Un figlio gay, la fede dei suoi genitori e l’inizio di un cammino sconosciuto
Testimonianza tratta dal sito devenirunenchrist.net (Francia), liberamente tradotta da Francesca S.
Fu con una lettera messa sul loro cuscino che Emmanuel informò i suoi genitori, Martine e Jean-Pierre, della sua omosessualità. Allora aveva 17 anni. «Fu un vero choc, spiega la madre Martine, di 64 anni. Ma mi addormentai dicendo a me stessa: mi devo calmare, è già un bene che ce l’abbia detto.»
L’indomani, Martine e Jean-Pierre andarono dal figlio e lo ringraziarono per essersi fidato di loro. Emmanuel, che ora ha 26 anni, si sentì sollevato: «Era proprio quello che volevo sentirmi dire e che mi ha levato 3 miliardi di tonnellate dalle spalle. »
Poi….ci volle del tempo perché ognuno facesse il proprio cammino. All’epoca Martine e Jean-Paul erano impegnati con il Nid, un’organizzazione che lavora con uomini e donne che si prostituiscono.
Avevano, in merito a questo fatto, un’immagine molto parziale dell’omosessualità: «Per noi, spiega Jean-Pierre, quello che vivevano le persone attorno a noi riguardava l’infedeltà tra gli uomini e il malessere.»
Erano molto preoccupati per loro figlio. «Temevano che non fossi felice o che potessi raggiungere una realtà molto diversa dalla loro», analizza Emmanuel. Inoltre, Martine e Jean-Pierre si sentirono chiamati a interrogarsi sulla loro fede, in modi diversi. Jean-Pierre si ancorò alla convinzione che Dio ama tutti gli esseri e non fa nessuna distinzione fra di loro. Da qui giunse alla conclusione seguente: « Non possiamo farci niente, ma possiamo dare un’accoglienza d’amore. »
Martine rimise in discussione l’educazione data a figlio, si disse che non è (uno stto) «definitivo», lesse dei libri, aveva paura che suo figlio fosse «sulla brutta strada.»
Se in un primo momento, Martine e Jean-Pierre avevano domandato al figlio di non parlarne alla sorellina di 11 anni, tornarono indietro sulla loro richiesta un anno dopo, rassicurati dal vederlo felice, sempre incluso nella famiglia.
«I miei genitori si sono attaccati al buono, alla ricerca del migliore», spiega Emmanuel. Quanto a lui, ne guadagnò in maturità «è da anni che non mi preoccupo più della questione dell’omosessualità», afferma. All’età di 20 anni, presentò ai suoi genitori Rémi, il suo compagno. Erano insieme da un anno. Martine e Jean-Pierre l’apprezzarono e diventarono amici dei suoi genitori. Oggi, Emmanuel e Rémi sono insieme da sette anni. Martine e Jean-Pierre camminano con loro. «Vedendo che la nostra storia funziona, spiega Emmanuel, hanno visto che avevamo le stesse domande di tutte le coppie eterosessuali. »
In famiglia si discute ancora di molte questioni, come l’adozione. Emmanuel è favorevole, ma non i suoi genitori. Tuttavia, se Emmanuel dovesse un giorno adottare un bambino con Rémi, non crede che i suoi genitori non lo accoglierebbero.
Nei passaggi tempestosi che ha potuto attraversare la famiglia, tutti dicono di essere riusciti a superare le prove perché erano certi della solidità della relazione che li univa.
Testo originale: Quand la famille écoute ses différences. L’homosexualité d’Emmanuel a poussé ses parents à s’arrimer à leur foi, sur un chemin inconnu