Scoprirsi gay, scoprirsi lesbica. Quando il coming out arriva nella terza età
Articolo Jim Merritt pubblicato sul sito Newsday (Stati Uniti) il 14 Marzo 2009, liberamente tradotto da Stefano Ventura
Dopo aver dissimulato il suo orientamento sessuale per gran parte della sua vita, Luis Lisi decise di iniziare a vivere apertamente come gay nel 1994, a 67 anni di età. Venir fuori dopo anni di segreto non fu una decisione facile per Lisi, cattolico romano con forti legami familiari. “Amavo mia moglie e non intendevo lasciarla, e amavo anche i miei bambini,” spiega Lisi. Sin dall’infanzia a Sheepshead Bay, Brooklyn, Lisi era sempre stato attratto dagli uomini. “Se passeggiando lungo la strada avessi visto un ragazzo carino, pensavo ‘Che bello!’”, dice Lisi, ora un ottantaduenne che vive a Oakdale.
Ma credeva di essere solamente “confuso” e di stare attraversando una fase. Col tempo, si innamorò di una donna, nel 1955 la sposò, e insieme hanno cresciuto cinque figli. Ha lavorato come operatore di trasmissione a New York City finché un’angina lo obbligò ad andare in pensione a 57 anni.
Attraverso gli anni di matrimonio, rimase sempre fedele a sua moglie benché – dice – desiderasse fortemente di stare con un uomo. E così durante una visita a Manhattan a metà degli anni 90, Lisi iniziò quel processo che lui stesso chiama “venir fuori con me stesso”.
Divenne membro di SAGE (Senior Action in a Gay Environment) un gruppo di supporto che si batte per i diritti civili dei gay nella terza età, ora noto come Service & Advocacy for GLBT Elders. Nel 1994, confessò a sua moglie il suo segreto.
.
Spaventato di venire fuori
Nonostante “fossi davvero spaventato di venir fuori con mia moglie”, Lisi disse la verità e questo li avvicinò. Le stavo presentando il “me stesso reale e non quel falso che fingevo di essere.” Rimasero sposati fino alla morte della moglie, nel 2002. Lisi si chiede perché abbia impiegato così tanto tempo ad affrontare la realtà. “Tante volte mi dico: “ quanto posso essere stato stupido? Come ho potuto avere questi sentimenti e non riconoscere che ero gay?”
E’ una domanda che si può girare ai Long Islader (rete di servizi per persone GLBT) con storie simili. Mentre al giorno d’oggi lesbiche e gay scelgono di mostrare il loro orientamento sessuale, talvolta addirittura dall’adolescenza, molti rappresentanti della generazione del Secondo Atto posposero la decisione fino alla mezza età o anche più tardi. Cresciuti in un periodo in cui l’omosessualità era un tabù e lesbiche e gay soggetti ad ostracismo e discriminazione, sono rimasti a guardare ai margini mentre movimento di Liberazione Gay degli anni 70 portava una sempre maggior visibilità, durante gli anni 80 e oltre.
Alcuni erano incastrati in matrimoni eterosessuali, hanno cresciuto figli e saputo per tutto il tempo di essere diversi. In anni recenti, non appena i loro figli sono cresciuti e c’è stata una maggiore accettazione sociale, molti hanno sentito l’urgenza di essere coerenti con se stessi.
.
Trovare un rifugio
“Per molta gente è come prendere la loro prima vera boccata di aria fresca,” ha detto David Kilminck, direttore responsabile di “Long Island” una rete di servizi per persone GLBT a Bay Shore, un’organizzazione ombrello che riunisce una parte di SAGE. Al “Mix del Lunedì” al SAGE, i gay e le lesbiche socializzano prendendo un caffé. Kilminck ci ha detto di aver osservato come “molte persone, facendo coming out in tarda età, non rimpiangono nulla”.
La regista di documentari Jennifer Brooke, 45 anni, di Sag Harbor, condivide quest’opinione. Brooke ha intervistato 25 gay e lesbiche anziane in tutto il paese raccontando la storia di cinque di loro in “Out Late”, previsto in uscita nel mese di giugno (2009). “Queste persone hanno fatto grandi cambiamenti ad una età molto avanzata, ed è stato davvero come ricominciare in un certo senso la loro vita”, dice Brooke, che ha prodotto e diretto il documentario con la sua compagna di vita, Beatrice Alda, di 47 anni, figlia dell’attore Alan Alda. “Come ricompensa del loro coraggio,” dice la Brooke, “hanno ottenuto di nuovo la loro giovinezza.”
Il coming out è stata una rinascita per Mac Speights, 68 anni, di Huntington. Cresciuto al Sud, è stato sposato per 13 anni finché nel 1976 ha divorziato. “Sapevo di essere gay, e credo che anche lei [sua moglie] avesse sentore di questo,” dice.
Ma poiché Spights era un ministro Metodista, mantenne un velo sui suoi pensieri e la sua vita privata anche dopo il divorzio. “A quel tempo, era semplicemente impensabile” essere apertamente gay per un ministro protestante”.
Frequentò le riunioni di Dignity, un’organizzazione di gay cattolici, ed altri gruppi gay al Ethical Humanist Society of Long Island a Garden City, ma era comunque reticente a dichiararsi pubblicamente. La vita di Speight iniziò a cambiare il 14 Luglio del 1989, quando incontrò Robert G. Titus ad un bar gay. Titus, un architetto paesaggista impiegato come assistente del direttore del Planting Fields Arboretum a Oyster Bay dal 1964 al 1984, è un veterano della Seconda Guerra Mondiale, nato a Brooklyn, e sposato con una donna per 30 anni.
“Scoprii che quando ti sposi, non cambia nulla, il tuoi desideri sono ancora lì” dice Titus. E’ sopravvissuto a diversi tentativi di suicidio e a trattamenti di elettro shock durante gli anni 60, e alla morte della moglie alla fine degli anni 70. Prestare servizio al Unitarian Universalist Fellowship of Huntington lo ha aiutato a venir fuori all’età di 64 anni.
Ora ha 84 anni, e lui e Speight stanno insieme da 20 anni. Il loro incontro indusse Speights ad una maggiore apertura. Per celebrare il suo sessantesimo compleanno, Speights inviò una lettera di “coming out” di quattro pagina a 350 amici e familiari. In parte, la lettera diceva “Sono gay e sono impegnato in una relazione da oltre dodici anni”.
Oggi, Speights è felice della sua decisione. “Non sono mai stato a mio agio conducendo una doppia vita”, dice. Ma per alcuni, riconoscere la propria omosessualità in età avanzata è ancora un processo in atto. In una recente intervista, una donna di 68 anni di Hicksville ha dichiarato che nonostante partecipi ai Gay Pride a Manhattan e agli eventi del the Long Island GLBT Community Center, non vuole che il suo nome sia pubblicato perché è preoccupata di cosa questo può causare alla sua vita professionale e familiare.
.
Una Mamma lesbica
Cresciuta come una irlandese cattolica e spostata a 19 anni, donna e operatrice sociale, dice di aver sempre “preferito la compagnia delle donne”. “Fiorì” tardi, riconoscendo il suo orientamento sessuale quando aveva 48 anni, dopo aver incontrato altre lesbiche mentre era una studente al SUNY Old Westbury. Divorziata dal 2000, racconta che una delle sua quattro figlie vive come un problema che la mamma sia lesbica.
Quando era giovane, continua, si conformò a ciò che sapeva e ciò che era accettato. “molte donne della mia età non hanno mai avuto l’opportunità di esplorare delle altre opzioni”, dice, “Hanno semplicemente seguito la norma culturale, e credo che ,quando sono cresciute divenendo vecchie e guardando a se stesse e alle loro vite, molte di loro abbiano fatto scelte non coerenti con loro stesse“.
Fiorire tardi ha certamente un vantaggio, dice. “Credo che le persone ti prendano più seriamente quando sei vecchia. Nessuno mi ha mai detto che stavo attraversando una fase”.
.
Titolo originale: Coming out later in life