Lazzaro, l’uomo che Gesù amava
Riflessioni bibliche pubblicate sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), liberamente tradotte da Diana
Con la resurrezione di Lazzaro il Vangelo di Giovanni esemplifica il potere decisivo di Gesù sull’ultimo e peggior nemico dell’umanità: la morte. Per la comunità LGBTQ la storia di questa resurrezione può essere un simbolo della promessa di vita di Dio agli esclusi, agli emarginati o a coloro che sono emotivamente imprigionati. “Lazzaro, vieni fuori!” ordina Gesù ad alta voce, e rivolgendosi alle persone intorno a lui, prosegue: “Toglietegli le bende e lasciatelo andare!”.
Giovanni 11:17-44
Quando Gesù giunse a Betania, Lazzaro era già nella tomba da 4 giorni. Poiché Betania si trovava a meno di due miglia da Gerusalemme, molte persone si erano recate da Marta e Maria per consolarle per la perdita del fratello. Quando Marta seppe che Gesù stava arrivando, gli andò incontro, mentre Maria rimase a casa con tutti coloro che erano venuti a consolarla per il suo lutto.
Quando incontrò Gesù, Marta disse: “Se fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma so che anche ora Dio ti concederà tutto quello che gli chiedi”.
Gesù la rassicurò: “Tuo fratello si rialzerà”.
Marta rispose: “So che si rialzerà nel giorno della Resurrezione dei morti”.
Gesù le disse: “Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me vivrà, anche se muore; e chi è vivo e crede in me, non morirà mai. Tu lo credi?”.
“Si! rispose Marta, credo che tu sia il Messia, il figlio Unigenito di Dio che verrà nel mondo”.
Dopo aver detto queste parole, ritornò a casa a chiamare la sorella. “Il Maestro è qui, sussurrò, e chiede di te”. A queste parole Maria si alzò in fretta e andò da Lui. Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma si trovava nel luogo in cui aveva incontrato Marta. Coloro che la stavano consolando la videro alzarsi velocemente e la seguirono, pensando che si stesse recando alla tomba a piangere.
Quando Maria arrivò nel luogo in cui si trovava Gesù e lo vide, si gettò ai suoi piedi dicendogli: “Se fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”.
Quando Gesù la vide piangere insieme a tutti quelli che erano con lei, rimase profondamente commosso e turbato. “Dove lo avete seppellito?” chiese.
“Vieni a vedere” risposero. E Gesù pianse.
Le persone nella folla cominciarono a dire: “Guardate quanto lo amava!”.
Altri dicevano: “Non poteva lui, che ha aperto gli occhi al cieco, preservarlo dalla morte?”.
Gesù, profondamente commosso, venne alla tomba. Era una grotta con una pietra posta all’entrata. “Togliete la pietra”, ordinò Gesù. “Ma, Maestro, disse Marta, a quest’ora ci sarà fetore, perché sono quattro giorni che è stato seppellito”.
Allora Gesù disse: “Non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio?”.
Così tolsero la pietra. Allora Gesù guardò e disse: “Padre, ti ringrazio perché mi hai ascoltato. So che mi ascolti sempre, ma l’ho detto a beneficio delle persone presenti, perché possano credere che Tu mi hai inviato”.
Dopo aver detto queste parole, Gesù chiamò ad alta voce: “Lazzaro, esci!”. Il morto uscì, con le mani e i piedi avvolti nelle bende di lino e col volto coperto da un panno. Gesù disse loro: “Toglietegli le bende e lasciatelo andare!”.
Riflessione
1. Un evento cruciale nella vita di una persona LGBT è l’intimo riconoscimento del proprio orientamento sessuale e/o identità di genere. A volte passano molti anni prima che questa realtà diventi chiara. Il coming out verso se stessi spesso porta gradualmente a un secondo evento cruciale: il coming out verso gli altri. Qual è stata la vostra esperienza nel venire a patti col vostro orientamento sessuale e/o identità di genere? Questo riconoscimento, in che modo ha aiutato o impedito il coming out verso voi stessi o verso gli altri? Se siete un alleato delle persone LGBT, come si rapporta questa storia col vostro “coming out” come alleato?
2. A volte i dolori e le delusioni della nostra vita ci travolgono. Ci sentiamo schiacciati, sconfitti, demoralizzati, distrutti. Quando succede, gridiamo a Dio alla cieca, a volte sperando, a volte disperando. Nella vostra vita, in che modo il dolore e la speranza hanno lavorato insieme, grazie alla vostra fede in Gesù?
3. Gesù pianse. In Gesù abbiamo un Dio vulnerabile, che non ha paura di esprimere emozioni. Questo vi conforta o vi confonde? Perché?
4. Uscendo dalla tomba, Lazzaro emerge dall’oscurità, e dalla morte alla luce e alla vita. Come vi vedete in questa metafora?
5. Avete sentito la voce di Dio dirvi: “Vieni fuori?”. In questo caso, come si è manifestata la sua voce?
6. La storia termina con Gesù che ordina alla comunità locale di assistere Lazzaro, togliendoli i simboli della morte e lasciandolo andare. Quali “vesti di morte” Gesù ordina agli altri di togliergli? Come può la Chiesa oggi aiutare le persone LGBT e i loro alleati nel processo del coming out?
Preghiera
Dio dei nostri padri, ispiraci onestà e coraggio e aiuta coloro che dicono il vero.
Aiutaci a gioire nell’uscire dai nostri sepolcri mentre ci togliamo le bende e il sudario che ci appesantiscono.
Manda il tuo Spirito Santo nei nostri cuori e nelle nostre case. Infondi uno spirito nuovo e nobile nelle nostre vite e nei nostri affetti, così che possiamo amare e servire Te e coloro che ci circondano, oggi e tutti i giorni a venire.
Lo chiediamo per mezzo di Gesù Cristo.
Amen
Il coming out è sempre difficile da fare, non importa quante volte lo abbiate fatto. Reazioni negative al coming out possono comprendere shock, dolore, colpa, disprezzo, delusione, sofferenza. Se sperimentate il rifiuto, cercate qualcuno di cui vi fidate per poter parlare dei vostri timori e preoccupazioni. Tuttavia, il tempo può sanare le ferite, e la prossima persona a cui parlerete potrebbe abbracciarvi con accettazione, affetto e gratitudine, perché vi siete confidati con lei su un tema così personale e sacro.
Questo video musicale, It Gets Better (Broadway Sings for The Trevor Project), vi può incoraggiare a trovare la forza e la fiducia per voltare pagina nella vostra vita.
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Testo originale: LAZARUS: The Man Jesus Loved