Mentre l’omofobia continua a causare sofferenze, i vescovi cattolici continuano a tacere
Riflessioni tratte da cristianosgays del 22 ottobre 2009, liberamente tradotte da Eliana
Fa vergognare vedere come i nostri vescovi, in tutte le parti del mondo, facciano sentire la loro voce per protestare contro l’estensione dei nostri diritti, si oppongano al matrimonio fra omosessuali, si oppongano al fatto che diventiamo sacerdoti, alla possibilità di essere professori, si oppongano a… tutto quello che rappresenti un miglioramento e la felicità per noi omosessuali e per le nostre famiglie.
Però, per quanto abbia cercato e ricercato su internet, non ho trovato una sola notizia che riferisca di una condanna, anche solo leggera, agli attacchi omofobi, e tanto meno qualcuno che li condanni… E dopo si riempiranno la bocca dicendo che Dio ci ama…
Fatti, Eminenze, vogliamo fatti… E nel frattempo, l’omofobia si impone con facilità, sostenuta molte volte da questi discorsi pseudoreligiosi ai quali ci ha abituato la gerarchia ecclesiastica.
Dopotutto, in definitiva, perché non picchiare o ammazzare un omosessuale se, come dicono i nostri vescovi, siamo malati, viziosi, degenerati, lontani dal piano di Dio? E dopo si sorprendono di quello che succede?
Ecco alcune spiacevoli notizie che non hanno meritato un solo commento da parte dei cristiani “virtuosi”:
A Londra un uomo muore in seguito ad un brutale attacco omofobo verificatosi nel mese passato; vengono arrestati tre adolescenti, rei di averlo ucciso. In più cresce il numero di attacchi omofobi durante l’ultimo anno.
In Italia, caccia alle streghe contro gli omosessuali; il Parlamento italiano blocca una legge contro l’omofobia e compara l’omosessualità all’incesto, alla pedofilia, alla zoofilia ed alla necrofilia.
Una coppia italiana fa una crociera e denuncia la compagnia perché non aveva comunicato che si trattava di un tour con a bordo coppie omosessuali. Ancora, a Napoli un professore apertamente gay viene aggredito da tre giovani.
A Roma una donna transessuale si risveglia in ospedale dopo essere stata colpita alla testa da due individui. E nello stesso giorno in cui il Parlamento rifiuta di approvare una modifica al codice penale per introdurre l’omofobia come aggravante, due adolescenti gay vengono aggrediti a Canicattì, nella provincia di Agrigento, in Sicilia. I due ragazzi, di 16 anni, sono stati circondati all’uscita della scuola, quindi insultati e malmenati.
L’Uganda inasprisce la sua politica omofoba potendo punire i gay addirittura con la morte.
In Spagna, a Murcia, la pagina web del collettivo gay “No te prives” (Non ti privare) è stata resa inaccessibile dai computer degli istituti della regione. A Burgos, una donna transessuale viene assassinata. Nel reality show Gran Hermano (ndr la versione de “Il grande Fratello” trasmessa dalla tv spagnola Tecinco) si urlano insulti omofobi.
Nei Paesi Baschi lanciano insulti omofobi e minacciano Markel Ganboa, militante di Aralar e attivista LGTB. Infine, continua la soap opera di Pilar Urbano e le presunte dichiarazioni omofobe della Regina (ndr Sofia di Spagna), smentite dalla Casa Reale. Un nuovo libro di Pilar Urbano sostiene che il Governo (ndr Spagnolo) fece pressione sulla Casa Reale affinché fossero smentite le dichiarazioni della regina.
A New York un uomo gay di 49 anni resta in coma indotto dopo essere stato brutalmente colpito per la strada da due individui che poco prima gli avevano rivolto insulti di carattere omofobo all’interno di un’azienda.
Testo originale
La Homofobia sigue causando estragos ante el silencio episcopal