L’Islam è omofobo?
Articolo tratto da kelma.org, tradotto da Domenico Afiero
Prima la spettacolare condanna di 23 omosessuali egiziani, poi la decapitazione di tre gay in Arabia Saudita o la persecuzione di centinaia di gay in Iran. Cos’altro può alimentare i peggiori pregiudizi verso l’Islam! Ma davvero la terza grande religione monoteista è omofoba? Proviamo a parlarne con Karim Malki, responsabile di Kelmaghreb, la prima rivista gay maghrebina che si è occupata di omosessualità nel mondo arabo.
Karim Malki è il responsabile di Kelmaghreb, il sito della prima rivista gay maghrebina online che parla della situazione degli omosessuali nei paesi del Maghreb.
Da alcuni anni si assiste a delle discriminazioni e a delle persecuzioni nei confronti degli omosessuali in nome dell’Islam. Come spiega questo fenomeno?
Queste discriminazioni sono sempre esistite. Quello che è nuovo è la loro trasformazione in evento mediatico oltre le frontiere di questi paesi. C’è stata la faccenda egiziana strumentalizzata dalle autorità locali attraverso i mass-media (si riferisce alla spettacolare condanna di 23 omosessuali egiziani ndr). Si potrebbero trovare parecchie spiegazioni: distogliere l’opinione pubblica dalla crisi economica oppure mantenere delle promesse fatte ai movimenti islamici particolarmente influenti.Questi non sono che due esempi!
Quanto al caso dell’Arabia Saudita , i gay sono sempre stati uccisi in questo paese senza che ciò facesse il minimo rumore. Le accuse contro l’Arabia Saudita di sostenere e di finanziare il terrorismo internazionale e l’effetto dell’11 settembre fanno in modo che oggi ci si interessi alle violazioni dei diritti dell’uomo in questo paese.
Questo fenomeno tocca altri paesi come il Marocco, la Tunisia e l’Algeria?
La discriminazione esiste . D’altronde, l’omosessualità è illegale in questi tre paesi del Maghreb ed è sanzionabile con pene di carcere duro. Vi sono regolarmente arresti, specie in ambienti legati alla prostituzione maschile. Ma sono singoli casi che, purtroppo, non attirano l’attenzione .
L’Islam, come tutte le religioni, non mostra molta tolleranza nei confronti dell’omosessualità. Questo può cambiare?
L’Islam, come le altre due religioni monoteiste, è una religione omofoba e lo resterà. Quello che può cambiare è la maniera di interpretarla. Bisogna applicare il Corano e la sharia alla lettera oppure no? La maggior parte dei paesi musulmani, per fortuna, non applicano la sharia alla lettera. La vera soluzione sarebbe la divisione tra il mondo politico e quello religioso, cioè discutere della laicità dello Stato.
Come è vissuta questa situazione dagli omosessuali che si connettono al sito della vostra rivista ?
Siamo stati, con la nostra rivista online, tra i primi a diffondere l’informazione del Queen Boat ( ovvero il caso che egitto a portato alla spettacolare condanna di 23 omosessuali egiziani ndr). Abbiamo sostenuto le petizioni e le manifestazioni. Internet è uno strumento d’emancipazione per gli omosessuali. Uno strumento, però, che in certi paesi le autorità sembrano voler controllare.
Come giudicate la situazione?
Ci sono due tipi di paesi: quelli che controllano tutto ciò che circola su internet – si tratta dei paesi del Golfo che bloccano l’accesso a un certo numero di siti , specie quelli gay – e quelli dove non c’è censura, Marocco e Algeria per il Maghreb. Ma in Tunisia l’accesso a un certo numero di siti è bloccato. E’ il caso di quello nostro!
Articolo originale (sito esterno)
L'Islam est-il homophobe? (File rtf)