Papa Francesco, le unioni omosessuali e la teologia della famiglia
Articolo di Cristina Traina* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 5 novembre 2020, liberamente tradotto da Paolo La Montagna
Cosa ti viene in mente quando senti la parola “famiglia”? Se pensi a termini come vulnerabilità, umiltà, fedeltà, amore incondizionato, altruismo, supporto reciproco e rispetto, e a valori come il sostegno della propria comunità, l’accoglienza verso i bambini (specialmente coloro che hanno bisogno di più attenzioni) e i membri della comunità LGBTQ, in tutte le forme, inclusi i matrimoni tra persone dello stesso sesso, hai un grandissimo alleato nei piani alti della Chiesa Cattolica Romana: Papa Francesco.
Queste idee non sono state rivelate all’improvviso dal nuovo documentario Francesco. Secondo il Papa e il suo amico di vecchia data Yayo Grassi, omosessuale, queste idee risalgono a quando Francesco era in Argentina, il che implica che tali concezioni non rappresentano un improvviso cambio di idea per difendersi dalle pressioni della Chiesa progressista nel Nord del mondo.
Al contrario, tali idee testimoniamo gli incontri di papa Francesco con famiglie di ogni tipo, incluse alcune coppie omosessuali, che hanno dato testimonianza di gioie e dolori reali.
Questi commenti non sono nemmeno parte di conversazioni private, non si tratta di dichiarazioni non ufficiali o estemporanee. Si tratta di insegnamenti ufficiali, che pervadono l’esortazione di papa Francesco in Amoris Letitia del 2016: “La gioia dell’amore”, emersa durante il Sinodo sulla famiglia.
Il punto focale di Amoris Laetitia è incontrare le famiglie nella loro quotidianità, ciò che Francesco definisce un mosaico di circostanze diverse: separati, vedovi, divorziati, risposati, genitori single, partner dello stesso sesso, sposati, coloro che affrontano povertà, disturbi e violenze.
Francesco riconosce che i documenti vaticani di solito si focalizzano su uno “stereotipo di famiglia ideale” (57), che tende ad essere presentata come soggetta alle regole del sacro vincolo del matrimonio “credendo che tutto sia bianco o nero” (305) “ottenendo con ciò l’effetto di farle sentire giudicate e abbandonate” dalla Chiesa (49). Francesco invece vuole che si rifletta sulle esperienze comuni di tutte le famiglie, solo alcune delle quali costruite grazie al sacro vincolo nuziale.
Questo cambio di tono cambia totalmente le carte in tavola. Invece di iniziare con una domanda come “Cos’è un matrimonio?”, il Pontefice chiede “Qual è l’essenza di una famiglia?”. Per Francesco, alla fine, famiglia è sinonimo di amore.
Citando il documento emerso dal Sinodo sulla Famiglia del 2015, Francesco afferma che “la forza della famiglia risiede essenzialmente nella sua capacità di amare e di insegnare ad amare. Per quanto ferita possa essere una famiglia, essa può sempre crescere a partire dall’amore” (53). Il Papa ripone la sua fiducia sul fatto che “molte famiglie, che sono ben lontane dal considerarsi perfette, vivono nell’amore, realizzano la propria vocazione e vanno avanti anche se cadono tante volte lungo il cammino” (57).
Per chiarire, lo stesso papa Francesco si muove tra i diversi linguaggi, in “più” o “meno” perfetta aderenza su quella che è la definizione di matrimonio proposta dalla Chiesa; Amoris Laetitia vede ancora migliori le famiglie eterosessuali, unite attraverso il sacramento del matrimonio, rispetto alle altre.
Come riportato da Bondings 2.0, il fatto che papa Francesco sostenga la causa delle unioni civili anche sotto il punto di vista giuridico, e la sua dialettica sul “diritto ad una famiglia”, non alterano la dottrina cattolica.
Per di più, i recenti commenti di papa Francesco sulla nostra necessità di avere una famiglia, e il suo focus sull’amore in Amoris Laetitia, confermano le scelte coscienziose di molte famiglie LGBTQ ed indicano la strada per un futuro cambiamento relativo a queste tematiche.
C’è differenza tra un matrimonio celebrato attraverso un rito sacro e un altro tipo di matrimonio, secondo Francesco? Il Papa afferma che ogni matrimonio rappresenta un impegno permanente, un amore altruista, pazienza, un senso di comunità, e spesso l’essere genitori. Sembra che ad alcune famiglie manchi solo la grazia del vincolo sacro.
Ma è vero? Anche san Tommaso d’Aquino, un caposaldo dell’ortodossia cattolica, insisteva sul fatto che chiunque desideri davvero essere battezzato, ma muoia prima di poter ricevere il sacramento, riceva il “battesimo di desiderio”, che a tutti gli effetti equivale ad un vero e proprio sacramento.
Dio sarebbe così avaro da negare la grazia del sacramento del matrimonio a coppie dello stesso sesso che pubblicamente accettano gli stessi oneri e gioie? Francesco dice di no: “La Chiesa si volge con amore a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto, riconoscendo che la grazia di Dio opera anche nelle loro vite dando loro il coraggio per compiere il bene, per prendersi cura con amore l’uno dell’altro ed essere a servizio della comunità nella quale vivono e lavorano” (291). Inoltre, citando papa Paolo VI, aggiunge che ogni famiglia fondata sull’amore “può diventare una luce nel buio del mondo” (66).
In conclusione, Francesco rappresenta le famiglie intrise di un amore intimo, che merita incoraggiamento e protezione non per la sua perfezione, ma per la sua umanità e buone intenzioni. Ogni famiglia ha molto da imparare, e tutti hanno qualcosa da insegnare.
Come notato in un post precedente di Bondings 2.0, le coppie dello stesso sesso spesso riescono a gestire meglio la praticità di una relazione, come ad esempio il dividersi le faccende di casa, cosa più difficile tra eterosessuali. Il vantaggio che le coppie dello stesso sesso hanno sulle coppie sposate tramite il sacro vincolo del matrimonio è che, siccome non sono costrette ad essere inglobate in un modello ben preciso voluto dalla società, e dato che non sono altrettanto sostenute a livello sociale, possono ragionare senza barriere, senza porre limiti al modo in cui mostreranno e porteranno avanti il loro amore.
In quanto persone che hanno passato la propria vita pensando a queste questioni, i cattolici LGBTQ sono in una posizione privilegiata per iniziare un dialogo che abbia al centro le famiglie, più che il matrimonio in sé. E una volta tanto, sembra che ci sia un Papa disposto ad ascoltare.
* Cristina L.H. Traina insegna teologia ed etica cristiane alla facoltà di studi religiosi della Northwestern University di Evanston, nell’Illinois. Si è laureata in teologia alla University of Chicago e interviene pubblicamente su molti temi etici, come la sessualità, l’immigrazione, il lavoro infantile e l’aborto. Da molto tempo lavora con le persone gay e lesbiche della parrocchia di san Nicola a Evanston.
Testo originale: Pope Francis’ Theology of Family and Marriage Shows His Support for Civil Unions