La sessualità umana come gioco: un dono di Dio all’uomo
Riflessioni del teologo cattolico John J. McNeill* (Stati Uniti) pubblicate sul blog l’8 ottobre 2010, liberamente tradotte da Gianluca Ottavi
Quasi due anni fa ho pubblicato il mio quinto libro sul tema della liberazione lesbica, gay, bisex e trans (LGBT) da una prospettiva teologico-spirituale. Lo scopo che mi ha ispirato in tutti e cinque i miei libri è stato il tentativo, con l’aiuto dello Spirito Santo, di liberare i cristiani gay dalle menzogne di una religione patologicamente omofobica. La notizia di così tanti suicidi di adolescenti rende ancora più urgente diffondere il messaggio contenuto nei miei libri.
Pertanto l’ho sintetizzato nel mio blog e specialmente nel mio libro più recente. Nella mia più recente pubblicazione “Sex As God Intended: A Reflection on Human Sexuality As Play” (Il sesso come Dio lo ha voluto: una riflessione sulla sessualità umana come gioco), ho osservato come la Scrittura, in special modo il Cantico dei Cantici, affermi con totale chiarezza che Dio ha voluto la sessualità umana come esperienza di gioco.
Come diceva sant’Ireneo: “Gloria Dei, homo vivens”, la gloria di Dio è l’uomo vivente, incluso l’uomo sessualmente vivente. Dio si delizia nel vedere che le creature da lui amate godono del suo dono del sesso giocoso in un’intima relazione d’amore con spirito di gratitudine. Ma cosa fa del sesso un gioco? L’esperienza umana del gioco, come l’amore, è indefinibile. Sappiamo cos’è il gioco quando lo sperimentiamo, ma non riusciamo a definirlo.
I sociologi osservano che un bambino disturbato smette di giocare quando sperimenta l’assenza di amore. Quel bambino sarà liberato, così che possa giocare ancora, solo quando avvertirà la sicurezza di un amore incondizionato.
Analogamente, noi adulti ci sentiamo liberi di giocare solo se ci sentiamo amati. In fin dei conti è l’esperienza umana dell’amore incondizionato di Dio ciò che ci libera così da poter assecondare totalmente per tutta la vita lo spirito di gioco.
Cosa rende giocosa un’attività umana? Il gioco viene in genere opposto al lavoro. L’attività umana del lavoro si basa spesso sull’ansia. Un bambino che non si sente amato si impegnerà di più per guadagnarsi quell’amore. Quando si lavora, ciò che si sta facendo al momento assume significato da ciò che porterà il futuro.
Il lavoro svuota il momento presente di significato e rende il lavoratore un prigioniero della tirannia del tempo. Ciò che rende giocosa l’attività umana è il fatto che l’attività ludica ha il proprio significato totalmente nel momento presente.
L’esempio perfetto è il ballo. L’attività del ballo assume totalmente il proprio significato da ciò che avviene nel momento presente, senza alcun riferimento al futuro. Ne consegue una gioiosa liberazione dalla tirannia del tempo. Se l’attività sessuale umana viene svolta con il consapevole scopo della procreazione, diventa una forma di lavoro soggetta alla tirannia del tempo. In Gen 2 si legge che Dio guarda Adamo e dice “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda”.
Ovviamente Dio intende la sessualità umana come cura per la solitudine e aiuto per gli esseri umani a entrare in relazioni d’amore profonde e intime. Nel sesso giocoso dobbiamo relazionarci con il partner sessuale come fine in se stesso e non come mezzo per qualcosa che vada al di là della persona. Adamo ed Eva godevano del sesso giocoso nel giardino dell’Eden alla presenza di Dio.
Ristabilendo la consapevolezza dell’amore di Dio, Cristo ha voluto riportare la sessualità umana al medesimo ruolo giocoso che aveva nell’Eden. Sant’Agostino una volta scrisse: Ama! Et fac quod vis! “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Proprio così. Poiché tutto ciò che chi ama vuole sarà in completa armonia con lo spirito di Dio.
Non dimenticherò mai la prima volta in cui, diversi decenni fa, ascoltai il famoso teologo britannico Norman Pittenger asserire: “Ammesso che si tratti di adulti consenzienti, non esiste sesso cattivo, c’è solo sesso buono, migliore e ottimo!”. Un’ondata di risate invase l’aula. Si percepiva lo spirito di gioiosa liberazione che quelle parole portavano dopo decenni di vergogna, sensi di colpa e disprezzo di sé. E da allora ogni volta che ho ripetuto quell’affermazione ho potuto testimoniare lo stesso risultato.
Sappiamo dalla Rivelazione che Dio ci ha creati come esseri sessuali e che trae diletto dal nostro gioco sessuale. Ogni essere umano ha il diritto datogli da Dio all’appagamento sessuale. In questo articolo parlo principalmente in veste di psicoterapeuta nel domandarmi cosa renda il sesso buono, migliore o ottimo. Il sesso “ottimo” è ovviamente quello tra due esseri umani che godono del reciproco piacere sessuale in una stabile relazione d’amore.
Laddove è possibile realizzarlo, questo tipo di relazione sessuale porta con sé non solo un magnifico piacere sessuale ma come dice Gen 2, a un livello più profondo, la salvezza dalla solitudine e dall’isolamento nell’esperienza più profonda che gli esseri umani possono avere dell’intimità, e spesso apre la porta a un’esperienza mistica di intimità con Dio.
In qualità di psicoterapeuta con diversi decenni di esperienza sono consapevole che molti se non quasi tutti gli esseri umani crescono con una psiche gravemente danneggiata e un’immagine di sé ferita che li rende incapaci, se non con estrema difficoltà, di instaurare una relazione stabile basata sull’amore reciproco.
Tuttavia, queste persone psichicamente ferite hanno comunque diritto all’appagamento sessuale al meglio della loro capacità.
Traccio la distinzione tra sesso alfa e sesso omega. Quando facciamo del sesso alfa, siamo interamente assorbiti dal nostro piacere. Usiamo il partner come oggetto sessuale per ottenere piacere. Nel sesso omega invece siamo del tutto presi dal piacere del partner. Il nostra maggiore piacere deriva dal piacere del partner. Gli esseri umani, quando maturano, passano dal sesso alfa al sesso omega.
Se tutto ciò di cui una persona è capace è un atto solitario di masturbazione, tale atto, fatto con gratitudine a Dio per il dono del piacere sessuale, è sesso buono.
Sesso migliore si ha quando due esseri umani feriti si incontrano per condividere un reciproco piacere sessuale in un’avventura di una notte.
Mi è sempre piaciuta la storiella sentita molti anni fa su una non più giovane drag queen di Bowery Street che entra in un bar con un parrocchetto sulla spalla.
Dall’estremità del bancone annuncia con voce stentorea: “Andrò a letto con chiunque indovina il peso del mio parrocchetto!”. Un ubriaco alza lo sguardo e tira a indovinare: “Cento chili”. “Ci sei vicino” risponde la drag queen.
La situazione è questa: due esseri umani dalla psiche seriamente danneggiata condivideranno un momento di reciproco piacere sessuale. Questo è tutto ciò di cui sono capaci. Ed è sesso buono, persino migliore. Ancora migliore è la relazione di due “amici di sesso” che si vedono con regolarità per avere un appagamento sessuale nel contesto di una mutua amicizia.
Queste riflessioni rendono palesemente evidente che nessun essere umano ha il diritto di esprimere giudizi morali sulle attività sessuali degli altri.
Solo Dio sa se la persona coinvolta in un atto sessuale è all’altezza delle proprie potenzialità. Gli esseri umani hanno l’obbligo di realizzare il più alto livello di intimità di cui sono capaci. Se hai il dono di una psiche sana che apre alla possibilità del sesso migliore, sii grato a Dio e evita di giudicare la vita sessuale del tuo prossimo.
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* Padre John McNeill è un pioniere del movimento di liberazione gay, ha contribuito alla fondazione di Dignity New York City, un gruppo di sostegno spirituale per cattolici gay e lesbiche, nel 1972. Nel 1976 ha pubblicato “La chiesa e l’omosessualità”, la prima grande critica teologica alla tradizionale condanna ecclesiastica delle relazioni lesbiche e gay. Nel 2007 è stato insignito del National Gay and Lesbian Taskforce lifetime achievement award (il premio per la realizzazione di una taskforce nazionale duratura di gay e lesbiche) “grazie al fatto di aver aperto la strada nel far capire che essere gay è un dono di Dio”.
John J. McNeill ha pubblicato in Italia “Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti” (ed. EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1996) e “Scommettere su Dio. Teologia della liberazione omosessuale” (ed. Sonda, 1994).
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Titolo originale: Sexual Play: God’s Gift To The Poor