L’omosessualità in Cina, tra tolleranza e tabù millenari
Riflessioni tratte da actu-gay.com, liberamente tradotte da Domenico Afiero
In Cina, le religioni presenti non consideravano, come il cristianesimo, che l’omosessualità fosse un crimine. Tuttavia, l’omosessualità esclusiva non era accettata dal confucianesimo e dal taoismo.
In effetti, nell’ottica taoista, gli uomini devono rispettare un certo equilibrio: lo ying e lo yang. Una relazione tra due persone dello stesso sesso era considerata squilibrata e potenzialmente distruttrice. La bisessualità era, dunque, meglio accettata.
Nella letteratura cinese classica si ritrovano numerosi riferimenti all’amore omosessuale, specie in lunghe relazioni amichevoli come in “Tous les hommes sont frères” (ndt Tutti gli uomini sono fratelli) attribuita a Shi Naian, ma anche una letteratura erotica come “Chronique d’un Amour Loya”l (ndt Cronaca di un amore leale) del 1630 circa. Una cronaca che evoca le passioni di giovani adolescenti.
Infine, nel teatro cinese esiste da sempre una tradizione del travestimento e di transgender che ritroviamo ancora oggi.
Un patrimonio conservato parzialmente
Con l’arrivo dei comunisti al potere nella Cina continentale nel 1949, la comunità Lesbica, gay, bisex e trans (LGBT) cinese ha conosciuto un periodo abbastanza difficile; gli omosessuali donne e uomini sono stati, infatti, perseguitati dal regime e condannati anche a morte dalla Rivoluzione Culturale.
Con le riforme intraprese da Deng Xiaoping nel 1979, l’omosessualità è stata di nuovo tollerata in Cina. La sodomia è stata depenalizzata nel 1997 e l’omosessualità non è più considerata come una malattia mentale dal 2001.
La diffusione di internet ha visto emergere numerosi siti a tematica LGBT, anche se le autorità conservano un certo controllo su questo mezzo di comunicazione. Nelle grandi città come Pechino, Shangai e Sian , si assiste dagli anni ’90 alla proliferazione di luoghi per gay: bar, ristoranti, saune e librerie.
Tuttavia, rimane difficile per coloro che vivono in campagna vivere liberamente la propria omosessualità, in quanto hanno un accesso ad internet più limitato e subiscono una pressione sociale più forte , tanto più quando una politica contro le discriminazioni verso l’orientamento sessuale e l’identità di genere lascia a desiderare.
Le autorità cinesi, infatti, applicano le cosiddette tre ‘negazioni’: 1) non approvano; 2) non disapprovano e 3) non incoraggiano i diritti LGBT.
La situazione nella Cina continentale rimane delicata e ambigua per i gay, i bisessuali ed i transessuali. I film che trattano apertamente di omosessualità, come Brokeback Mountain del taiwanese Ang Lee, passano per la censura.
In materia di unione civile, la situazione non dovrebbe cambiare a breve termine, sebbene il matrimonio omosessuale sia stato messo parecchie volte all’ordine del giorno sin dal 2000.
Nell’altra Cina , una situazione contrastata
A Hong Kong, l’omosessualità è legale dal 1991. Le coppie o personaggi gay, bisessuali o transessuali suscitano, comunque, molti timori e dibattiti tra la popolazione.
A Macao, nessuna legge ha mai vietato l’omosessualità. Tuttavia, la comunità LGBT non gode del diritto di matrimonio e d’adozione.
A Taiwan, la situazione sembra più evoluta. Dall’anno scorso, il governo ha messo in atto una politica di lotta alle discriminazioni che riguardano l’orientamento sessuale.
Esiste un serial televisivo ,Crystal boys, che tratta tematiche gay, popolarissima tra la comunità omo di Taiwan e della Cina continentale.
D’altra parte, dal 2003, a Taipei si svolge , ogni anno nel mese di novembre , la Taiwanpride. Questo Gay Pride ha riunito 1.000 persone nel 2003 e più di 10.000 persone nel 2007. Il che mostra che l’omosessualità è sempre meglio accettata nel Paese. Ma l’omosessualità rimane, malgrado tutto, un tabù sociale e molti partecipanti sfilano a viso coperto.
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