La Bibbia, un album di storie di famiglia per le persone lgbt
Testo tratto dalla guida “A la familia: a conversation about our families, the bible, sexual orientation and gender identity” redatta dal rev. Miguel A. De La Torre, rev. Ignacio Castuera e Lisbeth Melendéz Rivera, Stati Uniti, 2011, pp.22-31, liberamente tradotto da Francesca Macilletti
Abramo, il patriarca della nostra fede nel libro della Genesi, viene indicato spesso come Abramo, nostro padre. Gesù ci ha insegnato a riferirci a Dio come Padre nostro e a ognuno di noi come fratello e sorella. Ci viene detto che Gesù è lo sposo della Chiesa. In un senso molto reale, la Bibbia è il nostro album di famiglia, il quale documenta la nostra storia di fede. Potremmo non esserci legami di sangue coi personaggi presenti nella Bibbia, ma siamo legati a loro tramite la fede. Come qualsiasi album, la Bibbia contiene “foto” che catturano momenti importanti nel tempo. Risfogliamo spesso il nostro album di famiglia biblico per esaminare le “foto” dove vengono catturate le rivelazioni di Dio. Nei momenti difficili, queste “foto” bibliche ci ricordano chi siamo e a chi apparteniamo. Troviamo pace nel rivederle e ci tranquillizziamo nonostante le nostre difficoltà e tribolazioni del momento: Dio Padre è con noi.
Sfortunatamente, alcune delle “foto” presenti nel nostro album di famiglia biblico, sono “sfocate”, e ci portano a cattive – o dannose – interpretazioni. Ci fu un tempo, nella storia nordamericana, in cui la schiavitù venne accettata come la volontà di Dio. La gente indicava capitolo e versetti della Bibbia per provare che Dio aveva ordinato l’istituzione della schiavitù. Molti di coloro che citavano la Bibbia in appoggio della schiavitù erano buoni cristiani, ma ai quali era stato insegnato a leggere la Bibbia in modo tale da causare l’oppressione di un gruppo di persone in base al colore della loro pelle. Oggigiorno, nessun cristiano di buone intenzioni legge la Bibbia in modo da opprimere altre persone a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere. Però, ecco la buona notizia: nonostante la Bibbia sia stata utilizzata storicamente come arma di oppressione, essa ha posseduto sempre – e possiede tuttora – i semi della vita che possono portare alla salvezza e alla liberazione.
Marcela crede nella Bibbia. E anche noi ci crediamo; crediamo che essa sia il libro della vita. Tuttavia, attraverso la storia, questo libro è stato utilizzato per opprimere e, addirittura, giustificare l’omicidio. Quelli che prendono il testo biblico seriamente, devono sempre stare attenti a non confondere ciò che la Bibbia dice realmente e ciò che gli uomini interpretano. I cristiani hanno molte idee conflittuali riguardo la Bibbia. Alcuni credono che ogni parola fu dettata da Dio agli uomini che scrissero tutto meccanicamente, come se fossero dei “medium” in una trance spirituale. Per altri, la Parola di Dio è contenuta nella Bibbia, ma non tutta la Bibbia è la Parola di Dio. Proprio come tutti i cristiani, le persone provengono da diversi credi e hanno diverse idee su come leggere la Bibbia. Non ci troveremo mai in accordo con un’interpretazione “corretta” delle Scritture, ma è responsabilità di ognuno di noi di riconoscere che le tradizioni differenti, comprese quelle che affermano che la Bibbia è la Parola letterale di Dio, privilegiano e danno priorità a letture della Bibbia nel particolare. Dobbiamo tenere a mente questo concetto più ampio quando esaminiamo quello che la Bibbia dice riguardo l’orientamento sessuale e l’identità di genere, e dobbiamo ricordare che, attraverso la storia, le persone di fede si sono trovate in disaccordo con la Chiesa mentre reclamavano la sua legittima posizione in tale tradizione.
Quando ad Antonio José Martìnez di Taos, “el cura de Taos”, venne ordinato – poco dopo la guerra tra Messico e America – di inviare le sue decime parrocchiali per la nuova diocesi di Baltimora, egli si rifiutò in base alla sua fede. Per lui, questo sarebbe equivalso a togliere il denaro agli ispanici in povertà per darlo ai ricchi americani. Padre Martìnez sfidò la Chiesa per poter essere fedele al messaggio evangelico e alla sua famiglia cristiana. Ci sono momenti in cui tutti noi dobbiamo esaminare gli insegnamenti della Chiesa al fine di rimanere fedeli al messaggio di liberazione e salvezza di Cristo.
Poiché la Bibbia è importante per la nostra famiglia cristiana, ogni discussione sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, si converte in una discussione sulla rivelazione e/o ispirazione biblica, proprio come le interpretazioni delle Scritture sono interpretate e formulate. Dobbiamo chiederci se la rivelazione di Dio possa essere capita male o essere male interpretata a causa dei pregiudizi esistenti nella cultura. Per esempio: la Bibbia dovrebbe essere utilizzata per appoggiare la poligamia, il genocidio e la schiavitù perché la società rappresentata in essa credeva e praticava la poligamia, il genocidio o la schiavitù?
Che lo ammettiamo o no, tutti leggiamo la Bibbia in modo selettivo. Tutti ci avviciniamo ad essa tenendo a mente una storia specifica della nostra vita, e leggiamo tale storia nel testo così come leggiamo i nostri pregiudizi personali. La nostra cultura, la nostra Chiesa e la nostra famiglia, ci hanno insegnato a leggere la Bibbia e hanno influenzato molto il nostro modo di interpretare le Scritture. Tutto questo ha senso! Come cristiani, consideriamo la Bibbia una guida morale per la nostra vita di tutti i giorni, e questa è una cosa buona. Quando sentiamo che le nostre vite sono in pericolo, molti di noi vanno al Salmo 23 per trovarvi il valore e la forza per avanzare nella “valle dell’ombra della morte”. Quando non c’è più speranza, voltiamo lo sguardo verso la buona novella della Resurrezione, dalla quale deriva la nostra salvezza e liberazione.
Tuttavia, se non ci rendiamo conto del fatto che trasmettiamo al testo la nostra inclinazione nostra o le nostre tradizioni religiose, allora – senza saperlo – possiamo causare un grande danno. Quando si tratta di comprendere l’orientamento sessuale e l’identità di genere, spesso ci è stato insegnato di leggere la Bibbia in un determinato modo e, in base a questa lettura, creiamo una “verità” sulla nostra sessualità e il nostro genere; una “verità” che si converte nella base della dottrina della Chiesa. Sfortunatamente, questa “verità” tende ad obbligarci a conformarci con un ideale artificiale di genere e ad una sessualità che ci pregiudica tutti, specialmente lesbiche, gay, bisessuali e trans. Ed è qui il pericolo: leggendo i nostri pregiudizi nel testo, la verità si corrompe.
Quelle che affermiamo come verità bibliche, sono spesso i pregiudizi di una cultura dominante che si camuffano per apparire come la Parola di Dio. Dobbiamo sempre evitare l’interpretazione incorretta delle Scritture come una forma per promuovere i nostri pregiudizi. Questo è un duro lavoro. Però possiamo iniziare col prendere sul serio le prospettive di quelli che sono stati emarginati e chiederci se la nostra interpretazione perpetua la marginalizzazione o se offre la possibilità alla liberazione nell’amore di Dio. Oggi come ai tempi in cui Gesù camminava sulla Terra, ci sono uomini e donne emarginati a causa del testo. Noi credenti nella Bibbia dobbiamo considerare i passaggi che escludono i membri della comunità LGBT proprio come consideriamo quelli che parlano e promuovono il genocidio (Esodo 23:23), la schiavitù (Numeri 31:25-47), le guerre di conquista (Giosué 1:10-18) e la pulizia etnica (Deuteronomio 19:1-2; 31:3-5). Oltre a questi passaggi, ci sono regole alimentari, sacrifici e leggi sulla pulizia che i cristiani di oggi non praticano. Tali passaggi non vengono considerati autoritari, e non devono esserlo.
Che succederebbe se imparassimo a leggere la Bibbia attraverso gli occhi degli uomini e delle donne influenzati negativamente dagli atteggiamenti discriminatori predominanti? Leggere la Bibbia dalla prospettiva degli oppressi, può liberarla dagli scrupoli e dai pregiudizi di quelli che hanno fatto della propria interpretazione della Bibbia un regolamento e una legittima per tutti gli altri. Prendiamo l’esempio di Gabriel, un uomo che non aveva ancora fatto coming out, ma che ora è un cristiano felice e che ha fatto pace col suo orientamento sessuale:
È importantissimo capire quello che la Bibbia dice essere le voci di coloro i quali si ascoltano in rare occasioni, specialmente le donne, gli afro-americani, gli ispanici e – certamente – le persone LGBT. Leggendo la Bibbia da un punto di marginalizzazione, sorge una opportunità per comprendere meglio il messaggio delle Scritture dal punto di vista di quelli che conoscono il significato del vivere sotto l’oppressione, ma sapremo anche cosa significa vivere soggetti alle strutture del potere.
César Chàvez comprese questo metodo di lettura della Bibbia. Il movimento conosciuto come “La Causa”, per la giustizia nella vita dei lavoratori agricoli emigrati, è guidata da una visione religiosa e morale che nacque dalla profonda fede di Chàvez. Egli modellò un’imitazione di Cristo che respingeva la violenza e l’aggressione. Il suo attivismo politico fu una manifestazione esterna di una pietà personale interna. Però, la lotta di Chàvez per la giustizia, non si limitò ai lavoratori agricoli, ma incluse tutti gli oppressi. Dolores Huerta, prima vicepresidente de I Lavoratori del Campo Uniti (UFW, sua sigla inglese) e compagna di lotta di Chàvez, ricorda una “levatrice” di Chàvez che era lesbica e che battezzò suo figlio maggiore, Fernando. Era titolare di un piccolo bar chiamato People’s, un luogo dove gli scioperanti si riunivano con regolarità. Durante un discorso del 1983, in una riunione politica della comunità gay nel Circus Disco in West Hollywood, Chàvez spiegò che dalla fondazione de La Causa, si era lottato anche per la giustizia all’interno della comunità lesbica/gay. Dalla sua morte, la sua organizzazione, la Fundación César E. Chávez (Fondazione César E. Chávez), ha continuato a sostenere l’uguaglianza dei membri della comunità LGBT.
Quindi, come dobbiamo leggere la Bibbia? Gesù Cristo disse: “Sono venuto affinché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza” (Giovanni 10:10). La missione di Cristo era fornire in abbondanza la vita, sia quella terrena che quella eterna. È attraverso questa lente che impariamo a leggere e interpretare il testo biblico completo. Riassumendo: se un’interpretazione biblica sulla vita impedisce che una parte della popolazione viva in abbondanza o, ancor peggio, se ne supporta la morte, allora sarà anti-evangelica. Quando una lettura o interpretazione della Bibbia è contro l’immigrazione o contro i poveri, deve essere respinta in quanto incoraggia l’oppressione. Solo quelle interpretazioni che promuovono la missione di Cristo di potenziare tutti gli elementi dell’umanità sono biblicamente vere e offrono vita abbondante qui e adesso.
DOMANDE ED ESERCIZI
1. Cosa vuole dire la Bibbia quando sembra appoggiare il genocidio (Esodo 23:23), la schiavitù (Numeri 31:25-47), le guerre di conquista (Giosuè 1:10-18) e la pulizia etnica (Deuteronomio 19:1; 31:3-5)? Come interpreta, la nostra Chiesa, questi passaggi? Come li interpreti tu? Ci sono altri passaggi difficili che, se presi alla lettera, possono causare danno? Se sì, quali sono? Quali altri passaggi ci causano sfide? Quale credi sia il significato di questi passaggi difficili?
2. Gesù ci dà un nuovo comandamento: amarci gli uni gli altri come Dio ha amato noi. Come possiamo amare coloro che la società ci ha insegnato non essere degni di amore? Che azioni verso gli oppressi dimostrano il nostro amore? Come popolo, come possiamo imparare ad amare chi ci discriminana? Se sei una persona della comunità LGBT, come puoi imparare ad amare chi ti discriminana? Se sei un eterosessuale, come puoi amare il tuo prossimo LGBT che è discriminato a causa del suo orientamento sessuale dalla nostro cultura?
3. Se un membro della tua famiglia ti dicesse di essere LGBT, lo ameresti di meno? Come lo tratteresti? Come vorresti che venga trattato dalla comunità della tua chiesa?
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Testo originale: Capítulo 2 – La biblia: nuestro álbum familiar