Omosessualità e religioni: l’unitarianesimo universalista
Testo di John Wright e Barb Greve tratto da “Homosexuality And Religion: An Encyclopedia”, a cura di Jeffrey S. Siker, Editore Greenwood Publishing Group, 2007, pp.210-213, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Fin dal sedicesimo secolo in Transilvania (le radici unitariane) e dal diciottesimo secolo negli Stati Uniti (le radici universaliste) l’Associazione Unitariana Universalista si impegna per la promozione della libertà umana e nella predicazione della benevolenza amorevole di Dio.
Nel 1819 William Ellery Channing, un pastore unitariano, pronunciò un sermone intitolato “Cristianesimo unitariano”, che diede forma al movimento.
Nel 1825 venne organizzata l’Associazione Unitariana Americana a Boston nel Massachusetts. Gli universalisti si organizzarono nel 1793 evidenziando che tutti sono figli di Dio e destinati alla salvezza, in contrasto con tanta predicazione calvinista del diciottesimo secolo in America.
Gli universalisti furono i primi ad ordinare delle donne al pastorato (1863). Ambedue le denominazioni continuarono a enfatizzare la libertà religiosa. Nel 1961 le due denominazioni si unirono per diventare l’Associazione Unitariana Universalista (UUA).
La UUA è sempre stata in prima fila nel difendere i diritti civili e la diversità razziale e culturale. Il suo attuale deciso sostegno per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender si inserisce alla perfezione nella sua tradizione religiosa liberale.
Il primo Principio della fede unitariana universalista afferma “l’innato valore e dignità di ogni persona”. Sia gli unitariani che gli universalisti hanno una lunga e fiera storia di attivismo sociale e pensiero progressista che risale alle loro origini. Molti di loro sono stati, se non pionieri, certo dei convinti sostenitori di idee progressiste come l’abolizione della schiavitù, il suffragio femminile, l’istruzione pubblica, gli asili per l’infanzia e ogni tipo di programmi per il welfare.
Forse quindi non sorprende così tanto che questa denominazione abbia affermato l’eguaglianza dei diritti per i membri della comunità LGBT. In nessuna epoca precedente hanno fornito un tale sostengo pubblico come quello oggi dato alle persone LGBT. Tuttavia non è sempre stato così.
Prima che la UUA cominciasse ad allontanarsi dal cristianesimo tradizionale per approdare a un’interpretazione della Bibbia più inclusiva sembrano non esserci state grandi discussioni al suo interno riguardo le persone LGBT. Come i loro fratelli cristiani più tradizionali, i primi unitariani e universalisti sembrano avere avuto una visione piuttosto standard sulla sessualità umana. Può darsi che il movimento trascendentalista abbia molto a che fare con l’attuale accettazione della “sessualità alternativa” da parte della UUA. Il movimento trascendentalista spinse l’unitarianesimo ad essere meno centrato sulla Bibbia e più tollerante verso il nonconformismo.
Al volgere del secolo, con l’aiuto dei trascendentalisti, gli unitariani avevano completamente abbandonato le credenze bibliche dei loro predecessori, affermando l’importanza dell’amore per Dio e l’umanità ma senza ritenersi esclusivamente cristiani.
Nella prima metà del ventesimo secolo non appaiono significativi progressi nel campo dei diritti LGBT all’interno della denominazione. Due influenze dirette e significative in questo periodo furono il Manifesto Umanista del 1933, che auspicava una “religione non teistica e non sovrannaturalistica” e il gruppo conosciuto come gli Humiliati, nel 1946. Questi due fenomeni crearono tra gli universalisti un approccio più universale alla religione, con ciò allontanandoli ulteriormente dal cristianesimo strettamente cristocentrico.
Nel 1951 venne fondata da Harry Hay, che saltuariamente frequentava una congregazione unitariana, la Mattachine Society. La Mattachine Society si formò per aiutare gli omosessuali a raccogliere le loro storie ed esperienze collettive ed è spesso considerata l’inizio del movimento gay contemporaneo negli Stati Uniti. Le chiese unitariane e universaliste cominciavano a capire che era più quello che le univa che quello che le separava.
La UUA si consolidò nel 1961 e contribuì con decisione al movimento per i diritti civili che esplose in quel decennio. A metà degli anni ’60 gli unitariani universalisti (UU) gay e lesbiche cominciarono a incontrarsi in segreto, formando dei gruppi di supporto e socializzazione. All’inizio del decennio seguente si formarono gli Unitariani universalisti per la causa gay e lesbica, il predecessore dell’attuale gruppo di sostegno Interweave.
Nel settembre del 1969 il pastore UU reverendo James L. Stoll dichiarò pubblicamente la sua omosessualità alla Conferenza della Gioventù Studentesca Liberale che si teneva a LaForet in Colorado. Questa pubblica dichiarazione provocò la famosa risoluzione generale dell’Assemblea Generale UU del 1970 che esortava “tutti a porre fine ad ogni discriminazione contro gli omosessuali, l’omosessualità, i bisessuali e la bisessualità”. Questa frase fu presto seguita dalla fondazione dell’Assemblea Gay UU, la cui missione era spingere alla creazione di un ufficio UU per gli affari gay.
In concomitanza con questo la denominazione mise all’opera uno sforzo educativo per promuovere un atteggiamento più positivo verso l’omosessualità e la bisessualità. L’esauriente opuscolo sulla sessualità, “About your sexuality”, rivolto ai giovani, venne pubblicato nel 1971 e “The invisible minority” per adulti apparve nel 1972. Le Assemblee Generali UU del 1973 e del 1974 votarono per la fondazione e il finanziamento di un “Ufficio per gli affari gay”, gestito da omosessuali, perché fosse una risorsa per l’Associazione.
Nel 1986 il nome cambiò in “Ufficio di riferimento per lesbiche e gay”, il cui direttore nel 1993 ottenne la posizione a tempo pieno, e in quello stesso anno il nome cambiò in “Ufficio di riferimento per lesbiche, bisessuali e gay” per riflettere l’impegno per la comunità bisessuale. Nell’aprile del 1996 il nome cambiò di nuovo nell’attuale “Ufficio di riferimento per bisessuali, gay, lesbiche e transgender” per riflettere la cura della denominazione per le questioni transgender.
Nel 1980 l’Assemblea Generale UU emanò una risoluzione che esortava la UUA e l’Associazione dei ministri UU ad assistere e aiutare i pastori gay dichiarati. Nel 1984 l’Assemblea Generale approvò una risoluzione che affermava la pratica dei ministri della UUA dei Culti di Unione per coppie dello stesso sesso. L’assemblea chiese anche al Dipartimento per i pastori e le congregazioni di produrre e distribuire materiale che sostenesse le unioni omosessuali.
Inoltre, nel 1989 la UUA lanciò l’iniziativa di dichiarare le sue comunità “Congregazioni accoglienti”, sulla base di un rapporto del 1987 che evidenziava molti atteggiamenti negativi, pregiudizi e profonda ignoranza nei confronti delle persone LGBT, che avevano avuto come risultato la loro esclusione dalle chiese della UUA.
Questo programma ha cercato di educare le congregazioni con degli workshop come “In che modo l’omofobia danneggia gli eterosessuali” e “Prospettive bibliche sull’omosessualità”. Nello stesso periodo Interweave sostituì gli Unitariani universalisti per la causa gay e lesbica, ponendosi come traguardo la creazione di gruppi locali per LGBT unitariani universalisti in modo da fornire sostegno, interazione sociale e condivisione di problemi.
Interweave ha anche cercato di fornire aiuto alla comunità LGBT esterna alla denominazione per pubblicizzare l’alternativa religiosa offerta dall’unitarianesimo universalista. Il programma “Congregazioni accoglienti” fu rivisto nell’aprile 2002 per introdurre il linguaggio inclusivo. Da allora è stato prodotto un secondo opuscolo, “Vivere la congregazione accogliente”, utilizzato non solo dagli UU ma anche adattato al contesto di altre tradizioni di fede.
Nel maggio 2002 il reverendo Sean Dennison venne chiamato a servire la congregazione UU di South Valley a Salt Lake City nello Utah, diventando così la prima persona transgender incaricata di occuparsi di una congregazione come pastore. Una settimana dopo, la reverenda Laurie J. Auffant fu chiamata alla Follen Church Society di Lexington nel Massachusetts, diventando la prima persona transgender a essere nominata resonsabile per l’istruzione religiosa.
Le Assemblee Generali UU continuano ad approvare risoluzioni che condannano l’omofobia, la discriminazione dei malati di AIDS e i crimini legati all’intolleranza. La UUA ha combattuto contro la politica di discriminazione dei Boy Scout d’America verso gli scout e i capi gay e atei e contro l’emendamento Helms mirante a restringere il diritto delle persone sieropositive a entrare negli Stati Uniti.
Più recentemente la denominazione è stata in prima linea nel sostegno al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel maggio del 2004 il presidente della UUA, il reverendo William G. Sinkford ha unito legalmente in matrimonio Hillary e Julie Goodridge nel Massachussetts. La coppia aveva fatto causa allo Stato del Massachusetts acquisendo il diritto di sposarsi.
Gli unitariani universalisti continuano il loro impegno per la difesa delle persone LGBT all’interno della società per far loro ottenere pieni e uguali diritti. Come denominazione, la UUA ha assunto un ruolo preminente nella battaglia ancora in corso per questi diritti. Questo discende in modo naturale dal primo Principio della UUA che insiste sull’innato valore e dignità di ogni persona.
Testo originale: Unitarian Universalism