Le università cattoliche USA di fronte alle tematiche LGBT
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 25 marzo 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Ogni semestre assistiamo a un numero sempre maggiore di novità positive nelle università cattoliche per quanto riguarda le tematiche LGBT. C’è però un movimento di opposizione a questo sforzi, il quale ritiene che il sostegno alle persone LGBTQ mini alla base l’identità cattolica. Il post di oggi vuole mettere in luce e riflettere su cosa significa l’identità cattolica nelle università cattoliche.
L’Università Loyola di Chicago sostiene gli studenti e le studentesse trans
In risposta alla decisione dell’amministrazione Trump di ritirare le linee guida federali per la protezione degli studenti e delle studentesse trans, il Senato Studentesco dell’Università Loyola di Chicago, assieme all’Ufficio della Varietà degli Studenti e degli Affari Multiculturali, ha rilasciato una dichiarazione secondo la quale “[l’Università] continua il suo impegno ad essere una fonte di protezione, risorse e sostegno per tutti gli studenti. […] Questo impegno non è mai stato guidato da direttive federali, bensì sorge dalla nostra missione cattolica e gesuita, la cui vocazione è onorare la dignità e l’umanità di ogni persona ed essere solidale con chi è vulnerabile all’oppressione e all’esclusione. […] Rimaniamo fedeli alle direttive in vigore e alla nostra missione istituzionale, le quali sostengono pienamente gli studenti e le studentesse transgender, non binari o che non si conformano agli stereotipi di genere”.
Riapre il Punto Risorse dell’Università Marquette
Lo scorso gennaio l’università Marquette [di Milwaukee, n.d.t.] ha riaperto il suo Punto Risorse LGBTQ+, un’occasione per il Marquette Wire di ripercorrere il difficile rapporto dell’ateneo con le questioni LGBT. Riferendosi alle proteste anti-transgender svoltesi di fronte all’istituto lo scorso autunno, la redazione riporta le parole di due amministratori sull’identità della scuola e sul Punto Risorse: “Il rettore Dan Myers, che ha organizzato una controprotesta in Wisconsin Avenue con alcuni membri della comunità accademica, ha scritto in un’email: ‘Non ci sono dubbi sul fatto che la nostra missione cattolica e gesuita ci sproni ad essere un luogo accogliente per tutti e noi facciamo ogni sforzo per essere quel luogo’. Il coordinatore per i programmi e i servizi LGBTQ+ Enrique Tejada III ha scritto in un’email: ‘Penso che sia proprio grazie all’identità e ai valori cattolici e gesuiti dell’Università Marquette che il nostro Punto Risorse LGBTQ+ può operare in un campus cristiano e cattolico in particolare’”.
Per l’Università Georgetown, identità cattolica vuol dire varietà
La redazione del giornale dell’Università Georgetown [di Washington, n.d.t.], The Hoya, ha recentemente ripreso la questione dell’identità cattolica. Alcuni conservatori hanno messo in dubbio, attraverso una petizione e una causa intentata in tribunale, l’identità cattolica dell’ateneo. La redazione di The Hoya ha scritto in risposta: “Nel tentativo di soffocare la varietà dei punti di vista presenti nell’ateneo, chi ha intentato la causa non vuole riconoscere che il cattolicesimo non corrisponde a nessuna definizione ristretta e che, tra le sue molte sfaccettature, la tradizione gesuita della nostra università si sforza di promuovere la comprensione e la compassione umane alla luce del magistero sociale cattolico, il che include la promozione del dialogo tra gruppi diversi, anche se la dottrina ufficiale della Chiesa non collima con le loro idee. Nessuna parte della petizione [voluta dai conservatori] riesce meno a capire questo che la critica al piazzamento della Georgetown nelle 25 università più gay-friendly del Paese stilata da Newsweek nel 2010 (unica università cattolica in classifica) e dell’affermazione secondo cui il Punto Risorse LGBTQ+ e il riconoscimento delle organizzazioni studentesche LGBTQ sarebbero contrari al magistero cattolico. […] L’ateneo dovrebbe assicurare a tutti gli studenti e le studentesse l’accesso alla ricca tradizione religiosa fonte dei suoi valori; tuttavia, nel più autentico spirito gesuita della Georgetown, l’ateneo non dovrebbe avallare un’interpretazione troppo rigida del cattolicesimo come quella avanzata dalla petizione”.
L’ultima iniziativa della Georgetown è “installare bagni unisex e accessibili ai disabili negli edifici pubblici del campus entro la fine del semestre”, un’iniziativa congiunta dell’amministrazione e dell’Associazione Studentesca LGBTQ. The Hoya nota che questo significherà solamente un cambio di segnaletica e che verrà effettuato uno studio di fattibilità.
Quale sia il significato dell’identità cattolica nelle università e negli istituti educativi in generale non è sempre chiaro. Il diavolo si trova nei dettagli, quando si cerca di capire se i college e le università forniscono un’istruzione di alto livello, accessibile a tutti e tutte e che integri la dimensione della fede.
Investire in programmi e regolamenti che accolgano, sostengano ed educhino gli studenti e le studentesse LGBTQ (e in particolare, visto l’attuale clima, gli studenti e le studentesse trans) è oggi chiaramente fondamentale per l’identità cattolica.
Testo originale: In Higher Education, What Does “Catholic Identity” Actually Mean?