Omofobia. Miti e falsità sull’omosessualità
Documento tratto dal sito “Comunidad Homosexual Argentina” (Argentina) liberamente tradotto da Adriano C.
L’omosessualità è una malattia mentale. Mito: “L’omosessualità di per sè, non implica alcun impedimento di giudizio, di stabilità, di affidabilità nè di incapacità relazionali e professionali in genere. Inoltre esortiamo i professionisti della salute mentale affinchè prendano le iniziative ad eliminare il marchio di malattia mentale che di solito viene associato all’orientamento omosessuale.
Oltre a questo, sosteniamo e invitiamo che venga invalidata ogni legge che penalizza l’atto omosessuale tra adulti consenzienti, in privato”. Questa risoluzione è stata approvata nel 1973 dalla Giunta Direttiva dell’Associazione Psichiatrica Americana.
L’orientamento sessuale ed emozionale di ogni persona si stabilisce in età molto precoce. Quasi tutti gli esperti assicurano che si verifica al momento della nascita; e con certezza prima dei cinque anni d’età.
L’omosessualità di per sè non provoca alterazioni psicologiche. Vivere sotto la pressione di dover fingere di non essere omosessuali però, potrebbe costare molto in termini di amor proprio, e potrebbe persino causare gravi danni psicologici.
Tuttavia, in molte società l’omosessualità è considerata del tutto normale. Questo è quanto accadeva nell’antica Grecia e a Roma, così come in molte tribù indigene dell’America. Sempre più società moderne giungono ad avere un’atteggiamento di accettazione, e va crescendo il numero di paesi che riconoscono legalmente le relazioni come il matrimonio o la convivenza omosessuale.
L’AIDS è un castigo di Dio contro gli omosessuali. Falso: Dunque la poliomielite è un castigo di Dio ai bambini? E l’anemia falciforme è un castigo per gli africani? I maschi omosessuali americani furono i primi a contrarre la malattia, ma non l’hanno causata loro.
L’AIDS al contrario si trasmise prima tra gli eterosessuali dell’Africa Centrale, ma neppure loro furono la causa. Il nemico è la malattia, non gli ammalati. L’AIDS non fa discriminazioni. Coloro che dicono che l’AIDS è un castigo di Dio contro gli omosessuali si dimentica di menzionare il fatto che quasi non si verifica tra le lesbiche.
L’omosessualità è un peccato. Falso: La Bibbia contiene sei brani che condannano il comportamento omosessuale, ma contiene anche numerosi brani che condannano il comportamento eterosessuale. Sebbene i teologi e gli studiosi non siano ancora d’accordo sulle interpretazioni bibliche, sono concordi su un fatto: Gesù non ha detto assolutamente nulla sull’omosessualità.
Tra le cose che secondo la Bibbia sono “abominevoli” o “immonde” ci sono l’adulterio, l’incesto, ma anche vestire abiti confezionati con più di un tipo di fibra, mangiare crostacei come gamberi e aragoste. La religione è stata spesso male utilizzata per giustificare l’odio e l’oppressione. Meno di mezzo secolo fa, i battisti degli Stati Uniti difendevano la segregazione razziale basandosi sul fatto che era permessa dalla Bibbia.
I primi cristiani non erano ostili verso gli omosessuali. L’intolleranza iniziò solo nel XII secolo. Oggi molte persone non credono più che l’omosessualità sia una malattia o un peccato. Pochi condannerebbero l’eterosessualità come immorale, nonostante l’alta incidenza di stupri, incesti, pedofilia, violenza familiare, promiscuità e malattie veneree tra gli eterosessuali.
Infine, molta gente all’interno delle religioni organizzate stanno cominciando a prestare attenzione all’omofobia della chiesa. Il Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo, l’Unione delle congregazioni ebreo-americane, l’Associazione Universalista Unitaria, la Società degli Amici (quaccheri) e la Fraternità Universale delle Chiese Comunitarie Metropolitane, appoggiano i diritti civili di gay e lesbiche così come quelli di altre maggioranze.
I bambini non sono affetti da omofobia. Mito: Il suicidio è diventato una delle principali cause di morte tra i giovani. Le statistiche indicano che l’incidenza di abuso di droga e il suicidio sono molto più alte tra i giovani gay e lesbiche. L’oppressione sociale e la paura di rifiuto portano spesso alla depressione, all’abuso di droghe e persino al suicidio.
Quasi tutti i gruppi di sostegno ai giovani (la famiglia, la chiesa, la scuola) rifiutano, condannano o negano l’esistenza di questa gioventù gay e lesbica. Senza un sistema di sostegno, molti di questi giovani saranno vittime della nostra società omofoba.
Essere omosessuale o eterosessuale è una scelta. Mito: Quando ci innamoriamo di qualcuno, sia dello stesso sesso o di quello opposto, è per una combinazione di diversi fattori. Quasi tutti sentono che il proprio orientamento sessuale non è una desicione propria ma un impulso naturale.
Se sei un eterosessuale, ricordi di averlo scelto? Cercare di cambiare questo impulso naturale da un orientamento a un altro è generalemente impossibile. L’alternativa che effettivamente abbiamo è su come ci trattiamo l’un l’altro.
L’odio verso gay e lesbiche è opera degli umani, non di Dio. Come quasi in ogni altro gruppo, la maggior parte di donne e uomini omosessuali sono brava gente, partecipi del futuro della propria nazione e del mondo. Non chiedono favori speciali, solo il rispetto e i diritti che tutti dobbiamo avere, senza paura di attacchi verbali o fisici. Quello che ogni persona sceglie è sul modo in cui ci trattiamo gli uni verso gli altri.
Le cause dell’omosessualità sono la cattiva educazione e/o i problemi familiari. Falso: Non esistono evidenze conclusive che puntino ad una “causa” per l’omosessualità o l’eterosessualità. I gay così come gli etero provengono da tutti i tipi di famiglie. Come sempre, il buon genitore è quello che insegna ad avere amore per gli altri e per se stesso, e il rispetto per tutti.
Gli omosessuali non contrubuiscono a nulla per la società. Falso: Oggigiorno e storicamente, le persone omosessuali e bisessuali hanno dato innumerevoli contributi alla società: Platone, Leonardo da Vinci, Giulio Cesare, Michelangelo, Federico García Lorca, Walt Withman, Oscar Wilde, Tchaikovski, Alessandro Magno, Martina Navrativlova, Pedro Almodovar, Elton John, K. D. Lang, Truman Capote.
Oggi molta gente influente e ben conosciuta è gay, lesbica o bisessuale. Ma la maggior parte delle persone nasconde la propria vita privata (come fece l’attore Rock Hudson). Vivono nella paura dell’odio e della intolleranza che potrebbero ricevere se qualcuno associasse la parola “omosessuale” al loro nome.
Conclusione. L’omofobia è un pregiudizio come qualsiasi altro, e ingiusto tanto quanto qualsiasi altro pregiudizio che favorisca l’emarginazione; è causato dall’ignoranza che promuove la paura e l’odio verso gli omosessuali. Come individui e come società, risultiamo tutti penalizzati quando qualcuno fa violenza ad un altro.
Testo Originale: Falacias y mitos sobre la homosexualidad