Seicento anni di tradizione dietro le unioni tra persone dello stesso sesso
Articolo di Allan Tulchin* pubblicato sul sito History News Network (Stati Uniti) il 31 agosto 2007, liberamente tradotto da Adriano C.
John Boswell, in “Unioni dello stesso sesso nell’Europa pre-moderna” (Same Sex Unions in Pre-Modern Europe, 1994), ha pubblicato i riti di adelphopoesis (rito della benedizione della fratellanza) estrapolati dai manoscritti liturgici delle chiese orientali. Il libro ha ricevuto grande pubblicità, tra cui una settimana di pubblicazione sul Doonesbury.
Ma, come commentato da James Davidson nella London Review of Books (2 giugno 2005), “I critici (me compreso) generalmente hanno abbastanza difficoltà, e le loro direzioni reclamano perchè ci sono pochi acquirenti tra gli uomini di chiesa, storici o studenti della sessualità, circa le pubblicazioni a sostegno della teoria che queste unioni tra persone dello stesso sesso sancite dalla chiesa fossero analoghe ai riti di matrimonio eterosessuali”.
Comunque Davidson, provocato dalla lettura de “Gli amici” (The friends 2003) di Alan Bray, ha riveduto la sua opinione e ha concluso che Boswell, sebbene sia andato oltre, era sulla pista giusta.
Non posso che essere daccordo con Davidson, date le mie ricerche sugli affrèrements, che potete trovare nell’edizione di Modern History del Settembre 2007*.
Gli affrèrement, che esistevano in Francia e in altre parti dellEuropa Mediterranea medievale, erano dei contratti che fornirono le basi dell’unione di nuclei non prettamente familiari di diversi tipologie, che condividevano le caratteristiche dei contratti matrimoniali ed erano ben conosciuti dai legali di quel tempo.
Questi nuclei non-famiglia erano abbastanza comuni nell’Europa Mediterranea; più della metà della popolazione probabilmente era costituita da queste persone. Quindi non c’è da stupirsi che la legge stabilì gli affrèrements come un mezzo per regolarizzare la loro posizione.
Le conseguenze dell’entrata in un affrèrement erano profonde. I nuovi “fratelli” si impegnavano a vivere insieme condividendo “un pain, un vin, et une bourse” (un pane, un vino e una borsa).
Tutti i loro beni diventavano una proprietà congiunta di entrambe le parti, e ogni bene comune era legittimamente ereditabile da una delle due parti, escludendone così i parenti stretti.
Frequentemente testimoniavano che il contratto nasceva dall’affetto che provavano reciprocamente. Come per ogni altro contratto, l’affrèrements prevedeva un giuramento davanti al notaio e davanti a testimoni obbligatoriamente richiesti, che normalmente erano amici degli affrèrés.
Il modello di questi legami familiari era quello di due o più fratelli che avevano ereditato la casa di famiglia su base paritaria dai loro genitori e che avrebbero continuato a vivere insieme, proprio come avevano fatto quando erano bambini.
Ma l’affrèrement non era previsto solo per i fratelli, dato che venne usato da parecchia gente, inclusi parenti, non parenti e coppie sposate.
I vincoli d’affetto familiare fornivano il collante indispensabile per queste relazioni. Spesso le parti erano fratelli o parenti. A volte, tuttavia, come indicato da ogni trattato giuridico sullargomento, le parti non erano legate.
In questi casi, l’affettività doveva coinvolgere le due parti; dopo tutto avrebbero condiviso una casa e si impegnavano a prendere insieme le decisioni. Molte di queste coppie erano anche uomini sposati e con figli, quindi non cè nessuna ragione per sospettare una relazione sessuale.
Ma cosa dobbiamo concludere quando le parti non erano legate da vincoli familiari ed erano single? Alcuni avevano meno di 25 anni. Stipulare un affrèrement avrebbe avuto effetti drastici sulla possibilità di matrimonio delle parti in causa, poichè sarebbero stati legati in tutte le loro attività comuni.
Emmanuel Le Roy Ladurie più di quarant’anni fa, nel suo saggio “I Paesani della Languedoc” (Les Paysans de Languedoc – 1966), avvisò che questa possibilità fosse accaduta.
Indicò il caso, nel 1446, di Jean Rey residente ad Alès (nel Gard francese), la cui moglie, “una donna cattiva”, lo aveva abbandonato. Rey aveva però un amico, Colrat, ed essi provavano “affetto, affinità e amore l’uno per l’altro con tutto il cuore”.
Così sottoscrissero un affrèrement. Il Le Roy Ladurie commenta che il contratto, indicato come “una separazione matrimoniale e dovuto ad un forte attaccamento mascolino”, fosse “non senza ambiguità in questo caso e in altri”.
Il caso di Rey e Colrat non implica che questo affrèrement fosse inteso come un “matrimonio omosessuale”, ma suggerisce che Rey e Colrat lo usarono per i propri scopi.
Ciò dava loro anche una “plausibile rispettabilità” dato che il contratto era molto comune: tra gli affrèrements i molti accordi sottostanti non si distinguono, poiché coinvolgono parenti stretti o lontani, coppie di sposi e non parenti.
Rey e Colrat necessitavano di una copertura dato che la sodomia era punibile con la morte. Tuttavia l’orrore verso l’omosessualità in questo periodo è stata ampiamente esagerato.
Le accuse di sodomia in questo periodo erano eccezionalmente rare: in Aragona, c’erano meno di dieci all’anno, su una popolazione di un milione di abitanti; nella Francia settentrionale, una o due all’anno, su una popolazione di sei milioni.
Inoltre la letteratura con forti contenuti omoerotici era di grande prestigio: anche Theodore de Bèze, luogotente di Calvino, scrisse un poema (giovanile) in lode al suo fidanzato.
De Bèze ha poi insistito sul fatto che il suo amante fosse immaginario: stava semplicemente imitando uno stile classico. Anche se la sua spiegazione era egoisticamente interessata, è impossibile da confutare.
Allo stesso modo, è praticamente impossibile dimostrare che un particolare atto sessuale si sia verificato in queste relazioni (incluso l’affrèrement) di questo periodo storico, a meno che non abbiano portato alla nascita di un bambino.
L’potesi che tutti gli affrèrements fossero platonici è difficile da contestare, ma è più che plausibile che alcuni fossero sessuali.
In questo periodo, abbondano le prove che molti preti, nonostante i voti di celibato, abbiano infatti preso moglie ed abbiano avuto figli.
Perché dunque non stipulare un comunissimo affrèrés, che avrebbe permesso loro di condividere una casa e probabilmente un letto, magari con la possibilità di farsi le coccole durante la notte?
Questo però è un po’ irrilevante per comprendere il loro modo di pensare. Si amavano, e la comunità l’accettava. Quello che seguì non ha fornito nessuno documento.
Non desidero affermare, come Boswell aveva inteso per gli adelphopoesis, che gli affrèrements fossero stati progettati per le coppie omosessual. Direi invece, che in questo periodo gli affrèrement hanno offerto un modo a due uomini single, estranei tra loro, di esprimere il loro amore e di organizzare la loro vita insieme.
Anche questo però è un cambiamento radicale negli atteggiamenti popolari. Prima del 1960, ovunque in Occidente, se due uomini avessero cercato pubblicamente di stipulare un contratto simile, avrebbero causato uno scandalo.
Invece quattro o sei secoli fa questi contratti erano legali e sebbene non comuni accadevano con regolarità senza attrarre sfavorevoli commenti sui registri successivi.
L’esistenza stessa degli affrèrements dimostra che c’è stato un cambiamento radicale tra il Cinquecento e la nascita della moderna normativa anti-omosessuale nel ventesimo secolo.
* Allan Tulchin è professore assistente di Storia alla Shippensburg University ed autore di , “Same-Sex Couples Creating Households in Old Regime France: The Uses of the Affrèrement.“ in Journal of Modern History: September 2007.
Testo originale: The 600 Year Tradition Behind Same-Sex Unions