Mente e cuore, due eterni rivali
Riflessioni del biblista M.S.
Purtroppo il cristianesimo di oggi è più un fatto culturale che sentimentale. Più un fatto di mente che di cuore. Ma come può comprendere la mente un atto scaturito dal cuore stesso di Dio e realizzato nel più grande atto d’amore che la storia conosce: la morte e la resurrezione di Cristo per la salvezza del mondo.
Solo il cuore può farlo. Solo il cuore può capire un altro cuore. Solo l’amore riconosce l’amore, quello vero, quello che non ha bisogno di parole, ma fatto di silenzi, di sguardi, di battiti. D’altronde…” l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Carissimi, vi scrivo durante un corso di esercizi spirituali, tempo di grazia e di revisione di vita. Durante questi giorni ho avuto modo di riflettere a lungo e di rileggere per intero (anche se non ci vuole poi molto!) il libro di Rut. Sempre bello e sempre affascinante.
Insieme alla Sacra Scrittura mi sono portato un libro che vorrei proporre anche a tutti i lettori, dato la bellezza, la semplicità e il coinvolgimento dell’argomento che tratta. Ed è proprio da questo libro che prenderò spunto per iniziare questo mio contributo.
Proprio a pagine dieci, quindi all’inizio dell’opera, viene citata questa frase : “Meister Eckart diceva che dobbiamo “pregare Dio di liberarci di Dio”.
In senso meno ardito del suo dobbiamo pregarlo perché ci liberi da quel dio che i religiosi affermano e gli atei, giustamente, negano. Solo così conosciamo quel Dio che nessuno ha mai visto e che la “carne” della Parola ci ha rivelato (Gv. 1,18)”.
Il libro è di Silvano Fausti, noto biblista, e si intitola “Per una lettura laica della Bibbia”, edizioni EDB-Ancora. Un testo che ci vuol mettere in relazione diretta con la comprensione del testo Sacro. Una relazione che ci mette in contatto con una realtà: Gesù Cristo, il cui messaggio è messaggio d’amore. E l’amore non è raziocinio. È cuore! Solo il cuore riesce a percepire certe cose che l’intelletto non è in grado di cogliere.
C’è una bellissima storia, che qualche tempo fa mi inviò un mio amico e che spesso uso come spunto per le mie esegesi. Se letta prima o dopo il racconto biblico di Rut, ne fa da commento illuminante.
È la seguente: Mente e cuore, due eterni rivali
… E poi il cuore si mise li nel suo angolino a contare… E contava, contava, contava… il suo numero ormai era infinito… Lo si vedeva li seduto che, ormai stanco, guardandosi le dita delle mani, cercava numeri improbabili, ormai arrivati al migliaio..
Così anche la mente si accorse di questa cosa strana, e incuriosita da ciò che stava accadendo, si avvicinò al suo amico “battente”, e con un tono pacato, per non interrompere il conteggio, provò a domandare: “Carissimo amico, non spaventarti di questa mia domanda forse impropria, ma che cosa stai contando di così tanto importante da non poterti fermare nemmeno un secondo??”
Al primo impatto, il cuor non volle saper ragioni, e dopo uno sguardo stizzito all’amico impertinente, continuò la numerazione, da dove l’aveva lasciata prima di essere interrotto…
Il cervello però insistette, perchè in fondo era anche un po’ il suo compito quello di avere tutto sotto controllo… – Con lo sguardo fissava incessantemente il povero cuore ragioniere, fino a che, in un momento solo, egli cessò la conta, e con le lacrime agli occhi diede ascolto alla mente…
“Conto, conto, conto…. conto i giorni, i momenti, gli istanti, che mi mancano per raggiungere il vero amore. Voglio capire quale sarà il momento giusto, quando arriverà il grande giorno…- Nel frattempo sto qui.. e aspetto, e penso, ripenso, e poi sogno…”
“Ehi, aspetta un attimo!!” lo interruppe subito la mente…- “Tu non puoi pensare, e ne tanto meno sognare… a quello ci penso già io, e lo faccio bene, sai!?”
“No, tu ti illudi di comandare tutto, ma qui, questo è il mio mondo, qui tutto è un MIO sogno, è ciò che desidero.. e da lassù puoi solo stare a guardare quello che succede.
Comandare, forse, ma certe strade le decido io…”
“Mmm.. quello che dici è sbagliato mio cuor dolce, perchè io, da lassù, ho il potere su tutto… e tutto resta in mano mia… è sempre stato così, e sempre lo sarà.”
“E’ sempre stato così, lo dici tu, e così sempre ti sei illuso che ciò sia stato come volevi tu”, ribatté il cuore in fermento… Da lì in avanti, la diatriba continuò a lungo, e nessuno dei due potette trovare una soluzione che mettesse pace a questo dialogo complesso.
Da lì a poco, le strade dei due contendenti si divisero, e poche volte andarono a braccetto verso una sola direzione. Da quel giorno, cuore e mente pensano entrambi di avere ragione, nel bene, nel male, nella felicità o nella tristezza… Il cuore guarda al futuro con un sorriso, la mente con la ragione, con la consapevolezza della realtà. Uno sogna, l’altro vive, il primo è istintivo, l’altro razionale…
E sono secoli che non si mettono d’accordo, sono anni che ci provano, ma c’è sempre una cosa che li fa imbestialire. L’amore. Il cuore corre, si aggrappa alle ali dei suoi pensieri più belli, e crede, spera, sogna di poter vivere gli amori più belli della sua vita. Il cervello ragiona, razionalizza, e cerca, piano piano, di fare uscire la verità assoluta. Perchè lui, nel bene o nel male, la vuole sempre guardare negli occhi.
… Alla fine il cervello se ne andò via arrabbiato…. “L’hai vinta tu, per oggi…”
“Continua pure la tua conta, sogna quanto vuoi che quel giorno sia il più vicino possibile….!! Ma ricordati che anche le più brutte storie d’amore, quelle che ti fanno piangere nel sonno, non devono scoraggiarti nel cercare quello che davvero sogni… Ricordati che il tuo sorriso vale più di un mio pensiero, quindi continua a sognare e a vivere appieno ciò che speri di trovare… e non abbandonare mai i tuoi desideri. Vivi al massimo tutte le storie che ti si porranno di fronte, senza paura, senza l’ansia di soffrire ancora….
Sii felice, fallo per me… e lo sarò anche io di conseguenza..” –
Il cuore allora sorrise, e riprese la conta… riprese dall’uno, perchè si era scordato del numero passato.. “Ma quanto è lunga la conta verso la felicità…” si domandò… ma poi sorrise.. e riprese… “1, 2, 3, 4, 5…”
Non c’è logica nel racconto biblico. Solo cuore. Solo amore. Solo abbandono totale all’Amore totale che è Dio. Abbandono che la mente non riesce a percepire e che solo il cuore sa cogliere. D’altronde biblicamente il cuore è il luogo dove si racchiudono tutti i sentimenti, i sogni, le attese, le speranze.
È il luogo dell’incontro privilegiato di Dio con l’uomo… “Ti condurrò nel deserto e parlerò al tuo cuore” (Os. 2,16). Il cuore è la chiave che ci permette di accedere a Dio : “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8)
Come scrissi l’altra volta, purtroppo il cristianesimo di oggi è più un fatto culturale che sentimentale. Più un fatto di mente che di cuore. Ma come può comprendere la mente un atto scaturito dal cuore stesso di Dio e realizzato nel più grande atto d’amore che la storia conosce: la morte e la resurrezione di Cristo per la salvezza del mondo.
Solo il cuore può farlo. Solo il cuore può capire un altro cuore. Solo l’amore riconosce l’amore, quello vero, quello che non ha bisogno di parole, ma fatto di silenzi, di sguardi, di battiti. D’altronde…” l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Ed è in questa ottica che va letto il libro di Rut. È solo così che si riesce a comprendere l’azione di questo personaggio. È solo in questa ottica che il suo messaggio giungerà al nostro cuore.
Quel messaggio di totale abbandono e fiducia verso il Padre, verso un’amica, verso il proprio destino. Solo seguendo le note del cuore capiremo qual è la melodia più adatta alla nostra vita e solo allora potremo danzare in onore di quel Padre che ci ama e che mai ci abbandona e chiedere allo Spirito Santo di Dio “di aprire il nostro cuore per comprendere le parole del Figlio suo Gesù”. Amen per tutti noi.