Nove persone LGBT+ che hanno fatto la storia
Articolo pubblicato sul sito dell’associazione Dwell Student (Gran Bretagna) l’11 febbraio 2019, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
In Gran Bretagna si celebra a febbraio il mese della storia LGBTQ+, un’opportunità di ricordare tutto il lavoro meraviglioso e spesso difficile fatto da persone che ci hanno saputo ispirare, perché ognuno abbia la medesima libertà di essere se stesso.
Durante questo periodo molti atenei indicono eventi educativi e di sostegno: cercate i programmi sul sito della vostra università. Anche se è impossibile nominare tutti quelli che, nel corso della storia, hanno tentato di porre fine all’odio, abbiamo scelto nove icone LGBTQ+ che si sono adoperate di più in questo senso.
FREDDIE MERCURY
Nessun elenco di icone LGBTQ+ sarebbe completa senza il leggendario frontman dei Queen. Freddie era noto tanto per il suo carisma e la sua personalità che per la sua musica, e, come è noto, parlando con NME (New Musical Express, una rivista musicale settimanale britannica, n.d.t.) nel 1974, rispose ad una domanda sulla sua sessualità con un “Sono gay come un narciso, cara!”. Quella che oggi può sembrare una battuta, nel 1974 era un’affermazione dirompente, che giungeva appena sette anni dopo la legalizzazione dell’omosessualità, e decenni prima dell’approvazione della legge sull’età del consenso [per i rapporti omosessuali].
ALAN TURING
Conosciuto come il padre dell’informatica moderna e dell’intelligenza artificiale, nonostante i suoi risultati non fu mai completamente riconosciuto in vita a causa della sua omosessualità, che all’epoca, in Inghilterra, era ancora un crimine. Nel 2009, come risultato di una campagna su internet, il primo ministro inglese Gordon Brown si scusò ufficialmente per conto del governo britannico per “il modo spaventoso con cui è stato trattato”. La regina Elisabetta II, nel 2013, gli ha garantito un perdono postumo, e oggi la “legge di Alan Turing” è un termine informale per una sorta di perdono retroattivo per uomini diffidati o condannati da una legge che, all’epoca, metteva fuori legge gli atti omosessuali.
STEPHEN FRY
Gloria nazionale, Stephen Fry è comico, attore, scrittore, presentatore e attivista convinto. Dopo essersi battuto attivamente per decenni per uguali diritti, nel 2015 si è sposato con il suo collega Elliot Spencer. Nel 2013 aveva invitato il governo britannico a boicottare le olimpiadi invernali di Sochi dell’anno seguente per le preoccupazioni derivanti dalle persecuzioni, avallate dal governo russo, della comunità LGBT+.
ELLEN DEGENERES
Una delle più amate ospiti di talk-show e interviste televisive, Ellen è universalmente adorata per la sua naturale arguzia e per il suo fascino. Nel 2016 ha ricevuto il più grande onore civile dalle mani di Barack Obama: la Presidential Medal of Freedom per la sua influenza sul movimento dei diritti omosessuali.
HARVEY MILK
Harvey è stato un politico americano, il primo funzionario apertamente gay ad essere eletto nella storia della California, dove fu eletto alla commissione di vigilanza di San Francisco. Durante i suoi undici mesi di incarico ha appoggiato una proposta di legge atta a bandire la discriminazione nell’assegnazione di alloggi pubblici e sui posti di lavoro sulla base dell’orientamento sessuale. Definito il funzionario pubblico apertamente LGBT più famoso e importante mai eletto negli Stati Uniti, Milk fu premiato nel 2009 con una Presidential Medal of Freedom alla memoria.
MARSHA P. JOHNSON
Marsha è stata un’attivista americana della liberazione gay che si definiva drag queen. Nota come una sostenitrice dichiarata dei diritti gay, Marsha Johnson fu una delle figure più importanti della rivolta di Stonewall del 1969. Membro fondatore del Gay Liberation Front, Marsha co-fondò lo S.T.A.R. (Street Transvestite Action Revolutionaries, Travestiti da strada, rivoluzionarie d’azione) un’organizzazione per il patrocinio di gay e travestiti. Figura popolare della scena artistica e gay di New York, conosciuta come il “sindaco di Christopher Street”, Marsha fece da modella per Andy Warhol e recitò sui palcoscenici con la compagnia drag Hot Peaches.
LESLIE CHEUNG
Leslie era un cantante e attore di Hong Kong, ampiamente considerato come “uno dei padri fondatori del Cantopop” [la musica pop in lingua cantonese, n.d.r.], grazie a cui raggiunse un grande successo sia nel cinema che nella musica. Nel 2010 fu eletto terzo “Musicista più iconico di tutti i tempi” (dopo Michael Jackson e i Beatles), e la CNN lo definì uno dei “25 attori asiatici più grandi di tutti tempi”. In un’intervista del 1992 dichiarò: “La mia mente è bisessuale. Per me è facile amare una donna, ed è facile anche amare un uomo”.
JOHN E. FRYER
Psichiatra americano e attivista per i diritti omosessuali, è conosciuto soprattutto per il suo discorso alla conferenza annuale del 1972 dell’American Psychiatric Association, nella quale apparve sotto mentite spoglie come dottor Henry Anonymous. Si ritiene che questo intervento sia stato uno dei fattori chiave nella decisione di depennare l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’APA.
NICOLA ADAMS
La donna pugile più grande di tutti i tempi del Regno Unito. Nell’agosto 2016 Nicola diventò la prima donna inglese, in 92 anni, a difendere con successo il suo titolo olimpico. Apertamente bisessuale, Nicola ha dichiarato che spera di usare la propria celebrità per ispirare altr*: “Vorrei fare molto di più per la comunità LGBT, vorrei cercare di aiutare le persone”. Nicola è un’importante icona per le e i giovani LGBT+ in cerca di ispirazione.
Testo originale: 9 LGBTQ+ Icons Through History