In Spagna il Papa difende il matrimonio mentre gay e lesbiche si baciano
Articolo di Roberto Monteforte tratto da l’Unità dell’8 novembre 2010
L’ardita opera di Antoni Gaudì, la famosa «Sagrada Familia» di Barcellona, cantiere infinito, da ieri è luogo di culto, «basilica minore».
Con una cerimonia solenne, alla presenza dei reali di Spagna, re Juan Carlos di Borbone e la regina Sofia, Papa Ratzinger ha consacrato la «cattedrale del XXI secolo».
L’atto più significativo, ma non l’unico, della sua brevissima visita in Catalogna. L’altro è stato la visita all’Istituto «Obra Nen Dèu», che ospita bambini malati e bisognosi, e disabili: «monumento» all’attenzione verso l’uomo sofferente.
La nuova «basilica» dedicata alla «Sagrada Familia» di Gesù di Nazareth, maestosa e originalissima, ricchissima di elementi che richiamano temi teologici e della dottrina, ha offerto lo spunto al pontefice per toccare temi cui tiene moltissimo: l’importanza del felice connubio tra arte e fede, tra estetica e spiritualità, e la centralità della famiglia e della vita.
«Essa è un segno visibile del Dio invisibile, alla cui gloria svettano queste torri, frecce che indicano l’assoluto della luce e di colui che è la Luce, l’Altezza e la Bellezza medesime».
Spiega l’intento dell’autore Gaudì: «Voleva portare il Vangelo a tutto il popolo. Per questo concepì i tre portici all’esterno come una catechesi su Gesù Cristo, come un grande rosario, che è la preghiera dei semplici».
Dell’autore, per il quale è in corso un processo di canonizzazione, ha sottolineato la coerenza di vita cristiana e l’attenzione ai poveri: «Finanziò con i propri risparmi la creazione di una scuola per i figli dei muratori e per i bambini delle famiglie più umili del quartiere».
L’altro punto, questo più politico, affrontato dal Papa nella sua omelia è stato quello – concretissimo e oggettivamente polemico nella Spagna «laica» del socialista Zapatero – della centralità della famiglia e della difesa della vita.
«L’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale.
Solo laddove esistono l’amore e la fedeltà, nasce e perdura la vera libertà» ha scandito il pontefice, che alternando lo spagnolo al catalano, ha chiesto interventi precisi a difesa della famiglia e in modo particolare a tutela della donna.
«La Chiesa invoca adeguate misure economiche e sociali affinché la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro.
Affinché l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato.
Affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento, affinché la natalità sia stimata, valorizzata e sostenuta sul piano giuridico, sociale e legislativo».
Affermazioni che sono suonate come un vero e proprio «manifesto» programmatico posto dalla Chiesa al potere politico, determinata a non transigere nella difesa dei valori non negoziabili che avrebbero la loro ragione nell’insegnamento di Gesù.
Sulla dignità della vita e della persona umana Papa Ratzinger è tornato nel discorso tenuto all’Istituto «Obra Nen Dèu», che ospita bambini malati e bisognosi, quando ha auspicato tra l’altro che «i nuovi sviluppi tecnologici nel campo medico non vadano mai a detrimento del rispetto per la vita e la dignità umana».
Contestazioni
Visita breve a Barcellona, ma secondo gli organizzatori un successo, visto che sarebbero stati mezzo milione i fedeli che avrebbero partecipato alla visita all’evento.
Vi è stato, però, anche chi l’ha apertamente contestato.
Un bacio appassionato e collettivo, durato lunghi minuti, scambiatosi da un centinaio di coppie lesbiche e gay nei pressi dell’arcivescovado, lungo il percorso seguito dalla «papamobile», è stato il suggello della protesta contro la politica del Vaticano sulla omosessualità, a difesa della libertà sessuale e della laicità, promossa da movimenti gay, femministe, gruppi anticlericali e di sinistra.
Vi sono stati anche fischi e urla «Vattene» indirizzati al pontefice quando il corteo papale è passato a poche decine di metri dai manifestanti.
All’aeroporto di Barcellona prima del saluto di commiato e il ringraziamento alla Spagna e alla famiglia reale, il Papa ha avuto un breve incontro con il premier Zapatero.
È stato molto «cordiale e soddisfacente per tutti» ha affermato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che ha aggiunto: «Si è parlato della collaborazione del Governo spagnolo con la Chiesa per la prossima visita del Papa in Spagna, nell’agosto 2011, per la Giornata Mondiale della Gioventù».