Nelle scuole cattoliche è tempo d’impegnarsi per l’inclusione delle persone LGBT+
Articolo di Ish Ruiz pubblicato sul portale Outreach di risorse cattoliche LGBT+ (Stati Uniti) il 1 maggio 2022, liberamente tradotto da Alessandra E.
Negli ultimi dieci anni, ho avuto la fortuna di assistere le persone LGBTQ+ nelle scuole superiori cattoliche. Sebbene sia stato impegnativo, la mia vita e il mio lavoro come educatore sono stati arricchiti dai doni portati dalle persone LGBTQ+ nelle nostre scuole e alla chiesa in generale. Per questo motivo desidero vedere, all’interno delle scuole cattoliche, persone LGBTQ + che in modo sicuro e autentico esplorino la loro identità in relazione a Dio. Necessitiamo di questo ministero! Fr. James Martin, SJ, ha risposto recentemente ad alcune allarmanti statistiche che riguardano le persone LGBTQ+. In particolare, il 40% de giovani LGBTQ+ ha riportato di aver pensato seriamente al suicidio, uno su tre ha riferito di aver subito danni fisici o minacce a causa della loro identità e il 63% delle persone LGBTQ+ hanno lasciato la chiesa a causa dei suoi insegnamenti e del modo in cui affrontano le questioni LGBTQ+.
Per questo motivo, classifico il lavoro dell’inclusione LGBTQ+ nelle scuole cattoliche come questione Pro Vita e come crisi pastorale. P. Jim ha anche sottolineato una statistica importante che mi porta speranza: il rischio di suicidio diminuisce del 40% quando i giovani LGBTQ+ incontrano almeno un sostenitore adulto nella loro comunità e credo che gli educatori delle scuole cattoliche siano chiamati ad essere questo sostegno. Il ministero è spesso incerto perché nelle scuole cattoliche c’è poca ricerca sull’inclusione LGBTQ+. Quelli di noi che lavorano sull’inclusione LGBQ+ nelle scuole, stanno “reiventando la ruota” e stanno facendo uso di risorse dei settori cattolici e non cattolici nel miglior modo possibile.
Fortunatamente, il lancio del nuovo ministero LGBTQ+, Outreach, fornisce a noi educatori una gamma completa e ben curata di strumenti per svolgere questo ministero in maniera efficace. Per integrare questi sforzi, sto condividendo alcune importanti intuizioni o buone pratiche da considerare quando si utilizza il ministero per le persone LGBTQ+ nelle scuole cattoliche. Queste intuizioni o raccomandazioni provengono dalla mia ricerca così come l’esperienza di lavoro con diverse scuole superiori in tutta la nazione.
Considerazioni importanti sull’inclusione LGBTQ+ nelle scuole cattoliche.
Adottare un atteggiamento proattivo. Ci sono studenti LGBTQ+ nella tua scuola! Non c’è necessità di aspettare che gli studenti LGBTQ+ facciano coming out, richiesta dell’inclusione o si impegnino in conflitti per fornirsi reattivamente della cura pastorale di cui hanno bisogno. Invece, raccomando che i dipendenti delle scuole cattoliche agiscano in modo proattivo collaborando tra loro per creare un piano per l’inclusione LGBTQ+ a livello scolastico. La proattività è fondamentale e probabilmente aiuterà a spegnere molti incendi prima che sorgano. Questo piano di inclusione LGBTQ+ dovrebbe contenere delle linee guida per la politica così come per la gestione della classe.
I dubbi sull’uniforme degli studenti, i bagni di genere, accompagnatori di ballo, nomi e pronomi, dovrebbero essere discussi a fondo e le linee guide dovrebbero essere comunicati a tutti i dipendenti prima dell’inizio dell’anno scolastico. Inoltre gli insegnanti delle classi potrebbero beneficiare di alcune indicazioni scolastiche su spunti verbali (uso comune della lingua e competenza culturale, ecc) risorse visive (come adesivi per gli spazi sicuri e bandiere arcobaleno) e considerazioni sulla gestione in classe relativi all’inclusione LGBTQ+ (come la prevenzione antibullismo, uso dei pronomi, ecc). Dopo l’attuazione, queste politiche dovrebbero essere costantemente riviste per essere certi che stiano sostenendo la dignità di tutti i membri della comunità e soprattutto della popolazione vulnerabile LGBTQ+.
È giusto commettere errori, rivedere le politiche e revisionare le politiche attuate.
Ancoratevi alla missione cattolica della vostra scuola e del suo carisma. Una chiara organizzazione di come la missione della scuola si applica agli studenti LGBTQ+ dovrebbe indirizzare la politica della scuola sull’inclusione LGBTQ+. Per le scuole fondate, sponsorizzate o ispirate dagli ordini religiosi, il carisma dell’ordine spesso contiene dichiarazioni sulla dignità umana e sull’inclusione. Ad esempio, alcuni ordini religiosi hanno già elaborato dichiarazioni carismatiche e risorse specifiche per l’inclusione LGBTQ+.
La provincia marianista degli Stati Uniti ha prodotto un video e una ricerca per gli educatori; e i fratelli delle Scuole Cristiane del nord America Orientale hanno rilasciato una dichiarazione. Sarebbe molto sensato se gli educatori della scuola cattolica basassero la loro politica su queste tradizioni che sono in continuità con la nostra più ampia fede cattolica. Queste dichiarazioni ben articolate forniscono agli educatori un linguaggio comune guidato dalla missione per il ministero LGBTQ+.
La dottrina cattolica sul genere e l’orientamento sessuale devono essere parte integrante del dialogo della scuola sull’inclusione LGBTQ+. Contemporaneamente, dovrebbe essere collocato nel più ampio contesto della tradizione cattolica. L’etica sessuale cattolica, come tutta la morale cattolica, è in definitiva rilevata dalla coscienza umana in relazione con la Chiesa: e i ragazzi delle scuole superiori, che sono considerati al di sopra dell’età della ragione, possono certamente compiere questa riflessione in comunità. Come scrisse Papa Francesco in Amoris Laetitia: “Noi (la chiesa) siamo stati chiamati per formare le coscienze, non a sostituirle”. Pertanto, gli educatori devono prestare molta attenzione a non istruire rigidamente gli studenti, ma piuttosto a guidarli nel processo di formazione della coscienza attraverso il dialogo comunitario”.
Realizzare uno spazio sicuro per gli studenti LGBTQ+ per esplorare la loro identità. Nel mio lavoro e nel ministero, ho visto una varietà di formati per i club di affinità per lo spazio sicuro LGBTQ +. Questi variano da (a) club di generale diversità che si occupano delle questioni LGBTQ+ tra le altre questioni di diversità a (b) club di affinità specifici LGBTQ+. Alcune scuole hanno anche club non ufficiali o meglio “sotterranei” perché non sono stati approvati dall’amministrazione scolastica. La variazione è soprattutto causata da elementi di ignoranza, paura, per motivi politici, da proibizioni diocesane su tali organizzazioni studentesche. Sebbene la ricerca della scuola pubblica indichi che gli spazi di affinità LGBTQ+ (come i club di alleanza gay-etero [GSA]) concedano vantaggi significativi per gli studenti LGBTQ+, ogni scuola deve escogitare dei modi creativi per fornire agli studenti delle occasioni per l’esplorazione di sé. Inoltre gli amministratori devono sostenere e promuovere modi innovativi e profetici per assicurare questi spazi sicuri a scuola.
È anche importante notare che tali opportunità non sono limitate ai club di tipo GSA. I singoli insegnanti, possono istituire questi spazi sicuri nelle loro aule attraverso la cura pastorale individuale, la costruzione di relazioni, l’ambiente scolastico e la rappresentanza nel curriculum. Avere adesivi di spazio sicuri in classe, anche se può parere superfluo, può essere un indicatore importante per gli studenti LGBTQ+ ai quali sarà consentito avvicinarsi agli insegnanti per la loro identità. Inoltre, includere le storie e le voci LGBTQ+ nel curriculum del corso è utile per convalidare la presenza e i contributi delle persone LGBTQ+ nel nostro mondo e nella nostra chiesa. Ciò insegnerà agli studenti LGBTQ+ una lezione importante: anche se non lo notano ora, la loro identità LGBTQ+ è un meraviglioso dono che servirà a loro, alla loro comunità e alla chiesa.
Modello di dialogo sinodale e comunitario. Papa Francesco guida la nostra chiesa in maniera sinodale. In sintesi, descriverei la sinodalità come un modello ecclesiologico di chiesa che agevola la collaborazione tra i fedeli laici e i leader cattolici mentre la comunità cammina insieme come Popolo di Dio. Questo modello afferma che lo Spirito Santo è attivo e presente nella vita di tutti i fedeli battezzati e, attraverso il dialogo comunitario, dobbiamo individuare dove lo spirito sta guidando la chiesa.
Ciò significa che la vita stessa dei fedeli, compresi quella dei cattolici LGBTQ+, può servire come un’opportunità per la rivelazione di Dio alla Chiesa. In quest’ottica, le comunità scolastiche cattoliche dovrebbero stabilire una cultura di dialogo aperta e un discernimento comunitario sulle questioni di inclusione LGBTQ+. Ancora più importante, le scuole cattoliche dovrebbero essere disponibili ad essere plasmate dalla vita e dai doni degli studenti LGBTQ+, dei dipendenti e dei genitori.
Per promuovere questo dialogo comunitario, alcuni amministratori scolastici hanno fornito ai dipendenti e ai dirigenti scolastici workshop e opportunità di sviluppo professionale (alcuni dei quali sono stati facilitati da me) con i quali hanno esaminato come poter mantenere e proteggere i dipendenti LGBTQ+ e hanno realizzato importanti comunicazioni sulle politiche della scuola sull’inclusione LGBTQ+.
Questi sforzi possono essere eseguiti prima di elaborare una politica di inclusione LGBTQ+ e o come un modo per valutarne l’efficacia dopo l’implementazione. Ciò che è importante è che tutti questi sforzi coinvolgano l’intera comunità in un processo di discernimento su cosa significhi vivere la fede cattolica della scuola nei confronti degli studenti LGBTQ+.
Praticare la prudenza, il coraggio e la speranza. Spesso sono contattato da singoli educatori che chiedono consigli su come promuovere il dialogo sull’inclusione LGBTQ+ nella loro scuola cattolica che è ostile a queste conversazioni. Il mio consiglio è di trovare il punto o i punti di tensione e di leggera pressione ponendo delle domande e assumendo i rischi calcolati. Questi educatori dovrebbero essere prudenti. Vale a dire, dovrebbero essere efficaci catalizzatori per un cambiamento culturale delicato ma anche, al meglio delle loro capacità e pur mantenendo l’integrità, dovrebbero prestare molta attenzione a non oltrepassare la linea che potrebbe farli licenziare. Questo significa che, a volte, devono escogitare un altro modo creativo per poter esercitare il ministero LGBTQ+ nonostante questo comporti a dover accettare un “no” al momento come risposta da un amministratore, e utilizzare quel momento come un’opportunità per costruire un rapporto di fiducia con l’amministratore.
Ricordate, gli studenti LGBTQ+ che si imbattano in un sostenitore adulto, avranno meno probabilità di contemplare il suicidio o altre forme di autolesionismo.
Quegli educatori possono essere quell’adulto per un bambino LGBTQ+ che ha necessità di loro. Detto questo, il coraggio è necessario anche per esercitare pressione e assumersi rischi calcolati. Ricordo spesso agli educatori che, se Cristo ci ha promesso di avere la gioia della vita eterna se lo seguiamo, il conforto e la sicurezza non hanno mai fatto parte dell’accordo. Riconosco il rischio di questo ministero e la paura che ne deriva. Personalmente l’ho sperimentato molte volte. Ma questo mi conduce alla mia virtù preferita che guida il mio coraggio: la speranza. Il ministero LGBTQ+ nelle scuole cattoliche (e ovunque nella chiesa) si basa sulla speranza. Per dirla nelle parole spesso attribuite a S. Oscar Romero “siamo maestri non maestri costruttori… siamo profeti di un futuro non nostro”.
Ciò significa che chi di noi assiste le persone LGBTQ+ è certo che Dio è in ultima analisi l’architetto del nostro lavoro e lo guiderà ovunque il lavoro andrà. Questa speranza non è una speranza folle. Negli ultimi anni abbiamo già assistito a diversi piccoli ma significativi cambiamenti nel trattamento delle persone LGBTQ+ da parte della chiesa. Spetta a noi tutti ricordare che siamo i mattoni viventi e serviamo come agenti di questa trasformazione. Guidati dalla speranza, dal coraggio e dalla prudenza, credo che gli educatori della chiesa cattolica possano toccare il cuore degli studenti LGBTQ+ ed elevare la loro dignità di belle persone create a immagine e somiglianza di Dio.
Testo originale: Catholic school educators: Now is the time to think about LGBTQ+ inclusion – Outreach