Mi chiamo Roberto abito in Valle d’Aosta e sono un gay credente
Testimonianianza di Roberto de la Scala di Giacobbe, gruppo di credenti LGBT di Pinerolo
Mi chiamo Roberto, ho 39 anni ed abito in Valle d’Aosta in un piccolo comune, dove ci conosciamo tutti. Dimenticavo, sono gay, ma questo dovrebbe essere un dettaglio personale, riservato. Invece in passato questo lato era nascosto, in ombra, mi ha condizionato la vita in peggio. La Chiesa, sono cattolico, la Società, la Famiglia avevano un atteggiamento negativo nei confronti degli omosessuali, e lo hanno ancora oggi.
L’ho scoperto fin da subito e non avendo il coraggio di confidarmi mi sono auto-condannato ad un adolescenza asettica, a considerarmi un ragazzo di serie B., vivendo una vita senza sentimenti. Ho vissuto esperienze che mi hanno portato a diversi ricoveri. Ma è grazie anche a queste crisi profonde che per fortuna mi sono messo in discussione e grazie a mia sorella ho iniziato a frequentare i gruppi di auto-mutuo aiuto (Emotivi Anonimi). Da quel momento è iniziata una nuova fase, con gradualità, fra alti e bassi.
Sono sempre Roberto, sono sempre gay ma è cambiato il mio atteggiamento nei confronti della vita, è cresciuta la fiducia in me, l’autostima, la fede, la voglia di fare, la speranza. Il mondo non so quanto sia cambiato, ma sono pronto ad affrontarlo a comunicare con esso a dire che esisto e che anche se per loro sono gay ho gli stessi diritti degli altri, le stesse necessità di mangiare, di bere, di dormire, di amare, come mi attribuiscono gli stessi doveri.
Nel giugno del 2003 ho iniziato a frequentare l’ambiente gaio ed in particolare gli amici della Scala di Giacobbe , gay, lesbiche, trans, bisex credenti o comunque in ricerca gruppo nato all’interno della Comunità Cristiana di base di Pinerolo . Nel marzo del 2007 ho iniziato a frequentare l’arcigay di Aosta .
I gruppi di Auto-mutuo aiuto mi hanno insegnato molto e soprattutto di vivere il presente, l’oggi al meglio per avere un futuro migliore. Adesso che finalmente mi accetto come gay la mia vita è migliorata ed ho la necessità di continuare ciò che altri hanno fatto in passato e se necessario di lottare per i diritti che ci spettano.
Molti che mi hanno preceduto con le loro azioni hanno pagato prezzi molto alti fino addirittura a dare la loro stessa vita. La mia è una forma semplice per ringraziarli e per permettere a me ed alle future generazioni una vita più serena.
Nella mia esperienza di vita l’aspetto religioso mi ha sempre accompagnato ed è grazie ai gruppi di auto-mutuo aiuto che ciò che mi hanno insegnato nella mia chiesa si è trasformato da semplici nozioni a volte ipocrite alla nascita di una spiritualità, di una fede.
Oggi non posso fare a meno del lato spirituale e quindi non posso fare a meno di comunicare ai rappresentanti religiosi della mia chiesa come delle altre presenti sul territorio regionale che esisto, che esistono altre persone come me, che abbiamo questa necessità di coltivare la nostra propria fede nonostante essi si neghino o loro neghino a noi una vita dignitosa, ricca di tutti quegli aspetti compreso quello sentimentale, di cui ogni essere umano ha bisogno.