Pink Armenia. In lotta contro le discriminazioni vissute dalle persone LGBT+ in Armenia
Dialogo di Katya Parente con Mamikon di Pink Armenia
Gli ospiti di oggi vengono da una terra particolarmente martoriata: l’Armenia. Loro sono Mamikon e i suoi colleghi che hanno fondato Pink Armenia, una realtà che si occupa di migliorare la vita delle persone LGBTQ del Paese. Con loro parliamo di questo delicato e importante argomento.
Il popolo armeno, storicamente, ha dovuto subire persecuzioni e pulizia etnica. Com’è attualmente la situazione?
Il popolo armeno, com’è noto, nel corso della sua storia ha affrontato importanti persecuzioni e pulizie etniche. Uno degli esempi più notevoli è stato il Genocidio Armeno durante la prima guerra mondiale, che si stima abbia causato la morte di un milione e mezzo di armeni.
In anni più recenti, l’Armenia ha dovuto sopportare un continuo conflitto con il vicino Azerbaijan nella regione di Nagorno-Karabakh, un territorio popolato in prevalenza da armeni che a livello internazionale è riconosciuto come facente parte dell’Azerbaijan. Questo conflitto ha portato ad un’ulteriore dispersione molti armeni, provocando parecchia sofferenza.
Oltre a questi continui conflitti, l’Armenia deve affrontare anche sfide economiche e instabilità politica, che hanno contribuito a creare, per molti, una situazione molto difficile nel Paese. Complessivamente, anche se in anni recenti ci sono stati alcuni sviluppi positivi, come il trasferimento pacifico del potere nel 2018, la “Rivoluzione di Velluto”, per il popolo armeno la situazione rimane, per molti versi, critica.
Per quanto detto sopra, gli armeni LGBT subiscono un doppio stigma?
Sì, spesso gli armeni LGBT affrontano un doppio stigma, risultato sia delle persecuzioni storiche e dei conflitti continui, che delle discriminazioni causate dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere. Pink compila con cadenza annuale un report sulle violazioni dei diritti umani delle persone LGBT, che mostra come l’Armenia sia una società conservatrice, e come i ruoli e gli atteggiamenti di genere tradizionali nei confronti della sessualità siano profondamente radicati.
Spesso gli armeni LGBT sopportano discriminazione, molestie e violenza, e sono state varate poche leggi per farvi fronte. Inoltre, la combinazione del modo di porsi (della società e della cultura) rispetto alla sessualità, e le sfide affrontate da tutto il popolo armeno, può creare un ambiente particolarmente ostico per chi si identifica come LGBT.
Quali sono le iniziative che, come gruppo di attivisti, avete avviato?
Pink Armenia è un’organizzazione per i diritti LGBTQ che opera in Armenia. Fondata nel 2007, ha promosso diverse iniziative e campagne per promuovere e proteggere i diritti LGBTQ, e si batte per una maggiore accettazione ed uguaglianza degli individui queer nel Paese.
Alcune delle campagne che ha intrapreso Pink Armenia includono sensibilizzare sulla creazione di leggi anti-discriminazione. Pink Armenia si è adoperata attivamente per l’approvazione di leggi anti-discriminazione nel Paese che proibiscano la discriminazione a causa dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, e fornisce supporto legale e psicologico a persone LGBT che abbiano subito discriminazioni o violenze. L’organizzazione fornisce anche informazioni su come accedere a servizi legali e per la salute.
Pink Armenia ha lanciato anche molte campagne per aumentare la consapevolezza sui diritti, e in generale su tutto ciò che riguarda il mondo, incluse interviste, programmi educativi, pubblicità-progresso, ecc.
Pink Armenia opera anche a stretto contatto con le organizzazioni internazionali e gruppi per i diritti umani che si battono per i diritti LGBT, e per informare sulle sfide a cui, nel Paese, si trovano davanti le persone LGBT; conduce anche ricerche che utilizzano come strumento un supporto basato sui fatti.
Quali sono le prospettive per il futuro?
In Armenia le prospettive future per i diritti LGBT sono piuttosto controverse. C’è un numero sempre maggiore di giovani che accettano maggiormente le persone LGBT, e alcuni segmenti della società sono più aperti a discutere la “questione LGBT”.
Tuttavia, ci sono ancora sfide significative da vincere. Nella società armena rimangono profondamente radicati atteggiamenti conservatori riguardo alla sessualità e ai ruoli di genere, e le discriminazioni e violenze contro le persone LGBT continuano ad essere un problema. C’è anche una mancanza di protezione legale per chi è queer, e il governo armeno se la prende comoda nel realizzare riforme in questo campo.
Nonostante queste sfide, ci sono motivi per sperare. Pink Armenia e altre organizzazioni a favore dei diritti LGBTQ continuano a lavorare per promuovere la consapevolezza e il cambiamento nel Paese, e c’è un movimento internazionale in aumento che potrebbe aiutarci a mantenere sotto pressione il governo perché faccia qualcosa di concreto.
In ultima analisi, il futuro dei diritti LGBT in Armenia dipenderà da un certo numero di fattori, inclusi gli sforzi di attivisti e sostenitori, il mutare dell’atteggiamento della società, e la volontà politica del governo di considerare attentamente le sfide e i problemi che le persone LGBT devono affrontare nel Paese, che al momento crediamo non sia abbastanza.
La loro opera è senza dubbio importantissima, e si inquadra in un movimento globale di riconoscimento del popolo armeno.
Auguriamo a Pink Armenia e ai suoi attivisti tutto il successo possibile perché la comunità arcobaleno possa vivere serena – parte integrante di un popolo riconosciuto a livello internazionale.