Le domande di mia madre quando gli ho detto che ero lesbica e cattolica
Testimonianza di Lourdes Rodríguez-Nogués* (Stati Uniti) pubblicata sul sito di dignityusa.org, liberamente tradotta da Innocenzo
Sono originaria di Cuba, lesbica e cattolica. Quando ho detto a mia madre che ero lesbica, la prima domanda che mi ha fatto era “Cosa ne penserà Dio?” ma credo che ciò che davvero volesse sapere era: “Se avrei avuto ancora l’amore di Dio?”, “Se Dio mi amava ancora?”, “se potevo andare a Messa?”, “se Dio mi avrebbe perdonata?”, “se avevo Avete intenzione di abbandonare Dio?”.
Mia madre conosceva la posizione della Chiesa e come ogni brava madre cattolica mi ha confidato il conflitto che sentiva dentro il suo cuore tra l’amore per sua figlia e la sua Chiesa, tra Dio e la figlia che amava.
Ma io sapevo che mia madre non avrebbe dovuto veramente scegliere. Non era ciò che Dio voleva per lei o per me. Ho rassicurato mia madre che il mio cuore era pieno dell’amore per Dio, gli ho detto che io avevo la certezza che Dio mi amava ed è stata contente per il modo in cui ho vissuto la mia vita. E questo le è bastato. Ma chiedo al Papa: “Perché la chiesa ha causato a mia madre questi dolorosi dilemmi? Tutte queste angosce che ha dovuto vivere mia madre erano necessarie? Sono servite a Dio?”.
Mia madre le ha superate e quando la mia compagna è venuta in visita a Puerto Rico, dove mio padre e mia madre vivono ancora, siamo andati a Messa insieme. Mia madre quando è stata a Boston ha conosciuto Dignity, l’associazione dei gay e lesbiche cattolici statunitensi, e ora sa che Dio mi ama e che non ho abbandonato la mia fede.
Ma conosco tanti uomini e donne ispaniche le cui storie non hanno avuto un simile lieto fine. Mi chiedo tanto dolore è necessario? E ancora una volta chiedo al Papa: “tutto questo dolore fa onore o serve a Dio?”. Quando il Papa Giovanni Paolo II ha visitato Cuba parecchi anni fa, disse che vi si era recato per sostenere il rispetto dei diritti umani e della libertà di religione. Egli diede così tanta speranza ai fedeli cattolici. Come ogni cubano, mi sentivo eccitata per la sua visita e rispettavo e ammiravo la posizione del Papa sui diritti umani e la sua decisione di spingere il governo cubano a farsene carico.
Quello che il Papa ha fatto a Cuba, è quello che sto facendo qui oggi: ovvero parlare in difesa dei diritti umani. Oggi mi appello al Papa perchè faccia ciò che ha fatto il suo predecessore a Cuba e si impegni per i diritti civili. Affinchè condanni la discriminazione e i danni che fa sulle persone gay, lesbiche, bisex e trans (GLBT). Affinché parli un linguaggio di amore e di inclusione, come fece Gesù. Perchè parli a sostegno dei diritti civili di tutte le persone – tra cui i miei diritti di cubana lesbica e cattolica, e tutti i miei fratelli e le sorelle che sono gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
Que así sea. Que así mare.
.* Testimonianza letta da Lourdes Rodríguez-Nogués, Vice-Presidente di DignityUSA, alla dimostrazione presso le Nazioni Unite fatta da DignityUsa il 12 aprile 2008, durante la Visita negli Stati Uniti di Papa Benedetto XVI.
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Testo originale: When I Came Out to My Mother