“Mai condannare”. Le esortazioni di papa Francesco ai genitori cattolici con figli LGBT
Articolo di Robert Shine* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 27 gennaio 2022, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Papa Francesco ha pronunciato parole positive per i genitori di figli e figlie lesbiche, gay, bisessuali e queer, affermando che i genitori non devono condannare i propri figli.
Il Pontefice nell’udienza del 26 gennaio scorso ha detto: “Penso anche ai genitori davanti ai problemi dei figli. Figli con tante malattie, i figli ammalati, anche con malattie permanenti: quanto dolore lì. Genitori che vedono orientamenti sessuali diversi nei figli; come gestire questo e accompagnare i figli e non nascondersi in un atteggiamento condannatorio.
“Genitori che vedono i figli che se ne vanno, muoiono, per una malattia e anche – è più triste, lo leggiamo tutti i giorni sui giornali – ragazzi che fanno delle ragazzate e finiscono in incidente con la macchina. I genitori che vedono i figli che non vanno avanti nella scuola e non sanno come fare… Tanti problemi dei genitori. Pensiamo a come aiutarli. E a questi genitori dico: non spaventatevi. Sì, c’è dolore. Tanto. Ma pensate come ha risolto i problemi Giuseppe e chiedete a Giuseppe che vi aiuti. Mai condannare un figlio.”
Queste sue parole, sono le ultime di una lunga serie. Nel 2020, Francesco ha accolto i membri dell’associazione La Tenda di Gionata. Dopo aver ricevuto una copia del loro libro “Genitori Fortunati”, che racconta storie di genitori cattolici con figli LGBT, il Papa ha detto: “La Chiesa non esclude [i vostri figli]… Li ama così come sono, perché sono figli di Dio”.
Francesco aveva già invitato a i genitori a prendersi cura dei propri figli, e non a condannarli. Il [26 agosto] 2018, [di ritorno dall’Irlanda], gli era stato chiesto cosa avrebbe detto ai genitori a cui figli fanno coming out: “Non condannare, dialogare, capire, fare spazio al figlio o alla figlia. Fare spazio perché si esprima. […] E se voi, padre e madre, non ve la cavate, chiedete aiuto, ma sempre nel dialogo, sempre nel dialogo. Perché quel figlio e quella figlia hanno diritto a una famiglia e la famiglia è questa che c’è: non cacciarlo via dalla famiglia”; invito, questo a non condannare e a non cacciare di casa, che è stato ripetuto successivamente.
Le forti parole di Francesco, se accolte, possono avere un impatto molto positivo: per esempio, negli Stati Uniti, dove il 40% delle persone senzatetto sono persone LGBTQ, e la maggioranza di costoro è sulla strada perché le loro famiglie credenti gli hanno cacciati (dopo il coming out).
Se i genitori cattolici, in particolare quelli che aderiscono a teologie ostili al mondo LGBTQ, prendessero a cuore le parole del Papa, migliorerebbe di molto la situazione dei giovani LGBTQ e delle loro famiglie.
Il libro Genitori fortunati (Blessed Parents), una raccolta di storie dei genitori italiani con figli/e LGBTQ, ora è disponibile in lingua inglese grazie all’associazione cattolica New Ways Ministry. Queste storie, che pur provengono da una cultura differente, con usi e costumi diversi dagli Stati Uniti, riflettono in pieno l’amore universale che ogni genitore ha per i propri figli.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: Pope Francis Tells Parents of LGBTQ Children: “Never Condemn a Child”