L’omofobia cattolica in Polonia vista con gli occhi dei genitori di ragazzi gay
Articolo di Francis DeBernardo pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 19 agosto 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Abbiamo sottolineato spesso su questo blog come i genitori cattolici delle persone LGBT, nell’ambiente ecclesiale, siano tra i più forti sostenitori dell’uguaglianza e della giustizia. I gruppi di genitori parlano forte e chiaro in tutto il mondo, anche se forse hanno una visibilità maggiore negli Stati Uniti, attraverso l’organizzazione Fortunate Families e, a Malta, tramite Drachma Parents.
Altri padri e madri hanno aggiunto le loro voci a questo crescente coro, questa volta nella cattolicissima Polonia. Quando papa Francesco l’ha visitata lo scorso mese in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, un gruppo di genitori di sedici gay polacchi ha scritto al Pontefice chiedendogli di aiutarli a mettere fine all’omofobia “dilagante” che, secondo loro, esiste nel Paese. NDTV.com ha citato la loro lettera: “Prendendo atto di una recente sequenza di ‘attacchi alle sedi delle organizzazioni che lavorano con gli omosessuali, di un incendio doloso di simboli LGBT e un pestaggio di persone non eterosessuali,’ il gruppo implora Francesco di intervenire. ‘Invece di compassione per le famiglie, la società è sommersa da un’ondata di omofobia’ ha affermato il gruppo in una lettera aperta che è stata pubblicata la settimana scorsa [alla fine di luglio, n.d.t.] da molti giornali e riviste polacchi. ‘Solo la voce di Sua Santità potrà prevenire tragedie future’ hanno detto a papa Francesco, che è famoso per il suo ‘Chi sono io per giudicare?’ pronunciato tre anni fa rispetto all’argomento omosessualità”.
L’articolo riporta altri passaggi importanti della lettera, compreso quello sull’esperienza dei polacchi LGBT e il fallimento della Chiesa locale nel proteggere la dignità delle persone LGBT: “’Ogni giorno i nostri figli fronteggiano attacchi d’odio, assalti verbali e violenza fisica solo perché sono stati creati così da Dio’ dicono i genitori, che chiedono di mantenere anonimi i loro nomi per paura di rappresaglie”.
“Perché c’è così tanta omofobia tra i cattolici polacchi?” si domandano citando passi del Catechismo della Chiesa e chiedono che gay e lesbiche “siano accettati con rispetto, compassione e sensibilità”: “’Perché i sacerdoti non ricordano alla gente che anche le persone LGBT sono figli e figlie di Dio e che solo Lui le può giudicare? Lo stesso Gesù non ha detto niente sull’amore tra persone dello stesso sesso’ dice la lettera”.
Sfortunatamente papa Francesco non ha parlato di questioni LGBT nei suoi interventi pubblici, sebbene ne abbia riferito negativamente in un incontro privato con i vescovi polacchi. Un attivista gay polacco pensa che i messaggi positivi di Francesco rispetto al mondo LGBT stiano avendo un’influenza positiva sulle menti e sui comportamenti dei cattolici polacchi. Secondo quanto riportato da NDTV.com: “’Non è venuto ancora il momento in cui la Chiesa cattolica polacca sia pronta ad accettare (di riconoscere ufficialmente i gruppi LGBT) – non siamo ancora a questo punto’ [ha detto] Misza Czerniak, un attivista LGBT; comunque riconosce che ‘papa Francesco ha cambiato il tono e il vocabolario usato per parlare delle persone LGBT nella Chiesa, e noi gli siamo estremamente grati. E ciò che per noi è un grande segno di speranza è che la Chiesa polacca sta pian piano imparando da lui’”.
I genitori cattolici delle persone LGBT sono i veri profeti della nostra Chiesa. Il loro cammino di accettazione e amore, la loro capacità di capire realtà nuove è esattamente quello che tutta la Chiesa, specialmente la gerarchia, ha bisogno di intraprendere. I genitori hanno molto da insegnare ai leader della Chiesa sull’amore incondizionato, sul trattare tutte le persone in modo uguale, come fratelli e sorelle. Le loro forti voci a favore dei propri figli LGBT sono un vero dono per la nostra Chiesa.
Testo originale: Parents Implore Pope to Put an End to Homophobia in Poland