“Non è costui quello che cercano di uccidere?” (Giovanni 7:1-2.10.25-30)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Spesso corriamo il pericolo di appiccicare, sul volto di Gesù, il volto di un Gesù fatto a nostra immagine e somiglianza: il volto di un Cristo che non è specchio ed incarnazione della volontà del Padre, ma dei nostri desideri e del nostro egocentrismo. Cerchiamo sempre di “arrestare” Gesù quando sfugge alle nostre categorie, quando viene nella nostra vita e non è più un idolo, ma presenza che sconvolge l’esistenza ed induce veramente ad uscire da sé e a farsi dono per gli altri, seguendolo nel cammino della Croce.
Dal Vangelo secondo Giovanni 7:1-2.10.25-30
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. Intanto, alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.