La Chiesa d’Inghilterra ha redatto una liturgia per celebrare la transizione delle persone transgender
Testo pubblicato sul sito della Universal Life Church (Stati Uniti) il 31 dicembre 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La Chiesa d’Inghilterra ha da poco pubblicato delle linee guida intitolate Guida pastorale per l’utilizzo della liturgia di Confermazione della Fede Battesimale nel contesto della transizione di genere. Si tratta di uno sviluppo interessante da parte di quella stessa Chiesa che ha dato un ultimatum alla sua controparte americana, la Chiesa Episcopale, perché prepari una liturgia per il matrimonio omosessuale.
Né Battesimo, né cerimonia per il cambio del nome
Le linee guida offrono l’opportunità, per le persone trans, di confermare pubblicamente le loro promesse battesimali con il loro nuovo nome. Non dovrà essere né un secondo Battesimo, né una cerimonia per celebrare il proprio nuovo nome. Si tratta di un passo enorme per i membri della comunità trans, che potranno così sentirsi accolti a pieno titolo nella Chiesa con la loro nuova identità.
Come afferma il documento: “L’accento [è posto] non sul loro passato o il loro futuro, bensì sulla loro fede in Gesù Cristo. Nel Rito di Confermazione la priorità viene data quindi all’originale e autentico Battesimo del/la confermando/a, in quanto inizio sacramentale della sua vita cristiana; questo permette a chi sta affrontando un cambiamento radicale e a lungo termine di ridedicare la sua vita e la sua identità a Cristo”.
I ministri della Chiesa d’Inghilterra ora hanno un rito di riferimento da proporre a uomini e donne trans. Approviamo in toto la decisione di accettare le persone transgender e di trovare un modo per accoglierle.
Anche la Chiesa Episcopale ha un rito per le persone transgender, diverso da quello di cui sopra, che serve a celebrare il cambio di nome. In questa Chiesa il Battesimo è disponibile per chiunque, a prescindere dall’identità di genere.
Il cambio del nome è frequente nella Bibbia
L’abitudine di adottare un nuovo nome ha una lunga storia nelle Scritture e nella tradizione giudaico-cristiana. In molte comunità monastiche è abitudine assumere un nuovo nome, solitamente quello di un santo, nel momento di ricevere l’abito o pronunciare i voti. Il nome di battesimo di Madre Teresa era Anjezë, papa Francesco, invece, è nato come Jorge Mario.
Molti personaggi biblici, a una svolta della loro vita, hanno ricevuto un nuovo nome. Abramo è stato rinominato Abraamo, Sarai ha ricevuto il nuovo nome di Sara. Giacobbe, il padre delle dodici nazioni di Israele, ha ricevuto appunto il nuovo nome di Israele dopo aver lottato con Dio a Peniel. Saulo, un uomo che perseguitava i cristiani, dopo la sua conversione è divenuto Paolo.
Le linee guida emanate dalla Chiesa d’Inghilterra suggeriscono anche altri passi biblici adatti ad accogliere le persone transgender, per esempio Galati 3:27–4:7, dove Paolo scrive “Nel battesimo in Cristo non c’è più né maschio né femmina”. In 2 Corinzi 5:14–21 le Scritture affermano “In Cristo c’è una nuova creazione”. In 1 Giovanni 3:18–23 siamo esortati così: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità”.
Una gradita aggiunta alla liturgia anglicana
Questo rito verrà incluso tra gli odierni supplementi liturgici della Chiesa d’Inghilterra, come ausilio per la sensibilità pastorale dei ministri a cui viene richiesto un rito adatto alle persone transgender. È una cerimonia che permette a chi sta attraversando un cambiamento radicale della propria identità di offrire di nuovo se stesso/a e la sua nuova identità a Cristo.
A detta dei conservatori, la Chiesa d’Inghilterra sta andando verso “la negazione di Dio”, per via del fatto che intende rispettare il nome e i pronomi scelti dalle persone transgender, ma è improbabile che essa dia ascolto a tali critiche, secondo cui la Chiesa sta implodendo per adattarsi all’ideologia transgender.
Il vescovo di Blackburn ha affermato: “Affermiamo con molta chiarezza che ogni persona è creata a immagine di Dio, e che dovrebbe essere accolta in una parrocchia della Chiesa d’Inghilterra”. La Chiesa ha deciso di facilitare l’integrazione delle persone transgender, le quali possono anche sposarsi e diventare ministri.
Testo originale: The Church of England Affirms Transgender Baptism