Omosessualità. Leggendo la Bibbia con occhi nuovi
Testo della Reverenda Nancy L. Wilson tratto dal sito della Comunidad Homosexual Argentina, 1992, liberamente tradotto da Adriano C.
La maggior parte di lesbiche e gay moderni mostrano un’atteggiamento di timore verso la Bibbia o addirittura non conosce il contenuto e crede che la Bibbia contenga solo rimproveri contro di loro.
Se è vero che la Bibbia venne scritta in un contesto culturale patriarcale ed eterosessista, il messaggio dell’amore incondizionato che Dio ci dona in Cristo, può convertirsi in “potere di salvezza ” per i gay e le lesbiche, così come per gli eterosessuali.
Una lettura più decisiva e dinamica della Bibbia, colloca in una nuova prospettiva la vita di gay, di lesbiche e dei loro familiari e amici. Oggigiorno abbiamo un crescente consenso tra degni studiosi delle Sacra Scritture che indica che la Bibbia non condanna questo tipo di relazioni.
Fino a poco tempo fa, le lesbiche e i gay cristiani cercavano di dimostrare che la Bibbia non condanna l’omosessualità. E’ tempo di superare questa posizione. Non è sufficiente sostenere semplicemente che la Bibbia non condanna l’omosessualità. Dobbiamo anche proclamare che la Bibbia è la nostra storia!
Aprire le porte di antichi armadi
La teologia della liberazione e la critica femminista biblica dimostrano che, affinchè la Bibbia trasmetta efficacemente la Parola a tutti noi, dobbiamo leggerla con occhi nuovi e dal punto di vista degli oppressi.
Le storie della Bibbia si animano di nuovi riferimenti quando la leggiamo sotto l’esperienza del presente. Infatti, se ammettiamo che le lesbiche e i gay sono presenti nella Bibbia, allora accompagnano Mosè e Miriam nell’esodo ebraico e camminano uniti a Gesù in Galilea.
Anche quando la loro sessualità è silenziosa e occultata, le lesbiche e i gay sono sempre stati dappertutto. E’ arrivato il momento di liberare le lesbiche, i gay e i bisessuali biblici, dagli armadi sove sono stati chiusi. Questa ricerca della verità sulla sessualità deve superare secoli di silenzio di commenti o analisi Bibliche.
Ma la Bibbia include riferimenti o storie di lesbiche e gay che concordano cn quello che gli storici e gli antropologi conoscono sulla sessualità dei tempi della Bibbia?
La risposta è affermativa! Alcuni racconti sono indiscutibili, altri sono fortemente omosessuali e altri ancora suggeriscono relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso.
Per questo, la Bibbia incoraggia lesbiche e gay affinche l’abbraccino con gioia.
Una nazione di lesbiche e gay
ll libro degli Atti degli Apostoli, narra le vicissitudini dei primi cristiani nel predicare e nel vivere il Vangelo (At.8:31). Nel presente, assistiamo alla nascita di comunità lesbiche e gay che desiderano accedere pienamente al vangelo.
A questo proposito, sono fondamentali le storie dell’apostolo Pietro e del centurione Cornelio (At. 10), e dell’apostolo Filippo con l’eunuco etiope (At. 8:26-39).
Entrambi i racconti hanno la loro radice nella profezia di Isaia 56 che proclama la venuta del giorno in cui i gentili e gli eunuchi saranno ammessi nel popolo di Dio e i loro sacrifici accettati. La traduzione in greco della parola ebrea “accettabile” di Isaia 56, 7 appare anche in Atti 10:35.
Un Vangelo completo e senza ostacoli
Nella storia con il centurione Cornelio, un gentile, Pietro dice: “In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; ma che in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito.” (At. 10, 34-35).
La parola “nazione” è la parola greca “ethnos”, dalla quale arriva il vocabolo “etnico”. Questo termine si riferisce alla razza, alla cultura o al popolo. Con questo termine, Pietro esprime che sono degni del battesimo tutti coloro che temono Dio e agiscono con rettitudine, di qualunque razza, cultura o popolo.
Ebbene, la comunità di lesbiche e gay è un gruppo di pressione a favore della condotta omosessuale, o è un ethnos? In verità, esistono eterosessuali che hanno relazioni sessuali con persone del proprio sesso, e ci sono lesbiche e gay che non avrebbero mai relazioni sessuali con nessuno.
Quindi, le lesbiche e i gay costituiscono un comportamento, o sono una classe di persone per le quali l’attrazione omoerotica è solo una delle proprie caratteristiche?
Un ethnos potrebbe essere definito come un gruppo di persone che ha in comune una storia, una lingua, una cultura, delle istituzioni (scuole, biblioteche, club, chiese, sinagoghe, organizzazioni sociali, imprese), eroi, capi politici, intellettuali, valori e la capacità di coloro che ne fanno parte di riconoscersi l’un l’altro, anche se si è integrati nella cultura dominante.
Se tutti questi elementi costituiscono un ethnos, i gay e le lesbiche sono compresi nel termine “nazione” utilizzato in Atti 10. Ma che prove ci sono di ethnos di lesbiche e gay nella Bibbia? Centinaia di anni di pregiudizi eterosessuali negli studi storici e biblici rendono difficile rispondere a questa domanda interessante.
Dio glorifica coloro che sono “sterili”
Consideriamo, anzitutto, il concetto biblico di immortalità, poichè le Scritture ebraiche non sono esplicite nè coerenti sul concetto di vita dopo la morte. Un modo per raggiungere la vita eterna è mediante le figlie e i figli.
Nei tempi biblici, la più grande disgrazia che poteva succedere a qualcuno era l’esclusione dalla propria comunità con la condanna all’esilio, oppure la pubblica esecuzione o quando si moriva senza aver avuto figli. Infatti, la prosperità materiale e la discendenza numerosa erano segni della benevolenza di Dio. (Salmi 127, 3-5 e 128, 3-6).
Meglio avere figli e figlie
In questo contesto, in quanto la dignità della donna è legata alla capacità di dar figli al marito, la sterilità è una maledizione. La Bibbia è piena di episodi nei quali le donne pregano che Dio conceda loro dei figli. (Salmo 113, 9; Gen 30, 1; 1Sam 1, 10).
I profeti d’Israele usano la sterilità come metafora della condizione pietosa del popolo d’Israele quando si considera abbandonato o maledetto da Dio.
Ma la più commovente elaborazione della metafora della sterilità la troviamo nel messaggio profetico di Isaia 54 che inverte la maledizione e trasforma Israele in una moglie sterile con tanti figli.
In Isaia 56 il profeta usa l’immagine femminile della sterilità, “l’albero secco “, e anche l’espressione “tagliato”, degli eunuchi. Il termine “eunuco”, probabilmente, viene usato come termine generale di uomini e donne senza discendenza.
In Deuteronomio 23, 1 troviamo il riferimento principale sull’esclusione degli eunuchi dal tempio. In Levitico 21, 17 si afferma che possono avvicinarsi a Dio solo coloro che sono liberi da difetti fisici.
Questa affermazione escluderebbe gli eunuchi che, nelle religioni antiche, erano sacerdoti del tempio, e forse anche bambini nati da relazioni incestuose.
Finalmente, il profeta (Isaia 56, 4-5) però proclama: “Se gli eunuchi osserveranno i miei sabati, e sceglieranno ciò che a me piace e si atterranno al mio patto: «Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto e un nome, che avranno più valore di figli e di figlie; darò loro un nome eterno, che non perirà più..”
Alcune persone sono “eunuchi” dalla nascita
Chi erano gli eunuchi nei tempi della Bibbia? “Eunuco” sembra riferirsi all’uomo castrato affinchè non costituisse un “pericolo” per la regalità femminile. Tuttavia, ci sono riferimenti di eunuchi che servivano come funzionari reali e che, non necessariamente, erano eunuchi sotto un punto di vista fisico.
Infatti non tutti gli eunuchi citati in Genesi, Isaia, Geremia, Daniele e nel Nuovo Testamento erano maschi che avevano subito la castrazione.
Il concetto di “eunuco” è qualcosa di più generico, fino al punto di includere nel termine anche le donne sterili, i funzionari omosessuali delle corti straniere, i maghi e i sacerdoti, così come anche i maschi castrati.
Da un punto di vista funzionale, i maschi castrati erano frequentemente anche omosessuali, ma non costituzionalmente.
Il Matrimonio eterosessuale non è per tutti
Gesù parla di tre tipi di eunuchi: “Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli. Chi può capire, capisca»..” (Mt. 19, 12).
Si potrebbe pensare che gli eunuchi “fatti dagli uomini ” siano quelli che vennero castrati e che quelli “fatti da sè ” siano i celibi volontari.
Ma allora chi sono quelli che “sono tali dalla nascita “? Con questa espressione, Gesù rende chiaro che il matrimonio eterosessuale non è una norma che vale per tutti.
Questo significativo commento di Gesù, che ammette stili di vita diversi dai matrimoni eterosessuali, si applica a lesbiche e gay. Due racconti di eunuchi neri, entrambi funzionari reali, ci mostrano l’azione redentrice di Dio.
In Geremia 38, un eunuco etiope salva la vita di Geremia, un profeta celibe. Geremia a sua volta porta al re un messaggio di Dio, nel quale spiega come Gerusalemme possa salvarsi.
In Atti 8, l’apostolo Filippo battezza un altro eunuco etiope. L’eunuco sta leggendo Isaia 53, strettamente legato a Isaia 54 e 56, circa la profezia messianica del destino del Figlio di Dio, la cui vita viene violentemente tolta dalla terra.
L’eunuco riceve il messaggio che saranno ammessi coloro che sono stati “tagliati”. Così chiede: “Potrei essere battezzato?” e l’apostolo Filippo lo battezza.
Gesù sceglie una nuova famiglia
Gesù Cristo, completando la profezia di Isaia 53, viene tagliato dal suo popolo quando lo trattano come un delinquente e muore senza lasciare discendenza.
Gesù Cristo era un eunuco, sebbene non a livello fisico, funzionale, e la sua morte e la sua resurrezione ridefiniscono la vita eterna, separandola dalla necessità di generare figlie e figli.
Una volta, reclamato da sua madre e dai suoi fratelli, Gesù Cristo, vedendo i discepoli come una nuova famiglia, risponde: “Chiunque avrà fratto la volontà di Dio, è mio fratello, mia sorella e mia madre”. (Mc 3, 35)
Gesù aveva uno stile di vita marginale
Gesù stabilì relazioni con gruppi molto differenti da quelli che, attualmente, riconosciuamo come famiglie. Gesù amava Lazzaro, Maria e Marta.
Cosa legò Gesù a una famiglia composta da un fratello e due sorelle, tutti è tre senza sposi? Due donne sterili e un eunuco, è la famiglia che sceglie Gesù.
Dobbiamo supporre che fossero eterosessuali celibi? E se Maria e Marta non fossero sorelle, bensì si chiamassero “sorella” tra di loro, come è successo con la maggior parte delle coppie lesbiche nel corso della storia?
Il Vangelo di Giovanni cita più di otto volte “che Gesù amava”, egli stesso viene chiamato “il discepolo amato “.
Gli studiosi raramente si fermano a studiare l’ovvia relazione intima che Gesù manteneva con un altro uomo.
Se Gesù fosse stato gay o meno, il tema viene comunque coperto dall’omofobia.
In realtà, la Bibbia disconosce quasi totalmente l’ideale della Post Riforma che parla circa i matrimoni eterosessuali, monogami, romantici e per tutta la vita.
La Bibbia ci mostra il matrimonio come un’unione basata sulle transazioni commerciali, sulla poligamia, sulla famiglia estesa, sui gruppi tribali, il Levirato e altri stili di vita.
Il pregiudizio anti-matrimoniale nel Nuovo Testamento e l’enfasi negativa verso il sesso dei primi teologi sono tematiche ben conosciute agli storici e agli studiosi della sessualità umana.
La nuova comunità cristiani testimoniata negli Atti, accoglie vedove senza figli, prostitute che smisero di esserlo, emarginati sociali, scapoli, sposati, eunuchi, neri, ebrei e gentili.
Coloro che erano stati esclusi prima di allora, stavano ora vedendo compiersi la promessa di Isaia 56: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutti i popoli “.
Relazioni omosessuali nella Bibbia
La Bibbia fornisce modelli alle lesbiche e ai gay narrando due storie di coppie dello stesso sesso che, nel reciproco impegno d’amore, affrontano e superano situazioni difficili.
Ruth e Noemi
Il libro di Ruth è una storia d’amore, ma non tra Ruth e Boaz. Anzi tutto Noemi è la protagonista e Ruth l’eroina redenta, la relazione tra Ruth e Boaz, lungi dall’essere amorosa, è più una questione di conservazione della discendenza e della terra di famiglia.
Ma il racconto contiene la più commovente promessa di fedeltà personale di tutta la Bibbia: “Ma Ruth rispose: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio.'” (Ruth 1, 16)
Sebbene questa promessa venga utilizzata nelle cerimonie matrimoniali tra un uomo e una donna, è una promessa tra due donne!
Ruth fece questa dichiarazione a Noemi, sua suocera, quando il suo sposo perse la vita sul campo di guerra. Ruth sposa successivamente Boaz, un parente stretto, e riscatta il posto di Noemi nella sua stessa famiglia, avendo anche un figlio per Noemi.
Noemi e Ruth avevano una relazione lesbica? Non potremo mai saperlo, ma è chiaro che le due donne avevano una relazione appassionata e impegnata, elogiata dalle Sacre Scritture, che durò per tutta la loro vita.
Uniti in un patto d’amore… Davide e Gionata
Un altro racconto biblico, quello di Davide e Gionata, si verifica nell’epoca in cui la relazione virile tra guerriero e amante era comune e, in più, nobile. Il triangolo di passione, gelosia e intrighi politici tra Saul, Gionata e Davide, è una vera espressione d’amore tra persone dello stesso sesso: Io sono in angoscia a motivo di te, Gionata, fratello mio; tu mi eri molto caro, e l’amore tuo per me era più meraviglioso dell’amore delle donne!”. (2Sam 1, 26).
L’autore biblico è senza dubbio consapevole della virile bellezza classica di Davide (1Sam 16, 12) in questa storia di amorosa lealtà (1Sam 18, 1-5), con incontri furtivi (1Sam 20, 1-23, 35-42), baci e lacrime (1Sam 20, 41), rifiuto al cibo (1Sam 28, 32-34) e il patto tra guerriero e amante che Davide mantiene fino alla morte di Gionata (1Sam 20, 12-17, 42).
Non si può leggere questa storia senza dedurre che Gionata era l’amore della vita di Davide. I molti secoli di interpretazioni omofobe della Bibbia lo hanno tenuto nascosto nell’armadio per troppo tempo!(2)
L’omosessualità e la Bibbia… domande pertinenti
Questo è tutto? Alcune profezie sulla sterilità e sugli eunuchi e due racconti di coppia dello stesso sesso? Ci sono altri racconti che i biblisti dovrebbero analizzare. Erano omosessuali gli eunuchi di Giuseppe (Gen 39-45) e del libro di Ester che, pur vivendo nelle corti reali, salvarono i governanti di Dio?
Nella parabola della donna che aveva dieci dramme e ne aveva persa una (Lc. 15), la moneta felicemente recuperata e la metafora di lesbiche e gay dei nostri giorni?
Allo stato attuale, ammettendo che le lesbiche e i gay siano il dieci per cento della popolazione, sono dunque il decimo dell’umanità? Sono forse il lievito del pane della cultura?
Un centurione implora Gesù che salvi il suo servo al quale teneva molto (Lc. 7). La parola greca utilizzata in Mt. 8 è “pais”, che significa “ragazzo schiavo” e che si riferisce, di solito, a una relazione omosessuale.
Perchè Gesù loda la fede del centurione ma non condanna il suo stile di vita?
L’apostolo Paolo esprime un’antipatia per gli eterosessuali incapaci di dominare i desideri sessuali. Allo stesso tempo, la sua vita turbolenta gira intorno a uomini: Timoteo, Barnaba e Sila. Le diatribe contro i suoi collaboratori e la chiesa e il suo instancabile zelo missionario, sono un tentativo di reprimere la sua omosessualità?
Il brano del giovane ricco (Mc. 10, 21), dice: “Gesù, guardatolo, lo amò”. Qual è il rapporto tra la spiritualità incarnata e questo “amore” per uno sconosciuto che ha bisogno?
Quali studi sono stati fatti circa le otto volte che Gesù esprime “amore” a qualcuno? Come si relaziona questo “amore” speciale di Gesù con la sua sessualità?
Cosa è successo a Lidia (Atti 16), la donna imprenditrice indipendente e pagana, venditrice di porpora e prima cristiana d’europa?
Sebbene il testo biblico riferisca che Lidia dirige un gruppo di donne alle quali Paolo predica, non si menziona nè di sposi nè di figli. Lidia era forse lesbica?
Spesso, il colore porpora si usa in relazione alla regalità, alla sofferenza e alla passione, o alla trasformazione e alla magia. La porpora è il colore che Gesù porta alla croce. Il color porpora ha anche connotazioni lesbiche e gay nella Bibbia e nella tradizione liturgica cristiana?(3)
E questo come cambia le cose?
Come cambia le cose il fatto che le lesbiche e i gay possano vedere se stessi nella Bibbia? In cosa permette di vedere i personaggi biblici come sono realmente, senza obbligatoriamente supporre, sbagliando, che siano tutti eterosessuali.
In questi riferimenti alle lesbiche e ai gay, non abbiamo trovato nè condanne nè conferme alle interpretazioni omofobiche della storia di Sodoma e Gomorra o nelle norme del Levitico.
Invece, invitiamo le comunità di lesbiche e gay affinchè leggano la Bibbia senza timori e applichino il suo messaggio di guarigione e di scelta nelle loro vite.
Note
1 Consultación del National Council of Churches of Christ (Consultazione del Consiglio Nazione delle Chiese di Cristo), USA, selle “Tematiche Bibliche e l’Omosessualità”, inedito, 1987. Ricerca dei sei passaggi biblici che, citati fuori del loro contesto, si utilizzano contro le lesbiche e i gay. Si veda l’opuscolo “Homosexualidad: Ni pecado, ni infermedad” (Omosessualità: nè peccato, nè malattia) del Rev. Donald Eastman (1990).
2 Questo paragrafo, “Relazioni omosessuali”, si basa sull’opera di Tom Horner, “Jonathan Loved David: Homosexuality in Biblical Times” (Gionata amò Davide: l’Omosessualità ai tempi della Bibbia) Philadelphia-Westminster, 1978.
3 Questo paragrafo, “Domande pertinenti”, si basa sull’opera di Judy Graham, Another Mother Tongue (La lingua di un’altra madre) Boston-Beacon, 1984).
Letture consigliate:
– Boswell John, Cristianismo, tolerancia social y homosexualidad . Barcelona, Munchnik Editores, 1992
– Boyd, Malcom and Wilson, Nancy L., Amazing Grace: Stories of Lesbian and Gay Faith, Freedom , Crossing Press, 1991
– Eastman Donald: Homosexualidad, ni pecado ni enfermedad , Los Ángeles, Universal Fellowship of Metropolitan Community Churches, 1990.
– Hilton Bruce, A Homofobia (medo ou odio a homossexuais) Tem Cura? , Rio de Janeiro, Ediouro, 1992
– McNeill John J. La iglesia ante la Homosexualidad . Barcelona, Grijalbo, 1979 Mirabet y Mullol, Antoni, Homosexualidad Hoy, Barcelona, Herder, 1985
– Schussler Fiorenza Elizabeth, In Memory of Her , New York, Crossroads Publishing Company
– Schiter Jacobo, La formación de una contracultura , San José, Guayacán, 1989.
– Steiner, George y Boyers, Robert, ed. Homosexualidad: literatura y política , Madrid, Alianza, 1985
* La pastora Nancy Wilson è ministro della Fraternidad Universal de Iglesias de la Comunidad Metropolitana, FUICM (Fraternità Universale delle Chiese della Comunità Metropolitana)
Testo originale: Leyendo la biblia con nuevos ojos