Negare il diritto all’incolumità per le persone omosessuali è incivile e incostituzionale
La legge “Concia” contro l’omofobia è stata affossata per una pregiudiziale di costituzionalità. L’«orientamento sessuale» includerebbe secondo chi l’ha avanzata e votata anche «zoofilia, pedofilia, necrofilia, masochismo e sadismo».
Che per alcuni o molti la sessualità nelle declinazioni altre da quella maggioritaria sia ancora da equiparare alla stregua di una perversione è grave, lesivo, e discriminatorio, tanto più nel XXI secolo.
Occorre ricordare che il diritto costituzionale è quel complesso di regole finalizzate all’organizzazione di una società, norme che garantiscono le libertà e i diritti fondamentali dei cittadini.
Le libertà e i diritti non posso essere che di tutti. Altrimenti sono privilegi. Stabilire un diritto o estenderne l’applicazione all’intera società rende quest’ultima libera.
In una nazione che si professa moderna, europea, cristiana negare il diritto all’incolumità di una parte della cittadinanza rende privilegiati chi invece ne gode.
Questo sì è incivile ed incostituzionale.
La REFO – Rete Evangelica Fede e Omosessualità esprime tutta la sua amarezza per l’esito dell’iter parlamentare della legge contro l’omofobia ed auspica che con urgenza si trovi rimedio a quella che in Italia come all’estero viene considerata a ragione una pagina nera della democrazia di questa nazione.
La Segreteria nazionale della REFO (Rete Evangelica Fede e Omosessualità)