ma noi pensiamo che questi valori rispettano la libertà e, allo stesso tempo, orientano le persone.
D. Bisogna orientare la sessualità?
R. Non possiamo lasciare alle persone la libertà di vivere ciò gli viene naturale: perché non facciamo lo stesso con la violenza o altri impulsi che l'essere umano ha? Inoltre, soltanto il 6% degli omosessuali lo è per questioni biologiche. Non bisogna confondere l'omosessualità [intesa] come necessità esistenziale di una persona, con quella che è praticata come un vizio. La persona [la] pratica come può praticare l'abuso di minori: perché lo attrae la novità, una forma diversa di sessualità.
D. La differenza fra una relazione omosessuale e un abuso è chiara!
R. Certo. Ma perché colui che abusa di minori è malato?
D. Intanto, un abuso è un rapporto non permesso [non consentito/non consenziente: ambiguità dello spagnolo non facilmente traducibile in italiano].
R. Ci possono essere dei minorenni che acconsentono, e di fatto ce ne sono. Ci sono adolescenti di 13 anni che sono minorenni e sono perfettamente d'accordo e, per di più lo desiderano. E se li trascuri ti provocano. La sessualità è qualcosa più complesso di quanto sembra.
Articolo originale (sito esterno)
´La homosexualidad perjudica a las personas y a la sociedad´
* Traduzione realizzata per gionata.org da Emaspi e fra Roberto della mailing list amarecolcuoredidio