In Minnesota la testimonianza di un ragazzo ha fatto cambiare idea ad un’intera scuola cattolica sui diritti gay
Articolo di Michael Jones tratto da news.change (Stati Uniti), 23 Dicembre 2010, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
All’inizio di quest’anno, uno studente di scuola superiore del Minnesotaha ha scritto una lettera commovente e sincera, “La vita di un teenager gay”, nel giornale della sua scuola – una scuola cattolica.
Nella lettera Simonsen aveva confrontato l’operato omofobico di molti vescovi del Minnesota, che quest’anno hanno effettivamente speso quasi un milione di dollari per spedire alle famiglie cattoliche un DVD che stigmatizza le coppie dello stesso sesso.
Simonsen, parlando del fatto di essere gay in una comunità cattolica, ha sottolineato che messaggi omofobici come questo portano le giovani persone lesbiche, gay, bisex, trans (LGBT) a sentirsi immorali, sbagliate e fuori posto nella società.
“Ogni giorno senti qualcuno che usa la tua sessualità – una parte di te che non puoi cambiare, non importa quanto tu tenti disperatamente di farlo – come un aggettivo spregiativo. Fa male,” scrisse Simonsen nell’articolo.
“Ai politici è permesso dibattere del tuo diritto di sposare la persona che ami o di quello di essere protetto, per legge, dai crimini dell’odio (crimini riguardanti l’odio per le minoranze n.d.t.). La tua fede predica la tua esclusione – o addirittura la tua dannazione.”
La scuola si Simonsen, originariamente pubblicò il pezzo sull’edizione online del giornale scolastico. Ma, come scrisse Maia Spotts il mese scorso, non vi rimase molto a lungo.
Gli amministratori della scuola tolsero l’articolo, e sembrò che la voce potente della gioventù LGBT passasse sotto silenzio. Certamente il pezzo ebbe altre opportunità per essere conosciuto, ma non si permise che fosse più consultabile alla scuola di Simonsen.
Come se venne fuori allora da questa storia? Sorprendentemente molto bene.
Simonsen e sua madre parlarono alla Minnesota Public Radio un mese dopo l’incidente e hanno notato, nonostante alcune paure, che il pezzo aveva suscitato discorsi davvero sorprendenti a scuola, nella loro comunità e tra parenti e amici.
“Ho ricevuto una lettera scritta a mano, lasciatami in presidenza da un insegnante. E ho ricevuto anche due o tre e-mail dagli insegnanti nelle quali sostanzialmente dicevano di sostenermi” ha detto Sean Simonsen.
“Erano insegnanti cui non ero vicino e questo tipo di reazione mi ha sorpreso”. Aggiunge anche che molti insegnanti gli hanno detto che il fracasso (su quella vicenda) era positivo, perché la scuola ne sarebbe riemersa più forte e inclusiva.
Ann, la madre di Sean, ha detto che, sebbene all’inizio fosse spaventata che suo figlio potesse diventare un bersaglio per i bulli, fu sopraffatta positivamente dal livello del sostegno da parte dei loro amici, dei vicini e dei conoscenti.
“Ho anche dovuto prendermi un paio di giorni di permesso per rispondere a tutte le e-mails e alle telefonate che ricevevo dagli amici” dice “Il telefono squillava sempre. Era stupefacente. Si capisce chi sono I tuoi amici, davvero.”
E adesso arriva la parte più importante dell’intera storia. I compagni di classe di Sean.
All’inizio di questo mese, votarono Sean Grand Knight (Grande Cavaliere – che è l’equivalente del re del ballo della scuola) del liceo. Davvero, tutti gli studenti cattolici (della scuola cattolica) hanno votato un ragazzo gay per rappresentarli, e questo nonostante la Chiesa cattolica ufficiale insista che le persone omosessuali valgano meno dei loro paro eterosessuali.
È proprio quel che si chiama giustizia. Nel frattempo, anche se il giornale della scuola non ha più ripubblicato l’articolo di Sean, si è decisa una linea politica che eviterà di oscurare gli articoli in futuro.
Gloria al Minnesota, per aver dimostrato in così tanti modi, che gli studenti cattolici nei banchi (di scuola) credono che gli uguali diritti per le persone LGTB sono coerenti con la loro fede.
Testi originali: Minnesota’s Sean Simonsen: Transforming Catholic Hearts and Minds on Gay Rights