Licenziata perché transgender. Il caso di Marla Krolikowski
Articolo di Francis DeBernardo tratto dal blog New Ways Ministry (Stai Uniti), del 12 settembre 2013, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il 2013 è stato l’anno dei collaboratori ecclesiastici LGBT licenziati. Fin dall’inizio dell’anno vi abbiamo aggiornati sulla situazione di queste persone ingiustamente licenziate. Abbiamo già parlato della storia di Mark Krolikowski (come allora era chiamato), un insegnante transgender licenziato dopo trentadue anni di lavoro alla scuola St. Francis nel Queens, New York. Krolikowski, che ora si chiama Marla, ha avviato una causa legale contro la scuola. Lo Huffington Post riporta che Krolikowsk ha riportato una prima vittoria:
“Pare che lunedì il giudice abbia rigettato la mozione della scuola che chiedeva di chiudere il caso e abbia fortemente consigliato alle parti di trovare un accordo.”
Il giudice Duane Hart era scettico sull’ipotesi che la transizione di Krolikowski non fosse la causa del licenziamento, secondo la scuola dovuto semplicemente alla sua insubordinazione:
“’Un’insubordinazione dopo trentadue anni di insegnamento? Un’insubordinazione che sembra coincidere con la nuova vita da transgender?’ ha chiesto il giudice con fare scettico.”
Cosa forse ancora più significativa anche in relazione ad altri casi simili, il giudice ha respinto anche la pretesa della scuola di poter licenziare un impiegato senza dover fornire ragioni, in quanto tale impiegato agiva in veste di ministro:
“Il giudice ha respinto anche una mozione separata della scuola St. Francis che affermava che Krolikowski era in pratica un ministro di culto, fatto che darebbe alla scuola la facoltà di assumere e licenziare impiegati senza intromissione del tribunale.”
Le decisioni preliminari del giudice sul caso di Krolikowski sono dei segnali di speranza ma la situazione non è ancora risolta. Il caso di Marla Krolikowski va tenuto d’occhio poiché le questioni dei regolamenti interni alle confessioni religiose e dell’interferenza della legislazione civile sono concetti molto importanti in casi come questo. Tali concetti, concepiti per salvaguardare la libertà religiosa, divengono molto complicati quando le persone licenziate non sono membri della stessa Chiesa che gestisce l’istituto.
Questo è successo con Carla Hale, un’insegnante metodista licenziata quest’anno da un liceo cattolico, e con Steav Bates-Congdon, un musicista episcopaliano licenziato da una parrocchia cattolica nel 2011.
Dato che il loro comportamento e la loro fede erano sotto molti aspetti non in sintonia con il magistero cattolico, ci chiediamo perché l’adesione alle dottrine relative alla sessualità siano diventate il fattore determinante per decidere di un licenziamento.
Testo originale: Fired Transgender Teacher Scores Points in Court Case