L’opposizione della chiesa cattolica al matrimonio gay è legittima?
Articolo pubblicato sul settimanale cattolico La Vie (Francia) del 30 agosto 2012, pp.22-25, liberamente tradotto da Rita
C’è una premessa: la liberalizzazione dei costumi con leggi ad hoc, in molti paesi europei, sta allargando il Ddvario tra la mentalità dominante e la morale cattolica in Occidente.
Il dibattito che si è aperto in Francia sul progetto di legge che autorizza il matrimonio gay è un ulteriore segno dell’accelerazione del processo di secolarizzazione della nostra società. Evidenzia anche un altro fenomeno: la cultura contemporanea si è emancipata dal cattolicesimo.
Altro aspetto del dibattito: come la legalizzazione della contraccezione nel 1967 o dell’aborto nel 1974, la legalizzazione del matrimonio per persone dello stesso sesso, crea accesi disaccordi nella società così come nella comunità cristiana. Cosa c’è di strano?
I cattolici sono cittadini anch’essi a pieno titolo. Ovvio che siano interessati, nelle loro famiglie, dai cambiamenti apportati dal nostro modo di vivere,pensare ed amare.
I vescovi non hanno per forza torto ad arguire che l’applicazione del progetto segnerà un cambiamento nella società.
Anche gli omosessuali però, non hanno necessariamente torto nel chiedere che il loro diritto ad una vita amorosa venga riconosciuto. Tutto si risolverà, è ovvio. L’importante però, è che tutte le parti in causa possano far valere le proprie argomentazioni, senza essere sistematicamente sbeffeggiati e ridicolizzati.
In questa settimana, esaminando la giustezza delle accuse di omofobia urlate contro la chiesa cattolica, (il settimanale cattolico francese) La Vie spera di lanciare questo messaggio: “un dibattito non ha senso o frutti se non c’è rispetto l’un l’altro”. Tanto più quando si parla d’amore.
La chiesa è omofoba
La chiesa non ha perso tempo l’ultimo anno ! Volendo dare, alla preghiera del 15 agosto, un «segno nazionale» in previsione dei « probabili progetti legislativi del governo sulla famiglia»,il cardinale André Vingt-Trois ha provocato un vero clamore tra i media e nel seno di molte organizzazioni.
La preghiera stessa avrebbe potuto sembrare molto classica: il presidente della Conferenza dei vescovi di Francia ha chiesto ai cattolici di pregare per le famiglie ed affinché «i bambini cessino d’essere oggetto di desideri e conflitti tra gli adulti e possano beneficiare dell’amore d’un padre e d’una madre». Ma, nell’attuale contesto, ciò è bastato ad alcuni opinionisti per denunciare la volontà della chiesa di fare politica criticando i progetti del governo.
Al centro della polemica, una questione: la linea anti-matrimonio gay della chiesa. Riportiamo Jean-Luc Romero, attivista gay,presidente dell’influente associazione locale Élus contro l’aids e consigliere regionale del Partito Socialista.
Secondo lui, la chiesa intende «contestare il voto dei Francesi che, eleggendo François Hollande, hanno votato la proposizione 31 che prevede l’apertura del matrimonio a coniugi dello stesso sesso». Molti politici, capi di partito e un gran numero di media hanno espresso lo stesso parere. Sui social network, accuse di omofobia sono state scritte sulla chiesa cattolica
Sembrano reazioni smisurate quando si pensa al ruolo ed al peso reale della chiesa nell’attuale società. Ma, d’altra parte, tutte queste critiche virulente, non rendono comunque onore alla sua Istituzione ? Dopo tutto, l’episcopato cattolico è una delle rare organizzazioni a presentare una opposizione ragionata – un contro modello – ai progetti del governo. Esso condivide questo ruolo con le altre confessioni e religioni, anche se queste ultime non hanno la stessa visibilità né la stessa rappresentatività.
La chiesa cattolica incarna una sorta d’opposizione morale alla liberalizzazione dei costumi e alla loro legalizzazione. La sfida è reale: una riforma totale. Da qui a qualche settimana, forse in ottobre, il governo approverà un progetto di legge in vista del« matrimonio per tutti».
La legge dovrà essere adottata nel primo semestre 2013. Un impegno politico, «che permetterà di formare una famiglia e di adottare figli», come ha confermato il Primo ministro, Jean-Marc Ayrault, il 25 agosto, all’università estiva del Partito socialista a La Rochelle. A questo progetto governativo, i responsabili cattolici intendono opporre una constatazione ed una domanda.
«Siamo di fronte ad un cambiamento sociologico e antropologico del termine» , spiega il portavoce dei vescovi de Francia, Bernard Podvin. Più tagliente, il cardinale Philippe Barbarin afferma senza mezzi termini che il matrimonio gay «è una corruzione dei costumi », che può «snaturare il matrimonio». Il Magistero ricorda anche che il matrimonio gay civile porterà all’omoparentalità (lire p. 26).
Queste posizioni sono una sottile forma di omofobia ? Sulla questione, Olivier de Germay, nuovo vescovo d’Ajaccio, risponde: «Quelli che rivendicano uno statuto per le coppie omosessuali – e quelli che, a ben vedere, sono a corto di argomenti – accusano spesso i loro oppositori di omofobia.
Per questo, noi,per non passare per omofobi, evitiamo il dibattito. Bisogna invece proclamare con forza che rifiutare il “matrimonio” gay non ha nulla di omofobo.
Noi possiamo avere un gran rispetto per le persone omosessuali anche contestando il fatto che le coppie gay possano essere per la legge un modello sociale allo stesso livello di una coppia sposata. Questa capacità di disapprovare un atto nel completo rispetto della persona è d’altronde una delle eredità del cristianesimo.
Saremo sempre molto attenti a quello che diremo sulla questione dell’omosessualità per non sembrare mai offensivi o sprezzanti rispetto alle persone in questione.»
Quanti Francesi condividono questa linea? Difficile saperlo esattamente.
Ma da un sondaggio dell’Ifop condotto all’inizio di agosto, 2000 persone, una netta maggioranza di Francesi (65 %) è favorevole al matrimonio gay (35 % contrari), e in più «solo» il 53 % sarebbero d’accordo con l’adozione da parte di coppie omosessuali. Cifra stimata per difetto del 5% secondo un rapporto dello scorso anno.
In base a questi risultati, si deduce che l’Istituzione è minoritaria, ma non marginale.
Inoltre rischia di essere indebolita per ben altra ragione: molti cattolici praticanti sono in disaccordo coi vescovi. Non meno del 45% sarebbero favorevoli al matrimonio gay. E il 36 % sono per l’adozione.
Tra i contrari, bisogna citare l’associazione David et Jonathan, che raggruppa gli omosessuali cattolici. Totalmente favorevole al riconoscimento di uno status per le coppie gay, essa nondimeno, introduce delle precisazioni nel dibattito, separando il matrimonio gay civile dal religioso.
Essa sostiene il primo, ma esita sul secondo, stimando i tempi non ancora maturi. In verità, un po’ come nel resto della società, il dibattito sul matrimonio omosessuale suscita grande interesse tra i cattolici.
Il sito de La Vie ne è un evidente esempio. I nostri articoli sul soggetto generano un numero record di commenti. Spesso, i lettori auspicano che la chiesa cattolica migliori la accoglienza e l’accettazione delle coppie omosessuali (lire p. 28), senza per questo accusarla di omofobia.
Jean-Pierre Mignard, avvocato e cattolico praticante vicino a François Hollande, riassume bene una delle loro preoccupazioni. Egli dichiara che la chiesa, classificando
a torto gli omosessuali tra le «vittime della vita» «esprime sì compassione ma, non li considera affatto come persone aventi dei diritti ».
In risposta a queste aspirazioni, alcuni ecclesiastici cattolici tentano tentano delle timide opposizioni al magistero. Ad esempio, la petizione Église 2011: un rinnovamento indispensabile, che rivendica « l’accetta-zione da parte della chiesa delle coppie gay.» Più di 140 teologi cattolici tedeschi, austriaci e svizzeri l’hanno sottoscritta. Una dozzina di preti in Francia li hanno sostenuti.
Il dibattito nella chiesa cattolica continua. Da un lato, una minoranza sensibile all’evoluzione dei diritti delle coppie gay. E, dall’altro un magistero non cambierà la sua posizione sul matrimonio gay. Ma speriamo che diventi più attenta ad accogliere ed ad accompagnare spiritualmente gli omosessuali che lo desiderano.
Testo originale: L’opposition de l’Église catholique au mariage homosexuel suscite de vives réactions. Sont-elles légitimes et justes? (PDF)