La chiesa d’Inghilterra riflette sul matrimonio delle coppie omosessuali
Articolo di Augustine Passilly pubblicato sul sito del settimanale protestante Réforme (Francia) il 20 novembre 2020, liberamente tradotto da Giulia Garofani
È un primo passo. Il 9 novembre [2020] la Chiesa d’Inghilterra ha pubblicato i lavori frutto di tre anni di ricerche nell’ambito del progetto “Vivere nell’amore e nella fede”: “Comprendono un libro, un corso online, dei film, dei podcast e una biblioteca digitale”, afferma Eeva John, una dei portavoce di questa iniziativa. I differenti materiali dovrebbero permettere ai vescovi inglesi di annunciare, all’inizio del 2022, le loro decisioni sulle tematiche legate all’identità, alla sessualità, alle relazioni e al matrimonio. Potrebbero anche autorizzare le unioni omosessuali.
Un metodo interdisciplinare
“Queste risorse sono frutto della ricerca più estesa e completa condotta in questo campo da parte di qualunque Chiesa. Per portarla avanti, la Chiesa ha allargato tutti i propri punti di vista ed opinioni utilizzando un metodo interdisciplinare che include uno studio approfondito delle Scritture, a cui si aggiungono la teologia, le scienze sociali e biologiche e la storia”, precisa Eeva John: “Non c’è nessun altra autorità che abbia realizzato un lavoro così minuzioso sugli esseri umani come esseri sessuali”.
I risultati di queste ricerche prendono, tra le altre, la forma di un libro di 482 pagine, accessibile anche online: “Quest’opera esplora le Scritture, la tradizione della Chiesa, il contesto sociale, i progressi scientifici, i punti di vista di altre comunità religiose. In seguito, esamina i modi in cui le domande legate all’identità, la sessualità, le relazioni e il matrimonio rientrano nella storia cristiana della Salvezza. Infine, questo documento si sofferma sul ruolo delle Scritture, della tradizione, della creazione, della cultura, della coscienza e della preghiera per capire quello che Dio dice alla Chiesa” dice Eeva John.
Proteggere i fedeli LGBT+
Non si sa come verrà accolto questo progetto, ma “noi speriamo che permetta di migliorare i rapporti, la comprensione e l’amore tra i membri della Chiesa, anche quelli che non sono d’accordo con le nostre conclusioni”, dice la rappresentante di “Vivere nell’amore e nella fede”.
La militante LGBT+, anglicana evangelica, Jayne Ozanne è impaziente: “Temo che siamo ancora lontani dal parlare di matrimonio omosessuale, ma grazie a Dio possiamo fare di tutto. Il punto principale, per il quale tutti dovrebbero sentirsi chiamati in causa, è il modo in cui gli insegnamenti di alcune Chiese maltrattano le persone LGBT+, in particolare i più giovani”.
Questi discorsi sembrano contrari alle aspirazioni di Sarah Mullally, vescova di Londra incaricata del gruppo che segue il progetto, che assicura che questo processo “non avrà successo senza amore, tolleranza, gentilezza e compassione”.
Testo originale: L’Eglise d’Angleterre pourrait revoir sa position sur le mariage des personnes LGBT+