Noi cristiani evangelici e il gay Pride di Torino. Gesu’ non ha esitato a ‘mescolarsi’
Comunicato stampa dei pastori e dei responsabili delle Chiese evangeliche avventista, battiste, luterana e valdese di Torino, 12 giugno 2012
Siamo rimasti molto colpiti dalla reazione degli organizzatori della manifestazione «Torino io ti…», che coinvolge diverse chiese evangeliche della città, alla notizia che in contemporanea si sarebbe svolto il Gay Pride (ndr il 16 giugno 2012), riportata da un articolo del quotidiano La Stampa di domenica 10 giugno. Francamente speriamo che le parole virgolettate del titolo dell’articolo (“Non possiamo mescolarci con i gay”) non siano mai state pronunciate.
Esse sarebbero infatti il segno di un atteggiamento quanto mai lontano dallo spirito dell’Evangelo di Gesù Cristo – il quale non esitò a “mescolarsi” con chiunque. Una cosa è certa: la Bibbia è per tutti i cristiani la fonte della fede e dell’etica, ma viene letta in modi molto differenti.
Ed è proprio dalla Bibbia che le Chiese come quelle valdesi, luterane, battiste e avventiste traggono il principio del rispetto della dignità della persona e del diritto di veder riconosciuto il proprio modo di essere.
Vorremmo ricordare che il Sinodo della Chiesa valdese si è interrogato sulle benedizioni delle coppie dello stesso sesso, come di una richiesta al Signore di accompagnare con la sua benedizione una relazione stabile e fondata sull’amore e non ha mai parlato di “matrimonio”. Accanto a questo atteggiamento di apertura, si richiede che lo Stato, laicamente, riconosca i diritti di tutti i suoi cittadini.
Noi non pretendiamo di essere “fedeli attuatori della Bibbia”, anche perché siamo convinti che la Bibbia stessa non sia un codice di leggi, ma ci metta sempre in questione nelle nostre certezze e ci spinga ad amare l’altro e a confrontarci con esso.
Per questo riteniamo fondamentale rimanere aperti alle molte, legittime istanze che provengono dal mondo contemporaneo, senza nasconderci i problemi e le ambiguità di ogni atteggiamento umano.
In questa situazione, paradossalmente, ci sembra più evangelica la risposta degli organizzatori del Gay Pride, aperta al confronto e alla vicinanza, che quella di coloro che tale prossimità rifiutano.
Eppure, già nel Nuovo Testamento si parla di due cortei che si incontrano e da questo incontro rinasce la vita (Luca 7:11 e ss.). E’ provocatorio pensare che fosse nella volontà di Dio che i due cortei si incontrassero, sabato (16 giugno 2012) a Torino?
Torino, 12 giugno 2012
I pastori e i responsabili delle Chiese evangeliche avventista, battiste, luterana e valdese di Torino